Pesi e misure

Ho appena letto le motivazioni della sentenza di primo grado che ha condannato a 29 anni (e non all’ergastolo) Romulus Mailat per lo stupro e assassinio di Giovanna Reggiani. Ricordate? lo scorso autunno, fuori dalla stazione di Tor di Quinto, con Uòlter Weltroni che intimò a Prodi di emanare subito il decreto sicurezza.
Bene. Leggo che la riduzione di pena è stata fatta perché la corte d’assise «non può non rilevare che omicidio e violenza sessuale sono scaturiti del tutto occasionalmente dalla combinazione di due fattori: la completa ubriachezza e l’ira dell’aggressore, e la fiera resistenza della vittima».
Rileggete questa frase. Tradotta dal giuridichese, ci dice che (a) una donna deve accettare con cristiana rassegnazione lo stupro, per evitare che l’aggressore possa farle chissà cos’altro; e (b) che se sei ubriaco e alla guida gli altri hanno il diritto di linciarti, ma se sei ubriaco e a piedi tu puoi essere giustificato, perché presumibilmente stai risparmiando carburante e non rovini la tua macchina facendola sbattere contro una persona.
Non ce la faccio ad aggiungere altro. Buon Natale.

Ultimo aggiornamento: 2008-12-24 14:33

14 pensieri su “Pesi e misure

  1. paolo beneforti

    forse però la traduzione dal giuridichese potrebbe essere “gli diamo questa pena perché, sia per lo stupro che per l’omicidio, non c’è stata premeditazione”.

  2. gioegio

    @paolo beneforti: ecco, penso anche io. però i giudici una sentenza dovrebbero rileggerla due volte perché frasi così sono davvero pessime.

  3. Fang

    > Non ce la faccio ad aggiungere altro.
    Una cosa io l’aggiungerei: qui, non tanto per quel caso specifico, ma per i virgolettati:

    e’ impossibile riuscirvi se la vittima si oppone “con tutte le sue forze”. Nella seconda parte della sentenza la Suprema Corte motiva cosi’ la sua decisione: ” + illogico affermare che una ragazza possa subire supinamente uno stupro, che e’ una grave offesa alla persona, nel timore di patire altre ipotetiche e non certo piu’ gravi offese alla propria incolumita’ fisica”. Dunque la conclusione e’ che Rosa era d’ accordo.

    Ripeto, non è che sto a sindacare su cosa è avvenuto in quel caso, ma sarebbe carino che si decidessero.

  4. luca

    ….sono sconvolto anche dalla notizia…non so che dire è veramente assurdo
    Buon Natale..grazie per tutte tutte le Tue “notiziole”..continua così!!!

  5. agapetòs

    Assassini di tutto il mondo unitevi!
    E prima di ammazzare qualcuno ubriacatevi, anzi drogatevi, così avrete delle attenuanti.
    Purtroppo non è la prima volta in cui vengono emesse sentenze “creative” come questa…

  6. Fabio Forno

    1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 (per istinto di conservazione mi sono ripromesso di farlo prima di parlare non appena si tratta di magistrati)… 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20… ecco è servito, sto zitto.

  7. vb

    Mi sembra che abbiano solo detto che non gli hanno dato l’ergastolo perché l’omicidio non era premeditato ma nato dall’ira del momento; specificare il fatto che l’ira del momento fosse dovuta alla resistenza allo stupro è una spiegazione fattuale (immagino suffragata da perizie psicologiche) e non un tentativo di giustificazione morale. La nostra legge, come quella più o meno di tutte le nazioni del mondo, dice che l’omicidio non premeditato è meno grave dell’omicidio premeditato, per cui è giusto che non gli abbiano dato l’ergastolo. Tutto il resto, a partire dalla campagna mediatica di oggi, è disinformazione che soffia sul forcaiolismo da quattro soldi che adesso va tanto di moda (naturalmente solo contro chiunque non sia un politico o un grande imprenditore).

  8. vb

    Sì, ma da quel che ho letto (compreso il pezzo che citi) i giudici hanno valutato il profilo di reato, le aggravanti e quant’altro e sono arrivati a questa sentenza su basi razionali e applicando la legge. Dopodiché, i telegiornali, non capendo una mazza e/o volendo soffiare sul fuoco, hanno completamente travisato il senso delle motivazioni per suscitare una ondata di indignazione contro i magistrati che pare davvero fuori luogo.
    Il motivo di tutto ciò è inspiegabile, a meno che, naturalmente, non ci sia nel mondo politico e mediatico qualcuno direttamente interessato a screditare la magistratura e accreditare l’idea che i giudici italiani siano biechi burocrati privi di cuore e di buon senso che vanno ridimensionati al più presto… no, ma cosa vado mai a pensare!

