Bernabè e beppegrillo™

Leggo da De Biase di questo simpatico scambio tra beppegrillo™ e Bernabè. A quanto pare, il comico blogghettaro ha iniziato a prepararsi per la prossima assemblea con questo post, e il presidente (almeno per il momento) di Telecom Italia gli ha risposto con un commento sul blog: commento che è stato immediatamente bloccato mentre i responsabili del blog contattavano Telecom e scoprivano che il commento era proprio suo: così oggi la risposta è riportata nel blog, dopo il controcommento di beppegrillo™ (si sa, è casa sua, quindi ha il diritto della prima parola)
Dopo avere letto il resto del post di De Biase, non sono riuscito a capire se la sua ultima frase (“E’ un successo di Grillo, dei blog e di Bernabè.”) sia davvero pensata oppure semplicemente ironica. Personalmente so bene che il mio presidente è bravo a rigirare la frittata, e ho già parlato male dell’ultimo piano industriale un paio di settimane fa. E sapete anche che io non sopporto Grillo adesso, proprio come non lo sopportavo dieci anni fa quando negli spettacoli spaccava i PC da vero luddista: quindi potrei essere prevenuto nei suoi confronti, e ve lo dico subito perché possiate farci eventualmente la tara. Però mi pare che la risposta del nostro mostri una debolezza di fondo. Già scrivere la risposta prima del testo, oltre che fare tanto Outlook (ma lì, ad essere tanto buoni, si può immaginare che il testo originale sia lasciato per riferimento) dà tanto l’aria di voler spiegare ai lettori quale dev’essere la corretta interpretazione dell’altrui testo. Ma più in generale c’è un punto di fondo. Il modo di comunicare di beppegrillo™ è urlato, pardon urlato, il che funziona benissimo per aizzare le folle quando dall’altra parte c’è il silenzio, oppure un urlo uguale e contrario. Ma quando ti trovi davanti uno che non urla, sei costretto a continuare a urlare ancora di più per farti sentire, e non è detto che l’escalation ti riesca. Guardate solo il testo di Grillo. Inizia dicendo “sono capaci tutti a risanare l’azienda licenziando e aumentando il canone” (vero, ma irrilevante se non hai un contropiano. Potete far notare che non è Grillo a doverlo avere, certo; però resta il fatto che questo è solo sfascismo). Continua dicendo “non fai i nomi, ma li dico io: è tutta colpa di D’Alema” (presumibilmente vero, anche se si dimentica che prima Prodi aveva praticamente regalato Telecom alla Fiat: ma non si vede perché Bernabè debba farli lui, i nomi) e “è inutile parlare della magistratura, i danni di Tronchetti e Buora che erano i capi di Tavaroli sono ora di sua competenza” (non c’entra nulla); si mette a parlare dei PC andando completamente fuori tema; afferma che Open Access non dà parità di accesso senza dare prove. L’unico punto su cui Grillo si sarebbe mosso bene è quello sulla mancanza di banda larga; peccato che caschi sul “ci sono posti dove non ci si connette nemmeno con il cellulare” (sta andando anche a chiederlo a Vodafone, Wind e Tre?), oltre che far perdere la cosa in mezzo a tutto il resto senza ad esempio chiedere “avete fatto delle stime di costi per portare in giro la banda larga? Perché non le pubblicate?” Insomma, più che altro il solito monologo, più o meno indipendente da quanto ha detto la controparte
Non che mi aspettassi nulla di diverso, intendiamoci. E voi? che ne pensate?

Ultimo aggiornamento: 2008-12-23 22:37

14 pensieri su “Bernabè e beppegrillo™

  1. ALG

    Io penso che Bernabè si lasci andare a delle affermazioni che un addetto ai lavori saprebbe contestare dati alla mano, volendo. Anche alcuni numeri che Bernabè non tira fuori e di cui chiedi conto (quanto costerebbe coprire tutte le zone non coperte?) esistono, gli addetti ai lavori li conoscono e tipicamente diffidano.
    Il problema è che Grillo sembra non sapere di cosa parla, lo dico conoscendo bene il tema, e si comporta di conseguenza; l’immagine che mi ricorda in modo netta è quella dell’azzeccagarbugli che cerca di appigliarsi prima alla legge poi alla giurisprudenza e non trovandone tira pugni al tavolo.
    Ciao

