Da un paio di giorni, se uno fa una ricerca con Google mentre è connesso con Google Account – detto in altro modo, se in alto a destra c’è scritta la sua email – si trova alcune iconcine vicino ai risultati: una freccia verso l’alto e una croce a fianco del nome della pagina, e un fumetto nell’ultima riga dei record. Queste icone servono per SearchWiki, l’ultima aggiunta alla ricerca Google. Leggendo il blog ufficiale, ci viene spiegato che in questo modo possiamo eliminare dalle nostre ricerche i risultati che non ci interessano, e alzare di grado quelli che riteniamo più importanti. Inoltre se andiamo in fondo alla pagina c’è anche la possibilità di aggiungere un nostro risultato alla ricerca. Come ho evidenziato, tutte queste modifiche sono private, nel senso che riguardano unicamente il nostro account personale: che poi sia proprio così non so dirlo, visto che in fin dei conti è sempre molto comodo avere dei dati in più per raffinare le ricerche. Ma magari a Google sono solo interessati a vedere cosa elimini per affinare i risultati della pubblicità che ti inviano… chi lo può sapere?
Oggettivamente, però, non riesco a capire l’utilità di queste iconcine, visto che i risultati cambieranno solo se rifaccio la stessa ricerca, e in questo caso non è che abbia tutto quell’interesse a vedere quali risultati avevo preferito: facevo più in fretta a salvarmeli tra i preferiti. Né può servirmi a vedere se la pagina su di me sta perdendo posizioni: anzi in quel caso devo stare assolutamente attento a non modificare i risultati, perché voglio sapere cosa vedono gli altri, non io!
L’unica cosa che forse potrebbe servire è l’aggiunta di un commento, visto che i commenti sono invece visibili da tutti. Ma anche qua mi rimangono dei dubbi. La cosa potrebbe essere più utile se uno potesse definire un insieme di “amici” (e magari uno di “guru”) di cui si fida, e far sì che le ricerche siano raffinate usando i voti dati da tutti gli amici. Non so però quanto la cosa sia facilmente scalabile.
Ultimo aggiornamento: 2008-11-23 19:03
IMHO usano un algoritmo bayesiano simile a quelli degli antispam e, sulla base delle tue scelte in un determinato ambito, provano ad intuirle anche sul resto.
D’altra parte i filtri antispam non è che funzionano solo se ricevi *la stessa* email.
Io credo che diano un punteggio al tipo di fonte che prediligi (wiki, blog, news…) e se dai prevalenza alla recentezza dell’informazione o ad altri parametri.
Su questa base, nelle ricerche future, ti proporranno risultati basati su criteri analoghi. Almeno così lo avrei implementato io.
Un discorso interessante (i motori di ricerca sono oggetto della mia ricerca). Google deve innovare, ma al tempo stesso – con il successo che ha – non può sconvolgere le abitudini. Finora i risultati di Google sono universali, cioè uguali per tutti (in realtà non è vero, si adattano alla lingua alla geolocalizzazione e ad altri parametri).
Il futuro è nella personalizzazione? Fino a che punto? Risultati diversi per ciascuno? Siamo molto abituati alle classifiche, alle top ten, eccetera.
Credo che le informazioni ricavate possano servire a costruire il profilo di ogni utente, e anche a migliorare l’algoritmo di ranking.
Abbiamo posto a Luciano Cantoni di Google alcune domande su quali indicazioni saranno prese in considerazione da Google nella definizione dei risultati di ricerca e e sul pericolo di inquinamento in positivo od in negativo dei risultati di ricerca.
Le risposte le potete leggere a questo indirizzo:
http://www.panadvertising.it/2008/12/03/searchwiki-la-rivoluzione-social-di-google/