Grande Fratello Esselunga

Domenica 19 ottobre sono andato di corsa all’Esselunga vicino a casa per comprare dei deodoranti per auto (è una lunga storia che coinvolge una mozzarella e che preferirei evitare di spiegare fino in fondo per amor di patria, e comunque è ininfluente per tutto il resto). Vedo un’offerta per quelli di una certa marca, e li prendo, visto che tanto non avevo nessuna preferenza. Arrivo alla cassa e scopro che il totale della spesa era maggiore di quanto avessi calcolato. Riguardo lo scontrino, e scopro che non mi erano stato scontati i deodoranti. Chiedo lumi, la cassiera manda un’altra tipa a verificare, la tipa si perde e dopo qualche minuto mi scoccio e pago il prezzo pieno.
Due giorni dopo (cioè il 21 ottobre) mi capita di ripassare, e vado a verificare se avevo per caso visto un cartellino sbagliato. No: era proprio per quella marca di deodorante. Però guardo più attentamente il cartellino (che era piazzato ad altezza due metri) e trovo scritto in corpo 4 che la promozione scadeva il 15 ottobre. A questo punto, essendo un notorio rompipalle, scrivo all’azienda facendo notare che dovevo in effetti pagare il prezzo pieno, ma lasciare per sei giorni il cartellino di un’offerta scaduta non mi pare affatto una bella cosa.
Stamattina mi telefona il servizio clienti, dicendo che avevano letto la mia mail, verificato con il direttore del supermercato, e che la prima volta che sarei passato mi avrebbero rimborsato la differenza. Ho cercato di spiegare alla gentile signorina che non mi interessavano certo i 75 centesimi, e che comunque lo scontrino l’avevo buttato via, e mi ha risposto “non si preoccupi, gliene possiamo fare una copia: passi solo dall’assistenza clienti e via.”
Naturalmente non mi stupisce affatto che possano recuperare il mio scontrino. Mi stupisco solo che pensino che vada trullo trullo da una persona che immagino sarà stata abbondantemente cazziata per la negligenza, il tutto per settantacinque centesimi. E va già bene che non sono paranoico e non pensi che quando farò passare la fidaty card la prossima volta che sarò all’Esselunga cominceranno a suonare le sirene.
(per chi se lo chiedesse: la lettera l’ho scritta per principio, perché dal mio punto di vista lasciare anche solo per negligenza un vecchio cartellino di offerta è una pubblicità ingannevole, e io non sopporto le pubblicità ingannevoli)

Ultimo aggiornamento: 2008-11-03 16:10

8 pensieri su “Grande Fratello Esselunga

  1. xlthlx

    hai fatto benissimo, perche’ questo e’ il modo in cui ingannano molte persone, soprattutto chi ha fretta o chi ha problemi di vista, e 75 centesimi moltiplicato quelle persone non sono proprio pochi.

  2. .mau.

    @FF: è un post della categoria “io”, quindi racconto semplicemente le cose mie. Se proprio vuoi trovarci qualcosa di meno superficiale:
    – il servizio clienti Esselunga è molto attento (ma quello lo sapevo già);
    – non è solo Facebook a sapere le cose su di te.

  3. Fabio Forno

    Nulla è mai a caso, se c’è lo sforzo di organizzare delle lettere e delle parole con una sintassi corretta, spesso capita che ci sia anche della semantica dietro :P
    Per la verità percepivo un’eco di lamento, ma non capivo da cosa provenisse (è ovvio che sappiano tutto dal momento che hai una fidelity), per l’attenzione del servizio clienti invece c’è solo da apprezzare, specie in un paese dove è sconosciuto per lo più.

  4. .mau.

    la sintassi corretta dovrebbe essere il minimo sindacale. Poi a volte sonnecchio, e vengono fuori cose incomprensibili, ma quella è banalmente una mia pecca.
    D’altra parte, il sottotitolo del mio blog un tempo terminava con “Non cercate chissà cosa”. Ribadisco: questo è un blog, anzi un blogh. Ci scrivo quello che interessa a me, sperando che possa interessare anche a qualcuno di voi, ma senza nessun contratto implicito o esplicito.

  5. theus

    @.mau. : scusa l’ignoranza, ma quale è la differenza tra un blog e un blogh ? sai sono ‘ggiovane …

  6. .mau.

    @theus: un blogh è un Sito Veramente Importante, con tutte le maiuscole. È qualcosa che svetta sulla massa delle stupidaggini scritte dal ragazzetto brufoloso. È il presente del giornalismo, e sarà ancora di più il futuro del giornalismo. Il blogh è, insomma.

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