Carta Acquisti

(Mica si chiama Social Card! Controllate pure sul sito del Ministero!)
Innanzitutto (e non scherzo) è da apprezzare l’uso ufficiale di un termine italiano e non inglese. È vero che “acquisti” può essere visto come il solito conflitto di interessi del PresConsMin che ha tutto l’interesse che la gente faccia compere e quindi le aziende pubblicità tv; ma è anche vero che forse in questo modo l’uso della carta è più comprensibile; quindi non mi lamento. A parte questo, ci sono molte più ombre che luci a proposito della Social Card. Il sito del ministero è molto scarno al riguardo, e le informazioni che ho trovato altrove – sul Messaggero e, come segnalatomi da G., su Altroconsumo – sono a volte contraddittorie. Ecco il mio pensiero al riguardo, per quello che può valere.
È vero che sono pochi soldi e non è praticamente per nessuno, visti i limiti di reddito necessari: in effetti un milione e 300mila persone possibili beneficiari sono poco più del 2% degli italiani. Se già i soldi a disposizione sono pochi, tanto vale non darli a pioggia ma solo ai “peggio messi”. Possiamo discutere su come mai il creativo Tremonti non abbia trovato nuovi fondi, al limite… La scarsità di negozi convenzionati mi sembra più che altro una scarsità di negozi che facciano sconti, e su quello probabilmente bisognerebbe aspettare qualche mese prima di essere certi che sia stato un flop. Sarebbe anche interessante capire se lo Stato non abbia pensato di mettere soldi “impliciti” favorendo i negozianti che fanno lo sconto.
A me sembra molto peggio il concetto di “carta ricaricabile”, con l’aggravante dell’anonimato. Per quest’ultimo, sarebbe stato molto meglio farla sembrare esattamente come una carta di credito – tanto se poi ci vuole un documento di identità sai quanto uno è anonimo… Ma è il concetto di “denaro di plastica” che in questo caso è sbagliato! Stiamo parlando di una fascia di popolazione che probabilmente non ha mai visto un bancomat in vita sua. Che fai, fai loro un corso accelerato di uso di una carta di debito? E magari spieghi loro come si fanno le ricariche? (E PosteItaliane non hanno nemmeno offerto ricariche senza commissioni, tra l’altro?) (no, mi sa che non si possano fare ricariche, solo lo Stato può mettere i soldi se non ho letto male. Mah)
L’altra cosa davvero triste è che la persona che rientra in questi parametri non solo debba presentare domanda per ottenere la Carta, ma debba anche portare tutta la documentazione necessaria. Di nuovo, stiamo parlando di persone quasi certamente di bassa istruzione, che avranno per forza bisogno di qualcuno che li aiuti. Non sarebbe stato meglio verificare a priori, e non solo a posteriori come tanto faranno, i requisiti? O sperano che molti degli aventi diritto non chiedano la carta?
Insomma, la buona volontà la concedo, ma i risultati mi paiono deludenti.
Notarella finale: tra le clausole per cui non viene elargita la carta c’è «fruire di vitto assicurato dallo Stato o da altre pubbliche amministrazioni in quanto […] detenuto in istituto di pena».

Ultimo aggiornamento: 2008-11-28 14:27

13 pensieri su “Carta Acquisti

  1. xlthlx

    un altro trascurabilissimo dettaglio: non c’e’ nessuna distinzione tra chi ha un immobile di proprietà e chi non lo ha. anzi, diciamola meglio: tra chi paga un affitto e chi no. non e’ proprio un dettaglio trascurabile.

  2. Terra2

    “…stiamo parlando di persone quasi certamente di bassa istruzione, che avranno per forza bisogno di qualcuno che li aiuti…”
    Vuoi che la camorra non abbia già organizzato una bella rete di aiuto per nonnette in difficoltà?
    Poi daranno una bella pacca sulla spalla della vecchia, offriranno quelche biglietto da 10 euro per portasi via la carta e Buon Natale :-/
    Magari sono paranoico, ma informati su “quanto costa”, i diverse regioni del sud, essere accompagnati in posta a ritirare la pensione da “un bravo giovanotto” che fa in modo che non ti succeda nulla.
    – T2

  3. J_B

    Per la cronaca: il mio ISEE sarebbe abbastanza basso da rientrare nei parametri (però non ho figli piccoli), tuttavia non penso di poter essere considerato uno “a bassa istruzione”.

  4. Ruggero

    Domanda: perche’ a queste persone, sotto la soglia di povertà non e’ stato semplicemente inviato un assegno non trasferibile o detto di ritirare detto assegno presso la posta?
    Perche’ non ti danno del denaro ma una possibilita’ di fare acquisti!
    Con i soldi, io incapiente, posso anche: metterli da parte, pagarci una multa o le bollette arretrate, inviarli a mio figlio/a che potrebbe essere nella stessa condizione, …
    Invece, con la card, posso solo fare acquisti.
    Facciamo ripartire l’economia partendo dai piu’ poveri?
    Il denaro e’ anonimo: valore al portatore.
    Con la card devo dichiarare a tutti i negozianti che sono un povero.
    Un modo per fare promozione dell’intervento del governo?
    Aggiungo un ultimo dettaglio: le carte NON sono sicuramente gratis: qualcuno le ha prodotte, ed hanno sicuramente un costo che va a gravare sempre sul bilancio statale. Quanto costeranno? 20 – 30 centesimi l’una? Valeva la pena spendere questi soldi?

  5. .mau.