  2. Tooby

    Grillo, intercalandosi con Bernabé, ha anche scritto: «oggi il titolo (la scorsa settimana, ndr) Telecom Italia ha chiuso con un +4,8% a 1,12 Euro, Negli ultimi 3 mesi l’SP MIB ha perso il 23,8%, il settore delle TLC il 6,2%, noi abbiamo guadagnato l’8,56% (il titolo in in un anno ha perso circa il 45% del valore, ndr)».
    Come ho scritto in un commento, nel fare il paragone, Grillo ha dimenticato che lo S&PMIB quotava a 38mila un anno fa (e se oggi quota 19mila, vuol dire che Telecom ha perso più o meno come il mercato, sbaglio?). Quindi il titolo Telecom ha reso quanto il mercato, ergo non ci sarebbe da lamentarsi (è andata male, ma tutto sommato poteva andare peggio).
    Più che altro ci sarebbe da incazzarsi del fatto che l’Italia (“non investita dalla crisi, le nostre banche ce l’hanno più duro”) ha perso la metà contro il 35% del Dow Jones USA (che dopotutto della crisi è la patria).

  3. mestesso

    Dopo avere letto il resto del post di De Biase, non sono riuscito a capire se la sua ultima frase (“E’ un successo di Grillo, dei blog e di Bernabè.”) sia davvero pensata oppure semplicemente ironica.
    E’ pensata da un giornalista: significa che anche lui ha capito (e vuole fare capire) che i blog ormai sono mainstream. Per noi tecnicisti è un dato di fatto, ma ti ricordo .mau. che molti magnager non sono nemmeno in grado di mandare un fax, figurati maneggiare un blog! Da questo punto di vista, ha ragione: anche i magnager usano i blog, non è cosa da poco.
    Grillo sul campo tecnico vale poco, ma del resto non è il suo mestiere. Trovo molto preoccupante invece che il tuo AD risponda come ha risposto, lui dovrebbe sapere di cosa sta parlando. Dal suo post:
    L’Italia ha sempre avuto primati e posizioni di grande rilievo nel settore delle telecomunicazioni a livello internazionale, …
    Tipica frase da piazzista. La frase corretta è “gli italiani usano il cellulare come pochi altri al mondo, e questo ha portato l’Italia ad essere il secondo mercato al mondo per la telefona mobile. Gli italiani hanno posto le basi, non Telecom ;).
    La gestione dei servizi per i clienti Telecom Italia e l’accesso per gli altri operatori in termini di parità di condizioni e di trattamento non è stata affrontata in nessun paese del mondo con la separazione strutturale della rete. E’ un falso mito e va detto con chiarezza. Con la nostra volontaria dichiarazione di impegni pro competitivi basati sulla struttura, questa si funzionalmente separata, di Open Access, siamo all’avanguardia in Europa su questo tema,
    Falso, palesemente falso. Bernabé mente sapendo di mentire. Openreach non dice niente? Come dissi in un post precedente, con lo scorporo Telecom muore d’inedia o mangiata da qualcuno, e Bernabè se ne torna a casa licenziato pure lui…
    L’Italia ha oggi il maggior numero di clienti tra i paesi europei collegati alla rete principale ma totalmente in carico ad altri operatori.
    sarà anche vero, ma B. si “dimentica” di dire che fa pagare tariffe da urlo agli altri operatori, costringendoli ad una falsa concorrenza a margini ridottissimi, ed offre servizi che altri per ora non possono dare (vedi contratto Alice Casa…).
    Il canone non è mai aumentato dal 2002, mentre dai dati dell’Autorità delle Comunicazioni dal 1995 ad oggi i prezzi delle telecomunicazioni sono scesi del 18,1% quelli dell’energia saliti del 27,9 %, del gas del 56,7%, i servizi autostradali del 40,8%, l’acqua potabile del 91,9%, e potrei continuare.
    Qui Bernabé vince il Nobel dell’Economia. Il mercato delle merci è strutturalmente diverso da quello dei servizi (cui le telecomunicazioni ricadono). Domandina: ma il costo industriale (i soldi che Telecom spende per erogare il servizio) come si è evoluto negli ultimi anni? Sorpresa: con l’avanzamento tecnologico è sceso. Quindi un aumento del canone aumenta i margine di guadagno. Grazie Bernabé!
    Quanto allo stile urlato di BeppeGrillo: in tutta franchezza, tra i due è meglio Grillo.
    Eh sì, perché se lui urla, e dice mezze verità e cose sbagliate, magari mi fischiano le orecchie e morta lì. Ma se uno in giacca e cravatta, elegante, dice elegantemente a voce normale “Telecom è l’asse portante del paese, scusate se è stata gestita male ma per ora per tenerla a galla e parare il culo a governo e tutti quanti mi servono i vostri soldi, e ve li prendo forzosamente” a me girano i cabasisi.
    Non so a te…

  4. .mau.

