Leggo da Hyperbola del “simpatico” disguido capitato a sua madre. La signora è entrata in una libreria, ha visto una raccolta di sf(il terzo volume delle Grandi Storie di Fantascienza curate da Asimov), e ha deciso di comprarla, anche perché l’indice mostrava cinque racconti di Heinlein, autore amato dalla mamma di Hyperbola. Peccato che i racconti non ci fossero, e al loro posto c’era un rimando a pagina 7 dove era scritta questa nota: «Preghiamo il lettore di notare che mancano i testi di Robert A. Heinlein perché non siamo riusciti a prendere accordi per la loro pubblicazione».
Ora, capisco che possano esserci problemi di cessione di diritti, anche se fa un po’ ridere che il lettore venga indirizzato all’antologia in inglese The Past Through Tomorrow. Capisco anche che un lettore molto attento avrebbe potuto notare che i “racconti di Heinlein” erano tutti di due pagine l’uno, manco fossero stati scritti da Frederic Brown o Achille Campanile. Ma io ingenuamente credevo che la cosa più corretta da fare in casi come questo fosse togliere dall’indice quei racconti, e nella nota a pagina 7 scrivere qualcosa tipo «Preghiamo il lettore di notare che nell’edizione originale ci sono anche i seguenti testi di Robert A. Heinlein (titoli), che in questa edizione mancano perché», eccetera eccetera. Così invece si illude il lettore che prima di comprare il libro ha sfogliato l’indice, e Ciò Non È Bello.
Chissà cosa dice ufficialmente Bompiani di questo comportamento…
Ultimo aggiornamento: 2014-03-05 11:05
Consiglio (a tutti quelli coinvolti):
a) propagare su più blog possibile la notizia, così google dopo un pò la mette in cima
b) scrivere (anche in più d’uno) una mail a valeria frasca (chiocciola) rcs.it, responsabile stampa Bompiani (da anni esiste solo come marchio ed è RCS) con una descrizione del fatto più possibile simile a quella raccontata nei blog
c) inserire una postilla che faccia venire in mente all’interessata che su google si trova facilmente tutto
il resto viene da solo :-). Secondo me vi danno un buono per comprare un altro libro. Ve lo meritate.
Anche io anni fa ho notato una cosa del genere, sempre su un libro SF, ma poi alla fine non l’ho comprato…
oops, valeria (punto) frasca (chiocciola) rcs.it
Ho dato, per curiosità un’occhiata al sito della Bompiani trovando questa recensione (di V. Evangelisti):
http://bompiani.rcslibri.corriere.it/bompiani/libro/6023_grandi_storie_della_fantascien_asimov.html
Il terzo volume de Le grandi storie della fantascienza, curato da Isaac Asimov, è in assoluto tra i più convincenti. Contiene infatti almeno tre gioielli: il mitico racconto Nightfall (Cade la notte) dello stesso Asimov, ritenuto una delle migliori storie brevi che la science fiction abbia mai prodotto; And He Built A Crocked House (Ed egli costruì una casa deforme), di Robert A. Heinlein: un racconto semplicemente geniale, mille volte ristampato; e, dello stesso Heinlein, Universe, allorigine di un romanzo omonimo che tuttora affascina e sorprende.
in cui 2 dei racconti mancanti sono evidenziati tra i 3 gioielli della raccolta.
Non è importante (e non solleva la Bompiani dal sospetto di scorrettezza), ma per curiosità l’omissione – e la nota dei curatori – è già dell’antologia originale in inglese.
@Daniele: immaginavo, visto che non si sono dati pena di provare a tradurre il titolo dell’antologia. Per la cronaca, visto che mi capita di avere in casa i primi dieci volumi nell’edizione Newton Compton: mancano anche tre racconti di Heinlein nel volume 2 (poi hanno smesso di inserirli :-) ); la cosa più divertente è che nel volume 4 c’è scritto che non è vero che l’antologia heinleniana contiene i racconti che non ci sono nel volume 3!
Quello che mi chiedo, avendo letto quei libri nella prima edizione italiana quasi trent’anni fa, è se erano già così oppure no. La memoria non mi aiuta, e poi magari i racconti li ho letti altrove…
Grazie mau per il sostegno… :-)
Se la memoria non mi inganna, si tratta di vizio d’origine, con tanto di spiegazione di Asimov nell’introduzione che, nel caso specifico, non introduce.
(Asimov introduce, a modo suo, ogni singolo racconto dell’antologia)
@asimov’s fan: la nota (almeno nell’edizione Newton Compton che posseggo io) si direbbe di Greenberg, cioè dell’altro curatore.
È vero che ci sono le introduzioni asimoviane anche ai racconti non raccolti, ma resto dell’idea che l’indice così come è stato scritto è fuorviante: e che lo sia anche in originale non significa molto per me.
Non ho sottomano i volumi; mi pare, però, che Asimov spiegasse la questione al primo racconto del primo volume e ci tornasse su, sempre più stringatamente, in alcuni dei successivi.
Asimov direbbe, credo, qualcosa tipo: «Con questo vorresti dire che leggere un qualsiasi racconto, benché inserito in una antologia di capitale importanza e curata dal migliore scrittore e curatore mai apparso sul pianeta, sia più importante che la preziosa introduzione scritta dallo stesso? Che, peraltro, non si disperde sulla banale questione del racconto, ma ti delucida su assai più fondamentali questioni!»
Mi sono sempre domandato quanto fosse egocentrico e quanto autoironico.
Comunque, sì: gli editori, tutti, avrebbero dovuto evidenziare chiaramente in indice i racconti non presenti; e, ahimè, trattasi effettivamente di antologia difficilmente aggirabile e boicottabile: resta l’opzione protesta e ludibrio.