Lavori fatti a regola d’arte

Mentre con qualche collega sfidavamo la neve per andare a pranzo, abbiamo visto passare uno spazzaneve in via Giacosa. Peccato che le lame fossero a due centimetri di altezza rispetto all’asfalto, il che significa che si toglie un po’ di neve e si lascia il fondo ghiacciato.
La cosa non è per nulla strana: chiunque sia abituato a stare in posti dove nevica sa che ad andare troppo vicino all’asfalto le lame si rovinano più in fretta e quindi devono essere cambiate più spesso: e visto che nessuno sta a verificare come stai facendo il lavoro, perché mai dover fare delle spese non necessarie?
Tutto questo per consigliarvi di prenderla con filosofia se ATM dice “«Stiamo cercando di capire con chiarezza cosa sta succedendo»” o la Moratti che tiene aperte le scuole e afferma «Le nostre scorte erano sufficienti, ma quattro fenomeni hanno creato criticità: la rapida sequenza delle nevicate, i giorni di festa, la difficoltà del rifornimento dall’esterno e il fatto che Milano abbia donato sale ad altre città, come Torino». È tutto fatto a regola d’arte, come sempre del resto: sapendo che si avvicinano le feste e prevedono nevicate intense, la sindaca ha condiviso il poco che aveva, sperando che il buon Dio ci mandasse l’estate di santa Letizia.

Ultimo aggiornamento: 2009-01-07 14:39

8 pensieri su “Lavori fatti a regola d’arte

  1. Licia

    Interessante rileggersi i comunicati stampa del 27 novembre 2008 di Comune e AMSA (NEVICATE. PRONTO IL PIANO DI INTERVENTO DI COMUNE E AMSA).
    Eravamo in allarme rosso!!

  2. .mau.

    @licia: eravamo in allarme rosso a fine novembre, appunto. Non lo sai che il rosso è un colore che sbiadisce facilmente?

  3. Marco Cucinato

    Cosa ha fatto Milano? Ha donato sale a Torino?
    Io sono a Torino in questo momento, l’albergo è in Corso Regina Margherita 249, e qui ci sono lastroni di ghiaccio che neanche in Antartide.
    Dove l’hanno messo tutto ‘sto sale?

  4. blau

    Le lame dello spazzaneve stanno sempre a una certa distanza dal fondo: intando la superficie stradale è curva (a dorso di mulo) per permettere lo scorrimento della pioggia, quindi la lama non potrà mai essere completamente a contatto col fondo; poi raschiando il fondo oltre a rovinare le lame (problema dello spazzaneve) distruggi asfalto, tombini e dossi (problema della collettività). Lo straterello di neve residuo si scioglie col sale e col passaggio delle auto.

  5. Nemo_bis

    Da profano penserei che non si possano tenere le lame aderenti all’asfalto, e infatti mi sono sempre chiesto come facesse a sciogliersi il resto; sta di fatto che ieri sono tornato a casa in bicicletta tranquillamente, colle strade pulite. Stamattina, anche quelle laterali (almeno nella mia zona) erano a posto.

  6. .mau.

    @blau: garantisco che con le lame come quello spazzaneve (che infatti non spazzava praticamente nulla) non sarebbe bastato il sale.

  7. Fang

    > la sindaca ha condiviso il poco che aveva,
    Incontentabile! Se uno si tiene tutto per sé è un egoista, se uno condivide è un fesso. Sempre pietre in faccia! :)
    Comunque, come ha detto Marco Cucinato, qui a Torino sale per le strade non ce n’era. Pare che le scorte fossero finite prima perché l’hanno prestato a Genova! (No, non scherzo, questo hanno detto al Tg3 di stasera).
    Il che, tra l’altro, è oltremodo strano, perché è da Genova che provengono solitamente i rifornimenti per Torino. ‘Sto sale fa un po’ troppi giri, per i miei gusti…

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