I miei ventun lettori sono sempre molto attenti, e si ricorderanno di questa mia notiziola, che tra l’altro ha anche avuto un discreto numero di commenti: la Corte di Giustizia europea ci ha condannato perché l’età pensionabile per le donne (specificatamente nella pubblica amministrazione, perché è l’unico settore in cui poteva emettere un giudizio) è più bassa di quella per gli uomini. Per quanto riguarda il resto degli italiani, ho i miei dubbi.
Detto questo, mi chiedo chi sia il più paraculo:
– Il MINIstro Brunetta, che oggi si bea aggiungendo un’altra tacca alla sua indefessa attività contro i fannulloni e proclama ai quattro venti che visto che «l’invecchiamento attivo è un obiettivo di bene pubblico » porterà a 65 anni l’età pensionabile nella Pubblica Amministrazione anche per le donne;
– Il Corsera, che nel suo resoconto ha dimenticato di dire che Brunetta sa benissimo che tanto deve farlo lo stesso, almeno secondo quanto invece riporta La Stampa;
– il sindacato, che è insorto come un sol uomo (e una sola donna, visto che il Corsera ha anche intervistato la Polverini, segretario dell’UGL) che proprio non sembra ricordarsi della sentenza UE.
Spero concorderete con me che non è così facile fare una graduatoria.
Ultimo aggiornamento: 2008-12-13 19:30
Amnesia vivace
Come .mau. ha rimarcato mentre invece io assistevo muto e incredulo al teatrino in corso, la recente proposta di Brunetta sull’equiparazione delle età pensionabili tra i sessi è la diretta e necessaria conseguenza di una sentenza di condanna della Cort
W l’Europa! La solerzia (interessata) di Brunetta
Il MINIstro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, ha preso la palla al balzo: visto che l’Italia è stata obbligata ad adeguare1 l’età di pensionamento delle donne a quella degli uomini, ha deciso di addossarsene il merito, aiutato an…