Il nostro gruppo abbonati al Piccolo ha iniziato la stagione sabato scorso, andando allo Studio a vedere Manca solo la domenica. Tratto da un racconto di Silvana Grasso, la storia la si può raccontare in poche righe: una donna siciliana, il cui marito è emigrato in Australia e di cui si sono perse le tracce, vuole sentirsi una vera vedova: così dal lunedì al sabato fa visita ai cimiteri dei paesi vicini, dove ha “adottato” una tomba e piange la morte del suo adorato marito. Passano gli anni, e improvvisamente il marito ritorna a casa, rovinandole la vita…
Un racconto breve, che in effetti si traduce in un’ora e venti di spettacolo. Licia Maglietta è brava e si vede che sa tenere la scena, però l’ho vista più volte sbagliare la battuta; insomma mi sarei aspettato di più. In compenso l’altra persona in scena, il fisarmonicista Vladimir Denissenkov, è stato la spalla perfetta. Non solo per il tappeto sonoro che fa da perfetto contraltare al monologo della Maglietta, ma anche per il gioco di sguardi che sottolinea i momenti più importanti: insomma, non un semplice musicista ma quasi un secondo protagonista, e scusate se è poco!
Ultimo aggiornamento: 2008-11-24 08:00
Vladimir -della cui amicizia mi onoro- è un personaggio fantastico sia sulla scena che fuori dalla stessa, e di straordinaria umanità.
E’ interessante la nascita dello spettacolo: c’è un salotto milanese che frequento dove una volta la settimana il padrone di casa offre a un certo numero di persone una cena e a seguire uno spettacolo, dibattito o quant’altro.
In una di queste sere c’era Vladimir che suonava il suo bajan (che è il nome della fisarmonica russa) quando è entrata Licia Maglietta.
Dato che il palco è esattamente di fronte alla porta di ingresso, la prima cosa che vide fu Vladimir, e come lo vide decise all’istante che doveva metter su uno spettacolo con quel gigante biondo, cosa che in effetti fece.
Io ci vado mercoledì, comunque.