L’evoluzione di Wikipedia

(vedi prima parte)
Vorrei innanzitutto rimarcare una cosa: in questi anni Wikipedia è cambiata moltissimo. È chiaro che si è ampliata a dismisura nel numero di voci presenti, ma quello non è che la punta dell’iceberg. Parlerò più diffusamente nel seguito di come it.wiki si ponga oggi rispetto alle aspettative che si hanno per un’enciclopedia; qui sotto racconto cosa essa fosse nel 2004, e come sono cambiate le cose. Qualche statistica la trovate anche qui.
* Il numero di voci presenti era piccolo, per la maggior parte di settori specialistici, e la dimensione media della voce era minima. Pur di riempire i buchi, si scriveva qualche riga – generalmente corretta, ci mancherebbe altro, ma sicuramente semplicistica e di livello elementare – e si appiccicava l’etichetta “stub” (letteralmente “mozzicone”, poi è stato reso come “abbozzo”) per indicare che prima o poi ci si sarebbe lavorato su. Adesso continuano ed esserci moltissimi stub, e la percentuale rispetto al numero totale di voci presenti è più o meno costante; ma essi sono su voci meno fondamentali. Oltre che in ampiezza, l’enciclopedia è enormemente cresciuta nella precisione e nella profondità della trattazione delle voci, tanto che molte di esse sono diventate l’ombrello sotto il quale sono presenti più voci secondarie.
* Il numero di utenti era davvero piccolo. Praticamente i contributori si conoscevano tutti tra loro, e non credo ci fossero molti che usassero l’enciclopedia come semplici lettori. A un certo punto – in parte per l’effetto trascinamento dovuto alle citazioni da parte dei media della Wikipedia in lingua inglese, in parte forse perché essendo no profit c’era gente che trovava filosoficamente bello lavorarci su, o semplicemente perché era diventata abbastanza grande da essere considerata un valido strumento di lavoro – si è raggiunta una massa critica di utenti che in pratica sostenta autonomamente la crescita del sito.
* Le voci, come detto, all’inizio erano semplicistiche; anche dopo la prima ondata di ampliamenti erano più o meno equivalenti non dico a un riassuntino, ma a un tema; tranne nei casi in cui qualcuno si metteva con santa pazienza a tradurre la voce equivalente inglese, che avendo un paio d’anni di vita in più era molto più stabile. Non che la cosa sia di per sé un male: un’enciclopedia cartacea standard di dimensioni ridotte funziona proprio in questo modo, senza entrare troppo in profondità né dire dove sono state tratte le informazioni. Nel caso di un’enciclopedia senza una redazione, però, la cosa cambia molto; ci si è così ingegnati di dare anche delle metainformazioni, cioè spiegare perché ci sono quelle definizioni. Parlerò più avanti del problema delle fonti per Wikipedia: al momento faccio notare che la frasetta magica “citazione necessaria” è sempre più presente nelle voci, soprattutto se non strettamente scientifiche. Inoltre, almeno in alcuni campi specifici dove un gruppo di utenti si è attivato al riguardo, alle voci è associata una tabella che indica la loro qualità: ovviamente la qualità è definita internamente a Wikipedia e quindi è relativa e non assoluta, ma comunque è un indice interessante per capire se si pensa ci sia ancora qualcosa da fare.
Oggi la situazione è insomma molto diversa dal 2004, non solo per la Wikipedia in lingua inglese ma anche per quella in lingua italiana. Ma non è certo tutto oro quello che luccica! Ci sono ancora molte cose da fare per avvicinarsi al sogno di un’enciclopedia generalista perfetta: accenno ad alcune di esse.
* La diseguaglianza del livello dell’enciclopedia. Uno dei guai nell’avere un’enciclopedia scritta da volontari è che chi ci lavora si occupa dei temi che conosce meglio o che lo appassionano. Se uniamo questa cosa al fatto che in Italia – ma anche altrove – la cultura digitale non è poi così facile da trovarsi, ne viene fuori che statisticamente ci sono molti più contributori in grado di lavorare su voci informatiche e scientifiche di quanti sappiano e vogliano cimentarsi su quelle umanistiche. Non si può nemmeno immaginare che qualche volonteroso dedica di applicarvisi: se prendiamo ad esempio la voce su Carneade, io posso al più correggere gli errori ortografici e verificare le date di nascita e morte: non mi fiderei nemmeno di parafrasare il suo pensiero!
* Il costo di gestione. Nessuno di quelli che scrivono su Wikipedia viene pagato, lo facciamo tutti per hobby; ma anche se eliminassimo i 23 stipendiati dalla Wikimedia Foundation, i server dove si trova la base dati dell’enciclopedia costano, e la connessione a Internet costa ancora di più. Pensate che nei momenti di picco del 2008 si è visto un traffico di 3 gigabit al secondo: in pratica cinquecento volte l’ADSL a 7 megabit al secondo, per non parlare di chi si può solo connettere a 56 Kb/s. L’ultima raccolta fondi ha raggiunto l’obiettivo (6 milioni di dollari per sei mesi) solo grazie a due grandi “donazioni istituzionali”; aleggia così sempre la possibilità di inserire pubblicità nelle pagine dell’enciclopedia, anche se ci sono fortissime resistenze di principio.
* La scalabilità del modello. Wikipedia è ormai enorme. Fino a oggi, il software ha retto relativamente bene a una crescita molto maggiore di quanto era stato penso preventivato: ci sono state due Grandi Modifiche, a dicembre 2003 il passaggio da UseModeWiki a Mediawiki e a ottobre 2005 una riscrittura del db per migliorare l’efficienza (vedi le revisioni di MediaWiki). Ma non è detto che ce la possa sempre fare, tenendo conto che il contenuto di it.wiki ormai entra a fatica in un DVD.
* I vandalismi. Proprio perché Wikipedia ha tanto successo, è sempre più frequente trovare gente che rovina le voci dell’enciclopedia, o cerca di imporre il proprio punto di vista, andando contro a uno dei punti chiave: la neutralità. Parlerò più diffusamente dei vandalismi in seguito: per il momento osservo che il numero di persone che li contrastano cresce molto più lentamente dei vandali.
* Le scelte di gestione. Non esiste un “capo” o un “parlamento” in Wikipedia. Esistono alcuni utenti – un centinaio scarso per la versione in lingua italiana – che possono fare alcune operazioni in più come cancellare una voce o impedire l’accesso in scrittura a un utente; ma tutti gli utenti abituali – qualche migliaio, al momento – hanno diritto di voto e possono sovvertire i risultati. In questo caso non ci sono ancora problemi di scalabilità, ma stanno crescendo gli attriti tra “buoni” e “cattivi”. C’è chi è di manica larga e chi di manica stretta per stabilire se la qualità di una voce è sufficiente per meritare di stare nell’enciclopedia; c’è chi ammette voci che per altri sono sfacciatamente promozionali oppure di persone assolutamente oscure, e quindi da cassare immediatamente; c’è chi vuole dare un’ultima chance ai distruttori – non solo delle voci ma anche della cooperazione interna – e chi preferisce bloccare l’accesso al minimo comportamento non perfettamente in linea con le mille regole interne dell’enciclopedia.
Aggiungo subito che non ho alcuna ricetta per risolvere questi problemi: ritengo però che sia opportuno esplicitarli, e non lasciarli sottotraccia come capita spesso… sperando che non si finisca come al solito a fare interminabili e inconcludenti discussioni.
(continua)