    @Ruggero: a parte i conflitti d’interessi del PresConsMin, secondo me è vero che in questo momento mantenere l’economia in modo che giri è quello da fare. Se fossero arrivati direttamente soldi, il primo pensiero sarebbe stato “tenerli da parte per i momenti peggiori” (a meno che non siano già necessari adesso, e quindi li spendi per forza).
    La card, dal mio punto di vista, sarebbe dovuta essere assolutamente identica a una carta normale, sono d’accordo. Sulla promozione del governo? mah, essendo relativamente pochi i beneficiari, e mi sa in regioni dove il PdL stravinceva già, non è poi molta.

  6. vb

    Se si parla di ISEE, il possesso di una casa è già tenuto in considerazione (non so se adesso l’ISEE tenga anche conto del mutuo, tra uno che paga 500 euro di affitto e uno che possiede la casa ma paga 1000 euro di mutuo non so chi sia messo meglio). Comunque sì, immagino che abbiano evitato di semplificare troppo le procedure sperando che non tutti la chiedano, e anche per evitare di andare a darla automaticamente a un buon numero di evasori totali: così almeno dovranno uscire allo scoperto (e ricordo che i primi anni di applicazione dell’ISEE al Politecnico c’erano numerose famiglie che chiedevano la riduzione, poi facevano l’ISEE, poi si vedeva che non stava in piedi e di fronte all’intenzione dell’Ateneo di girare il tutto alla Finanza si mettevano in ginocchio a implorare in segreteria “no vi prego piuttosto pago tutti gli arretrati con le more ma la Finanza no”).

  7. Anónimo

    avere 2 case di proprietà non vuol dire “essere ricchi” controllate le persone che usufluiranno di questa carta e considerate bene la situazine economica………nn lasciate che chi nn ha bisogno la riceva,,,,,pensate a chi vive con 400 euro al mese anche se ha 2 case..

  8. Paolo

    La carta di plastica ha un vantaggio rispetto all’assegno, il meccanismo di ricarica che riduce i costi della logistica (mandare oltre un milione di assegni ogni mese ha un costo, e non è pensabile che si possa inviare un assegno per l’intero anno in anticipo, i soldi per farlo credo non ci siano). L’anonimato ha senso per evitare di tracciare le persone e i loro acquisti.
    Casomai il nome è sbagliato, sarebbe da chiamarla tessera annonaria, tanto quello è.

  9. pina

    Sono arrabbiatissima!
    Mi scuso innanzitutto di occupare un tuo spazio, ma mi piacerebbe molto poter esporre con dati di fatto, quanto sia solo “fumo negli occhi” questa carta acquisti o meglio, come veniva chiamata ai tempi di guerra, “pane con la tessera!.
    Vi è tuttavia una differenza: mentre la tessera pane, (a quel che mia nonna raccontava) veniva data a tutti i poveri a prescindere se fossero pensionati o meno, la “moderna” carta acquisti, dovrebbe essere rivolta, principalmente, ai pensionati.
    Non a tutti però! Se ad esempio abbiamo un pensionato con pensione minima (500 x 13^ mens.= 6500) ed ha un’età inferiore a 70 anni, niente carta acquisti!
    Se ci troviamo davanti ad un nucleo familiare di due pensionati (marito e moglie) che abbiano entrambi pensioni minime ed un’età di 70 anni.
    Già giovedì scorso, ad occhio e croce mi ero detta: la carta spesa non l’avrà neppure 1% dei pensionati… e chi pensionato non è e non ha figli

  10. pina

    … e potrei raccontarvi di altri decine di casi che mi sono stati evidenziati proprio oggi, mentre tentavo di spiegare alle decine di persone che sono venute da me in qualità di patronato, che non avrebbero potuto usurfruire della “tessera”.
    Mi sono sentita impotente e priva di forze.
    Casi davvero pietosi

  11. Emanuele

    Sto combattendo a far capire a tantissimi “indigenti veri” che pur avendo una pensione al minimo , non rientrano tra i beneficiari in quanto suoperano le “barriere” poste dalla legge.
    Ho il caso di 2 pensioanti,. marito e moglie, con pensione di 472.50 al mese e in affitto (non registrato) e nulla altro in modo assoluto. Ebbene il loro calcolo ISEE è superiore ai famigerati 6000,00 euro; ancora non mi credono che sono fuori dal beneficio.
    Una domanda a chi sa rispondermi: il reddito da pensione Svizzera, non dichiarabile in Italia, va inserito nella sommatoria dei redditi?

  12. Samy

    Salve, volevo aggiungere il mio commento, io sono una ragazza madre (figli non riconosciuti da ex convivente )di due gemelli minori di 3anni. L1dicembre puntualmente ho ricevuto i moduli, giorno dopo vado in posta e mi danno la carta, mi spettano 120a figlio. . Bene dai 240 che posso spendere in pannol e latte ai bimbi. Peccato che a distanza di 10giorni la mia carta non è stata mai caricata dallo stato,nessuno sa dire niente, e girando su internet noto che molti se non tutti hanno le carte vuote…
    Note: credo che il basso livello reddituale di una famiglia non sia da paragonare al livello di istruzione, anche io ho avuto i periodi in cui stavo bene economicamente, questo non vuol dire che si è stupidi.. Poi sono rimasta sola con due gemelli e un lavoro da fame..

  13. Varga Claudia

    Salve a tutti,
    Sono arrabbiatissima anch’io perché nonostante abbia i requisiti per possedere la carta “dei poveri”, dopo averla ottenuta col relativo pin, ancora oggi(natale) no mi è mai stata caricata.
    Nella mia situazione con una bimba piccola e difficoltà a trovare un lavoro duraturo proprio perché sono una mamma, mi chiedo come sia possibile che a questi politici non venga mai in mente che forse l’aiuto più efficace sarebbe far avere la casa in modo che si possa pagare un equo canone (sarebbe molto più utile della social card), tra l’altro pensavo che la casa fosse un diritto per tutti ma soprattutto per gli italiani.

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