Pubblicità ingannevole

Non avevo intenzione di commentare la non-notizia dell’UAAR che a Genova farà girare due bus con la loro pubblicità: «La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona, è che non ne hai bisogno». In fin dei conti l’hanno fatto in tanti: a parte i soliti noti, segnalo Ilaria, Farfi, lo Straniero di Elea, Rectoscopy, Berlicche. Io non sono né ateo, né agnostico, né razionalista; non capisco quale sia il problema di quella scritta, ma visto che non mi infastidisce affatto non vedo cosa ci sia di male. Da un punto di vista puramente markettaro aggiungo che è stata la trovata UAAR di gran lunga con il maggior successo, e il rapporto costi-benefici è favoloso.
Poi è arrivato Luca Volontè ad affermare che quella è “pubblicità ingannevole”. Una volta rialzatomi dopo essere rotolato per terra dalle risa, ho capito che non potevo più far finta di nulla.
Aggiornamento: (15 gennaio) adesso abbiamo anche gli obiettori del volante. Fortuna che non ho scritto un pezzo satirico al riguardo: non avrei mai potuto avvicinarmi a certe vette.

Ultimo aggiornamento: 2009-01-14 19:52

13 pensieri su “Pubblicità ingannevole

  1. Ivo Silvestro

    La storia della pubblicità ingannevole non è proprio campata per aria.
    Lo slogan inglese è “probabilmente Dio non esiste”, dove il “probabilmente” è ripreso, se ricordo bene, dalla pubblicità della Carlsberg, “probabilmente la miglior birra al mondo”, e ha appunto la funzione di evitare condanne.
    Comunque, voto lo slogan “La buona notizia è che Dio non esite. Quella cattiva è che esiste l’on. Volontè”.

  2. .mau.

    @Ivo: perché ci sia una pubblicità ingannevole, occorre che ci sia una pubblicità. L’UAAR non pubblicizzerà nulla.

  3. Sig. N

    Comunque anche in inghilterra c’è stato un geniaccio, tal Stephen Green di Christian Voice, che ha fatto la stessa cosa…
    Cioè, i babbei non sono mica esclusiva nostra!

  4. Piotr R. Silverbrahms

    A quanto ne so io, il “probabilmente” della pubblicità della birra Carlsberg ha però una ragione assai divertente e – tutto sommato – indipendente dal principio di prudenza nell’advertising. La Carlsberg è stata sponsor ante litteram della cosidetta “Scuola di Copenaghen” di fisica quantistica, quella di Niels Bohr. Il locali dove lavoravano Bohr e soci erano della Carlsberg e i fisici hanno sempre riconosciuto alla società danese il merito della cosa. La scuola di Copenaghen è poi quella dove si è fatta strada la teoria interpretativa probabilistica della Meccanica Quantistica (quella di Max Born, insomma), e il “probably” dello slogan “Probably the best beer in the world” credo richiamasse più quest’aspetto storico e fisico che una modestia da birrificio politicamente corretto.
    Nel caso del bus londinese, il “probably” farà certo il verso alla Carlsberg, ma secondo me indica anche che – ci fosse mai qualcosa di analogo alla UAAR in UK – la “A” degli agnostici è lì in maggioranza rispetto alla “A” degli atei, mentre forse in Italia è il contrario.

  5. mestesso

    Io l’ho trovata simpatica, e non è stupida come sembra. Dire “la cattiva notizia è che Dio non esiste” in fondo riconosce un ruolo non da poco alle religioni monoteiste. Altrimenti non sarebbe “cattivo” farne a meno :-).
    Poi in italiano fa un effetto diverso che in inglese, sia per i differenti presupposti culturali sia per l’uso diverso della lingua. Penso faccia più “senso” ad un italiano che ad un inglese, che è abituato a ben altro :-).

  6. Bubbo Bubboni

    Se poi come dio uno ha il denaro… sembra un messaggio anche stimolante.
    Comunque mi pare bella questa ripresa di concetti e discussioni di almeno due secoli fa. Credevo di non avere l’opportunità di rivivere, chessò, la rinascita dell’illuminismo, della controriforma, del modernismo, l’avvento del positivismo, la diffusione del nichilismo, le discussioni sul darwinismo, ecc.!
    O forse è solo che chi non impara dagli errori passati…

  7. Paolo

    Ed il mitico Gasparri , non te lo sarai perso?
    Marta Vincenzi (sindaco di Genova): «Regalerei volentieri a Gasparri [che l’aveva attaccata] una piccola biblioteca sulla filosofia di base».
    Maurizio Gasparri: «Non accetto le minacce della Vincenzi».

  8. Barbara

    Degli slogan proposti il mio preferito è l’unico non autorizzato, il “Dormite fino a tardi la domenica” degli australiani. Lo so, lo so che in (quasi?) tutte le parrocchie italiane c’è la messa vespertina, ma magari in Australia no.
    Mi ha colpito che nessuno ricordi un altro slogan da autobus, “Mamma fammi nascere” con foto non già di un embrione ma di un bimbotto – a occhio e croce sui due anni – con lo sguardo da cocker. Sarà perché quello era dentro l’autobus invece che fuori?

  9. rectoscopy

    grazie per la segnalazione.
    sei il primo a citarmi col nickname e non con il nome del blog (cfr Zambardino)

  10. Ugo

    Avrei voluto scrivere un bel commento con le mie opinioni in proposito, ma poi ci ha pensato PZ Myers, con una eloquenza della quale non sarei mai stato capace:
    http://scienceblogs.com/pharyngula/2009/01/gerald_warner_death_cultist.php
    E’ in inglese, se avete qualche difficoltà a leggerlo, vi riassumo il concetto: “E’ ora che i cristiani la finiscano con questo complesso di persecuzione. I persecutori sono loro e meno male che qualcuno non lo accetta più.”

  11. lo scorfano

    ateismos spagnolos

    Non è vero che in Spagna le pubblicità sull’ateismo non abbiano suscitato il dibattito che hanno suscitato invece da noi. E non è neppure vero che  tale dibattito abbia avuto toni più pacati, se il cattedratico di Teologia dell’Univer…

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