Ultimo aggiornamento: 2009-01-21 07:00

8 pensieri su “L’evoluzione di Wikipedia

  1. mfisk

    Due considerazioni, per quel che valgono.
    Credo che il problema organizzativo sia il principale. Di tutti i problemi di scalabilità, quelli tecnici sono relativamente semplici da risolvere, mentre quello di governance richiederebbe un radicale ripensamento che dovrebbe necessariamente scontrarsi contro i principi che finora hanno retto l’enciclopedia.
    It-wiki, l’unica alla quale ho anche partecipato come contributore oltre che come fruitore, è retta da un modello comunardo (si badi: è una definizione, non un giudizio di valore) che può funzionare solo in comunità molto ristrette. Come insegna l’esperienza della Comune, non si può discutere in assemblea dove si debba piazzare un cannone: perché se dall’altra parte c’è Mac Mahon che dà ordini alle truppe, ora che si arriva alla votazione l’assemblea è ormai di cadaveri.
    Tralasciando l’esperienza più propriamente personale e cercando di stare sulle generali, della mia frequentazione ricordo estenuanti e sterili discussioni sul sesso degli angeli ed una incredibile tigna polemica sfoderata da molti per puro spirito di contraddizione. Molti che erano sicuramente una minoranza, ma noi vecchi usenettari sappiamo bene quale puttanaio possono combinare anche solo una decina di troll un minimo scafati.
    Un altro grosso problema è la sindrome del “ce l’ho più lungo io” (in wikipediese “editcounting”), che si traduce un una patologica mancanza di umiltà da parte dei contributori abituali più motivati, i quali spesso vanno a toccare -in peggio-voci che starebbero benissimo così come sono, pur di aggiungere un’unità al contatore. Ne è un esempio l’abuso del template “citazione necessaria”, come peraltro da te segnalato, che spesso fa rasentare il ridicolo a certe voci.

  2. giorgiojannis

    Wikipedia finanziata dall’ONU, che avrà cura di incassare lo 0.01 del PIL di ogni Stato di questo miserello pianeta, per esplicito finanziamento. O quanto serve a coprire la situazione attuale (diciamo i 23 della sede centrale, un coordinatore per ogni Stato nazionale, i costi tecnici).

  3. vb

    mfisk: Meno male che non sono l’unico a notare queste cose – in genere, chiacchierando di it.wiki, mi sento un reazionario misoneista :-P

  4. Alberto

    Mi viene da parafrasare Churchill: “Wikipedia è il peggior sistema di raccolta contributi per un’enciclopedia, una volta esclusi tutti gli altri”.
    Anch’io trovo che Wikipedia risenta dei difetti riscontrati: lunghe discussioni sul sesso degli angeli che spesso non portano a nulla, regole condivise dopo parti soffertissimi che poi sono comunque totalmente disattese dalla maggioranza della comunità, strumenti come quello della cancellazione che hanno smesso totalmente di perseguire gli obiettivi per i quali erano nati. In particolare it.wiki risente degli stessi vizi dei quali risente la democrazia italiana: mancanza di pragmatismo, difficoltà di stabilire norme comuni, priorità al proprio successo personale rispetto all’obiettivo della comunità.
    Con tutto ciò Wikipedia rimane il modo più funzionale di informarsi almeno fintanto che non si diffonderà l’uso di mandare gratuitamente contributi alla Microsoft per alimentare Encarta…

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