Ieri su Repubblica (cartaceo, comunque potete vedere la trascrizione qua) c’era un’intervista al commissario straordinario Alitalia. Non entro nel merito dell’intervista e delle risposte date, e mi limito a riportare una frase. Alla domanda del giornalista Roberto Mania se il povero passeggero colpito dallo sciopero bianco sia costretto a bivaccare in aeroporto, la risposta è stata «No, basta che telefona prima al call center».
Ora, è vero che il commissario Alitalia fa di cognome Fantozzi, e il congiuntivo fantozziano è ben noto a tutti noi. Ma non credo che questo erroraccio sia stato effettivamente pronunciato da lui; non foss’altro che perché ci sarebbe stata vicina la magica parolina “(sic)“. Quindi immagino che per il “giornalista” quell’espressione è perfettamente italiana. Inoltre è chiaro che nel secondo quotidiano italiano non esiste più un passaggio di correzione di bozze dal testo di un articolo all’impaginato. Ricordo che sto parlando della versione del quotidiano che si compra all’edicola, e di un’intervista che non è certo stata fatta all’ultimo momento: insomma, non c’è nemmeno la scusa della versione web dove qualcuno potrebbe pensare che l’immediatezza sia preferita alla grammatica italiana. Questa è l’italica stampa.
Ultimo aggiornamento: 2008-11-19 12:50
Io (per un certo periodo) sono stato giornalista pubblicista, conosco diversi giornalisti, e so come si lavora in una redazione. Quanto ti dico è applicato veramente in una redazione di una pubblicazione che non cito, a diffusione nazionale.
Mi ricordo che spesso tu ti lamenti della qualità dei giornali, o meglio della qualità dei testi, ma (alcune volte almeno) si applica la mia celebre frase “non sono bug ma feature”. Vale a dire, sono standard che tutti gli elementi della redazione devono seguire belli o brutti che siano.
Se c’erano le virgolette, *è stato detto*. Ciò che viene detto, in una redazione di cronaca almeno, non si discute. Vale a dire, il (sic) l’avrebbe potuto mettere uno che NON faceva parte della reda di cronaca, ma ad esempio di quella politica. Oppure sulla pagina culturale. Chi fa cronaca racconta, descrive, magari omettendo dolosamente particolari ed enfatizzandone altri *ma realmente accaduti*. Sempre riporta, mai interpreta (se non comandato a fare ciò dal caporedattore).
Questo viene fatto per molti motivi, in primis perché il direttore responsabile, quello che ci mette il culo se ci sono beghe legali, dà libertà *esclusivamente* ad un ristretto manipolo di persone di sua assoluta fiducia. In cronaca ci vanno a finire (tipicamente) gente che sta antipatica a qualcuno, e/o loschi figuri di incerte provenienze. Esistono eccezioni, ovviamente, ma di base è così.
Correttori di bozze: huh? Guarda che non esistono più *da anni*. In tutti i quotidiani, dal Corriere al Sole, edizioni cartacee (sul web mai esistiti dall’inizio). Il correttore di bozze è F7 in Word (mi sembra che sia il binding standard del correttore ortografico). Risparmio di costi…non colpa dei giornalisti se non indirettamente per il loro contratto d’oro. E, avendolo fatto spesso, ti posso assicurare che l’unico modo per beccare errori scritti di proprio pugno è (ri)leggere il testo il giorno dopo ma è un poco tardi ;).
A (parziale) difesa dei giornalisti, che comunque non stimo ma amo l’informazione completa, in Francia le cose non vanno molto meglio…in UK, Times a parte, la qualità dei testi è scesa parecchio, e non fanno errori di grammatica solo perché la grammatica inglese è molto semplice ;). Strabocchevole di neologismi gergali, il giornale inglese ormai sembra una e-zine dei tempi d’oro…
Insomma, non è che son tutti ignoranti. E’ lo standard che è basso, ma quello è imposto dall’alto…
Ma non sarebbe meglio “SIA perfettamente italiana”? O forse si può dire in entrambe le maniere.
“Quindi immagino che per il “giornalista” quell’espressione *è* perfettamente italiana”.
Ehm… :-D
Mi sa che nelle redazioni non usano neanche F7 in Word, altrimenti non ci sarebbe quell’orribile proliferare di *pò in tutti i principali quotidiani italiani…
@Nervo, @Bruno: sì, per il “giornalista” quell’espressione è perfettamente italiana. (devo proprio mettere le faccine ovunque?)
@mestesso: credo che pagina 6 di Repubblica sia [*] nella sezione di politica e non in quella di cronaca, a dire il vero. Che non ci siano correttori di bozze lo immaginavo; che un giornalista non rilegga il pezzo che finisce sul giornale non lo immaginavo; che i virgolettati siano esattamente il testo pronunciato non ci credo più da anni, e mi accontento che rispecchino il senso. (Poi in effetti quello che si dice a braccio non sempre è grammaticalmente corretto). A questo punto, se proprio Fantozzi avesse sbagliato quel congiuntivo, mi sarei dunque aspettato una silente correzione…
[*] qui non è il giornalista che parla.