    @mestesso: un’unica cosa. Sei proprio sicuro che il costo industriale per la manutenzione delle linee telefoniche sia sceso?

  5. mestesso

    @.mau.: sei proprio sicuro che il costo di manutenzione delle linee telefoniche sia aumentato?
    Risposta precisa: il problema (per Telecom) è che molti, proprio perché hanno in odio la gestione a canone (che pagano comunque anche se attestati ad altri operatori, come già ho detto) hanno tolto il fisso e tenuto il mobile. Che con le prepagata non ha, nominalmente, canone. Togliendo revenue a T. Non sono aumentati i costi, sono diminuiti i ricavi…
    Qui si gioca sporco,.mau.: se Telecom paga il pizzo al tronchetto, è immorale e falso dire che il canone serve a coprire “l’aumentato costo della vita” come il caro Bernabé vorrebbe farci credere. Lo dico e lo ripeto: il costo industriale *vero* è diminuito, e lavorando per chi gli apparati di rete li produce e li vende a Telecom, penso di avere una certa visione del problema ;).
    Poi certo, per T i costi sono aumentati, ma mica per la manutenzione delle linee…tirami fuori dati convicenti di questo, .mau. nel tuo stile, chiaro, senza ambiguità e trasparente. Se ci riesci…(non è un insulto od una ironia, ti leggo perché è così e lo penso sul serio).
    Non ho capito come la pensi su Open access…per te è roba buona?

  6. .mau.

    @mestesso: il costo degli apparati di rete è sicuramente diminuito. Ma nella manutenzione ci sono altri costi: quelli della manodopera (espliciti e impliciti: sono almeno dieci anni che queste operazioni sono esternalizzate, il che significa che non c’è più il vecchio operaio che mantiene in ordine l’armadio in centrale per non fare fatica a trovare le varie linee) e quelle di scavo per quando i doppini si guastano. Non so assolutamente quali siano i valori di questi costi, so solo che sono anni che Telecom fa tagli assurdi in questo settore. D’altra parte, come cartina di tornasole, noto che a mettere la fibra ottica per le vie di Milano sono capaci tutti, ma nelle nuove zone di urbanizzazione nessuno pensa a mettere giù rame, e qualche cosa questo vorrà anche dire.
    Su Open Access non penso, nel senso che non ho dati a sufficienza per dire se la suddivisione è vera o farlocca come fecero una dozzina d’anni fa con tin.it.

  7. mestesso

    Ma nella manutenzione ci sono altri costi: quelli della manodopera (espliciti e impliciti: sono almeno dieci anni che queste operazioni sono esternalizzate
    ti sei risposto da solo: le esternalizzazioni sono fatte a costi definiti. Alias: io esternalizzo una mia divisione interna, e subappalto alla nuova entità i lavori che prima facevo da me ad un prezzo più basso di quello che prima pagavo. Altrimenti scusa, che senso avrebbe esternalizzare? Pensi che paghino più soldi ai subappaltanti, ora? Se va bene, gli danno gli stessi soldi. No, davvero, dire che i costi di manutenzione sono aumentati è indifendibile.
    ma nelle nuove zone di urbanizzazione nessuno pensa a mettere giù rame, e qualche cosa questo vorrà anche dire
    Tutti link radio: costa moooolto meno del rame. Peccato che così le ADSL saltano, nel senso che non le puoi offrire all’utenza. Tirando la zappa sui piedi a T stessa ed agli utenti tutti. E cambiando operatore, non cambia nulla visto che la linea è la stessa! Adesso intuisci come mai la parola Telecom suoni a molti utenti come un insulto?
    Su Open Access non penso, nel senso che non ho dati a sufficienza per dire se la suddivisione è vera o farlocca come fecero una dozzina d’anni fa con tin.it.
    Già questo suona un bel campanello d’allarme, visto che lo vogliono vendere all’UE e a noialtri come “all’avanguardia in Europa su questo tema”. O no?

