Trentaduesimo (o trentaseiesimo, se consideriamo anche quelli “per giovani lettori”) libro del Discworld, questo Making Money (Terry Pratchett, Making Money, Corgi 2008 [2007], pag. 480, Lst 7.99, ISBN 978-0-55215-490-1) riprende il personaggio di Moist von Lipwig da Going Postal, e stavolta lo manda a dirigere la banca principale di Ankh-Morpork. Il tutto insieme a golem vecchi e nuovi, maghi vivi e morti, naturalmente Lord Vetinari, e a una visione dell’economia che è simile in modo preoccupante a quella che si vede in questi mesi… se non fosse che il libro è uscito in edizione rilegata un anno e mezzo fa. Ecco, mancano i mutui subprime, ma tutto il resto lo si trova.
Il libro non è certo brutto, ma devo dire che mi è piaciuto meno degli altri. La parte meno riuscita è quella centrale, dove mi sembra che Pratchett tenda a riempire pagine su pagine senza portare avanti la storia: cosa che non mi era mai capitato di vedere nei suoi libri. D’altra parte, ricordandosi dei suoi problemi, non mi sembra che sia quello il peggior problema.
Ultimo aggiornamento: 2008-12-24 07:00
Sto leggendo la produzione più “recente” di Pratchett e devo dire che mi sta un po’ deludendo.
“Reaper Man” (“il mietitore” in italiano) è a essere generosi mediocre, e il suo seguito “Soul Music” (letto a metà) è solo di poco migliore ma non ci voleva molto. E dire che seguono l’ottimo “Mort”, che è uno dei migliori.
“The Fifth Elephant” è privo di ispirazione dell’inizio alla fine, e credo sia il peggiore pratchett che ho mai letto.
“Interesting Times” ha alcune chicche (tra cui il ritorno di Cohen) e uno spunto brillante, ma si perde via via.
La buona notizia è che è uscito in italiano “Moving Pictures” (“Stelle Cadenti”), uno dei migliori che ho letto di recente e così a una prima sfogliata sembra anche tradotto benino.
P.S. Making Money è nella coda in attesa di essere letto, quest’estate ho svaligiato la libreria dell’aeroporto