  9. .mau.

    @vb: come sai, non guardando la tv non so cos’abbiano detto i telegiornali. La frase che ho riportato io è un virgolettato da una sentenza, che si suppone sia un copincolla. L’articolo del Corriere è rimasto neutrale, a giudicare dai termini utilizzati, e sulla motivazione riporta solo la reazione di Gasparri, che non è esattamente il massimo dei testimonial.
    (ps: non hanno dato l’ergastolo perché gli hanno concesso le attenuanti generiche, per la cronaca)

  10. thx1138

    @.mau,
    A dire il vero non hai letto le motivazioni della sentenza, ma solo la trasposizione che ne ha dato il corriere, in cui però sembrano esservi numerosi strafalcioni.
    La motivazione “vera” non mi risulta ancora disponibile in rete, qundi si possono fare solo ipotesi; partendo da questo si possono mettere un paio di paletti: l’ergastolo per un omicidio può esser dato solo nel caso in cui sia “premeditato” (+ altre ipotesi che qui non rilevano); nel caso in cui non sia premeditata la pena è da 21 a 30 anni (limite MASSIMO non superabile).
    Quindi: gli hanno dato 29 anni e pertanto una pena assai vicina al massimo possibile per un omicidio non premeditato.
    Mia personale conclusione: i giudici sono stati (giustamente) duri, e sulla vicenda si stanno dicendo un sacco di stupidate.

  11. .mau.

    @thx1138: l’unica cosa che posso immaginare essere “trasposizione del Corriere” è il fatto che abbiano pensato i giudici potessero comminare l’ergastolo. Tutto il resto – che è anche stato commentato dall’avvocato difensore dell’omicida – è tratto dalla sentenza.
    Io non commento sulla pena irrogata, ma sulle motivazioni che ho riportatio: al contrario, che ad esempio siano state riconosciute le attenuanti generiche perché Mailat era incensurato è assolutamente naturale, e non c’è nulla di cui lamentarsi.

  12. IsaZ

    Mi rendo conto che la notiziola ormai è superata e mi spiace per il tuo sdegno, ma sono contenta di vedere che pb, vb e thx1138 (un addetto ai lavori, sembrerebbe) confermano quel che ho pensato io, vale a dire che nella fattipecie i giudici non hanno ritenuto di addebitare all’imputato l’omicidio volontario premeditato. E per come la vedo io, se le garanzie del diritto hanno un senso, penso abbiano fatto bene (poi, guardiamoci negli occhi: le sentenze hanno un grande valore simblico, ma sarà grassa se Mailat se ne fa 15, di anni in galera). Aggiungerei un’altra cosa, da donna potenzialmente esposta al rischio di stupro: lo sappiamo tutte che se ti capita e vuoi uscirne viva, è meglio non opporre troppa resistenza. Scusa il cinismo, ma può davvero essere la discriminante fra la vita e la morte.

  13. layos

    Io credo che, nel commentare una sentenza, non ci si debba mai scordare a cosa servano i tribunali. Servono a stabilire una verità processuale (quindi evidentemente non universale) e a far corrispondere a questa verità una pena adeguata.
    Sottolineo che: nel nostro diritto, a differenza di quelli anglosassoni (generalmente), l’uso di droghe e alcoolici che alterino lo stato di coscienza sono aggravanti e non attenuanti, a meno che lo stato di alterazione sia stato indotto contro la propria volontà.
    Quindi senz’altro lo stato di alterazione da alcool nella motivazione della sentenza non può essere andato a costituire di per se attenuante.
    Secondo me quello che (giustamente a mio giudizio) è stato scritto è che: dalla verità processuale è emerso che l’uomo era alterato dagli alcoolici, voleva senz’altro derubare e poi probabilmente è subentrato l’istinto folle di violentare questa povera signora, la quale si è ribellata con ogni sua forza e questo, congiunto allo stato di alterazione, ha prodotto come risultato una contro-reazione letale per la poveretta. Il che unito al fatto che il ragazzo è giovanissimo (24), incensurato e proviene da un ambiente difficilissimo di emarginazione, affibbiargli l’ergastolo significa radere al suolo quel minimo di speranza di farlo ravvedere e ritornare ad essere una persona degna di stare nella società civile. Con la vita media attuale, signicherebbe dirgli di passare, per una sbronza finita molto male, i prossimi 60 anni della sua vita fra 4 mura. Una bella mazzata.
    Poi è chiaro che se fosse: mia madre, mia sorella, mia moglie… gli vorrei spezzare l’osso del collo come un grissino.
    Però lo Stato di Diritto deve avere il sangue freddo e i nervi saldi, anche con Rosa e Olindo o con Alessi e compagnia.

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