Il tempo continua ad essere relativo

[118 giorni, o quasi tre mesi] La segnalazione per la berlina odierna mi è arrivata da Licia, che mi ha fatto notare questo articolo del Corsera. Tralasciamo il “gli” al posto del “le”, tanto ormai nel parlato è una cosa normale. Ma se 118 giorni sono “quasi tre mesi”, ci sono due possibilità: che abbiano inventato i mesi di quaranta giorni – il che tra l’altro servirebbe a comprendere come mai c’è la “crisi dell’ultima settimana”: è ovvio che gli stipendi non bastino – oppure che nel periodo di tempo trascorso senza cuore non vengano considerati i weekend e le feste comandate. O magari agosto non è presente nei calendari dei giornalisti?
(per la cronaca, il “continua” del titolo si riferisce a questo. Sembra che la relatività sia bipartisan, insomma)

Ultimo aggiornamento: 2008-11-20 09:45

Un pensiero su “Il tempo continua ad essere relativo

  1. Isa

    A parte il fatto che il “gli” al posto del “le” non lo perdonerei giacché questo è uno scritto, ci terrei a dire che al GR2 di stamani la notizia è stata data con questo costrutto: “La ragazza ha sopravvissuto solo grazie a una macchina che gli ha pompato sangue nell’organismo”. O tempora.

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