  8. .mau.

    – Se le spese sono le stesse ma la qualità peggiora, significa che prima o poi – e ormai siamo molto sul prima – occorrono più soldi per tappare i buchi.
    – Link radio per tutti: su quali frequenze, di grazia, che a casa mia faccio già fatica a trovare un canale decente per la mia Wi-Fi? (anche perché su quella banda ci sono tutti i ripetitori sky)
    – la separazione di tin.it era qualcosa in più che contabile, ma meno di OpenAccess.
    Che poi io ritenga che l’ultimo miglio dovrebbe essere in mano a una società possibilmente pubblica ma che potrebbe essere un consorzio di operatori, la cosa dovrebbe essere nota a chi mi legge; che la privatizzazione fu fatta così perché sennò non sarebbero arrivati soldi, è lapalissiano; il piccolo problema è che il costo di questa divisione è enorme (inteso come valore dell’azienda, non come costo per Telecom).

  9. mestesso

    1) Siamo già da anni oltre il limite…altro motivo percui l’utenza è ostile a T.
    2) Link radio: io ho un link Hiperlan (durante le vacanze metto una pagina sul sito su come e cosa è la mia installazione, se ti interessa te lo notifico). Faccio 8Mbit/sec con internet! E con apparati assolutamente alla portata di tutti. Ma un utenza professional come un operatore può utilizzare ponti radio che viaggiano sui 50Mbit/sec, se lo vuole! E protetti per legge dai disturbi, mica come il mio link che viaggia su frequenze libere a tutti, e chi primo (più potente) arriva meglio alloggia!
    In ogni caso, Buon Natale che è la cosa più importante, a te ed al tuo sito!

  10. ALG

    Beh, OpenAccess almeno sulla carta è molto simile ad OpenReach quindi direi che non ci si possa lamentare per ora; effettivamente poi bisogna vedere cosa fanno nella realtà.
    Quanto ai costi, beh i costi per l’energia sono cresciuti (a parte gli ultimi mesi) e TI è il secondo più grande utilizzatore di energia elettrica dopo FS. E’ vero che con le esternalizzazioni i costi di manutenzione dovrebbero essere calati ma il costo della vita sta aumentando quindi praticamente saranno aumentati anche se meno di avrebbero potuto aumentare.
    Che poi il servizio di TI faccia notoriamente schifo è fatto risaputo :-)
    Ciao

  11. vb

    Non so sullo specifico, mi limito a notare che il format con il commento prima e la lettera “ospitata” dopo è quello che Grillo adotta generalmente sul suo blog in queste situazioni, non è che abbia trattato Bernabé in modo particolare.
    Quanto all’urlare scompostamente e talvolta a sproposito o con grossolane semplificazioni, è sempre meglio che farselo sempre mettere nel posteriore in silenzio.

  12. Piero

    Non so che ruolo tu svolga in Telecom, tuttavia Bernabè lo ritengo persona in gamba. Per il resto ritengo che i programmatori in Telecom dovrebbero darsi una svegliata. Grillo dice che non ci si connette nemmeno con il cellulare. Ha parzialmente ragione, ma Grillo non ha forse la pazienza che ho io. Ho avuto modo di provare la Internet key di Vodafone e mi sono connesso al primo colpo in 3G dopo averla installata sul portatile senza problemi. Ho provato a connettermi con la Onda Ducati MDC525up di Telecom e ho avuto problemi di installazione del driver e dopo vari tentativi e bestemmie ho scoperto che per fare funzionare quella chiavetta bisogna rimuovere il driver di installazione che viene installato automaticamente con l’inserimento della chiavetta.
    Poi si connette in 2G e per andare in 3G bisogna selezionare manualmente la rete 3G, ma poi va bene, tuttavia l’interfaccia grafica di quella chiavetta a me non piace proprio.

  13. .mau.

    @piero: crederai mica che il software delle chiavette Internet sia fatto internamente a Telecom? Ricordo che dopo i primi kit ADSL fatti in casa in Cselt (e parliamo di 1998) la cosa è subito stata data in appalto fuori.

  14. Piero

    .mau., in Cselt ci lavorava il fior fiore degli ingegneri usciti dal Poli di Torino. Che fine abbia fatto quel glorioso centro di ricerca non lo so. Presumo sia stato mangiato e digerito da Telecom.

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