Lo stato in cui versa l’università

ricordate la scopiazzatrice? Ne avevo parlato ad aprile.
Bene, ho avuto posta da lei (dopo che il suo ragazzo ha fatto una ricerca sul suo nome). Per ragioni di privacy non posso citare verbatim il suo testo (ma il titolo del suo messaggio, la scopiazzatrice…! IHIHIIHIHIHIHI, sì). La fanciulla doveva fare un esame di matematica, e il professore ha chiesto agli studenti di creare un blog sulla matematica. Come potete immaginare, la fanciulla alla matematica non è interessata per nulla, e il concetto “indicare la paternità di quanto scritto” le è assolutamente alieno, visto che (per lei) era chiarissimo che non poteva averlo scritto lei, quel testo.
In tutto questo io vedo un grosso problema. No, il problema non è la fanciulla: è quel professore universitario, che fa fare delle cose a cui lui per primo non crede (altrimenti la fanciulla non avrebbe preso 30: o volete forse dire che copiare roba senza nemmeno una riga di commento serve a fare matematica?), che non servono assolutamente a nulla, ma fanno tanto “moderno”. Il tutto da una persona che in teoria dovrebbe essere parte dell’élite culturale italiana. Il vero problema è questo.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-22 11:35

12 pensieri su “Lo stato in cui versa l’università

  1. mestesso

    Ma scusa, che esame era? E di che facoltà? Si potrà dire…lo dico da matricola attempata: mi sono appena iscritto al corso di laurea in Informatica (sì, programmo da 25 anni e non sono laureato, ma non è mai troppo tardi!).
    A me la matematica piace, ma noto che il livello medio degli esami di questa materia non è elevato: nel 1985, quando mi ero iscritto (e poi abbondonato :() lo stesso corso di laurea il primo bienno era quasi identico a Matematica.
    Insomma, se non ti iscrivi a Matematica, il livello è piuttosto bassino oggi giorno ;). Senza contare che più a sud vai, più la qualità dei prof lascia a desiderare…

  2. Daniele A. Gewurz

    In effetti, un conto è se era un esame di matematica in un corso di laurea in matematica, e un conto è se era – mettiamo – in un corso di scienze della formazione o simili. Lì, col dovuto rispetto, potrebbe essere quasi sensato imparare a preparare del materiale didattico su cui non si ha una preparazione specifica (ovviamente citando le fonti etc.)
    @mestesso: Che c’entrano il sud, il nord, l’est o l’ovest in questo discorso?

  3. .mau.

    @mestesso: non l’ha scritto, non vado certo a chiederglielo, e comunque è irrilevante. Se l’esame era “di matematica” sicuramente non è a matematica, fisica o informatica, però.
    Ma mi ripeto: anche tralasciando la proprietà intellettuale, qual è il valore di scopiazzare roba qua e là a caso? Quando alle elementari ritagliavo le figure per le ricerche che mi facevano fare a scuola, avevo comunque la necessità di capire quali figure ritagliavo. Qui non c’è stato nulla di simile.

  4. mestesso

    @Daniele,@Giuseppe: purtroppo (e lo dico con il sincero dolore di chi vede un patrimonio dilapidato, non con la pochezza intellettuale di un leghista), la qualità del pubblico servizio in generale, ed università in particolare, mediamente decresce andando verso sud. Lo dico anche grazie al fatto che la mia compagna lavora come docente all’università, e ne ha un ottimo riscontro ;), oltre alle conoscenze che ho io di prof in giro qui e là. Ah, medio vuol dire medio, cioè che esistono realtà positive, ma annegate in un mesto mare. Informatica a Bari va bene, ad esempio. La statale di Messina è così messa male che neppure la magistratura è riuscita a mettere ordine. Poi se fate un controllo sui cognomi presenti nel corpo docente di molte università, beh, figli/zie/zii ne trovate parecchi…indice di ottima qualità dei docenti, perché è noto che l’intelligenza si trasmette di padre in figlio o tra fratelli.
    @mau:anche tralasciando la proprietà intellettuale, qual è il valore di scopiazzare roba qua e là a caso?
    E’ una domanda retorica, vero ;)?
    No, il problema non è la fanciulla: è quel professore universitario
    Perfettamente d’accordo. Ed il motivo percui ho scritto il resto dei miei post, per chi non se ne fosse accorto.

  5. prosaica

    Se, e dico se, l’esame fosse un esame di divulgazione, o didattica della matematica, secondo me un bel blog ci sta tutto. Che scopiazzare non sia fare, siamo tutti d’accordo; ma questo è vero qualunque sia l’esame. Spero dunque che l’esame non sia stato superato.
    Detto questo, informo chi non lo sapesse che l’università è considerata dai nostri politici una macchina che produce un prodotto semilavorato, lo studente laureato (no, non sto scherzando). Viene quindi richiesto ai docenti di promuovere un’alta percentuale degli studenti (no, non sto scherzando). I docenti spesso devono arrampicarsi sugli specchi per farlo, e a volte qualcuno esagera un po’.
    Università buona ce ne sono a nord e a sud in Italia, e anche pessime. Guardare i cognomi non sarà sufficiente finché gli uomini non passeranno il cognome anche alle amanti.
    Per finire, questo governo spara ad alzo zero sulle università, bloccando di fatto tutte le assunzioni. E sui giornali se ne trova a malapena traccia.

  6. .mau.

    @prosaica: come ho scritto, nell’esame la fanciulla ha affermato di aver preso 30.

  7. Yuri

    Mah, magari era un’università cinese :)
    Ok, battutaccia (e mi scuso con i cinesi), ma indipendentemente dal tipo di corso di laurea onestamente la cosa non ha un gran senso… a meno che anche il ragazzo non avesse qualche problema con l’italiano e l’abbia spiegata in modo un po’ frettoloso.
    Ad esempio so di corsi di laurea (scienze della comunicazione o simili) in cui effettivamente fanno realizzare siti web e simili, perciò se è così sono d’accordo con prosaica, la creazione di un blog ci sta: magari la matematica era solo l’argomento su cui fare il blog, non la materia in sé…
    Dopodiché dovrebbe bastare il buon senso, ma forse l’esame in cui spiegano cos’è la proprietà intellettuale e come si citano le fonti non l’ha ancora dato… :)
    L’impressione è comunque che il professore fosse un po’ sul pigro e abbia detto “fatemi un blog”
    :)

  8. .mau.

    una domanda ai difensori a oltranza del “ma tanto doveva solo fare il blog, mica parlare di matematica”: ma voi l’avevate visto, il “blog” in questione, o state pontificando aprioristicamente? (ora il “blog” non c’è più, per fortuna)

  9. prosaica

    Non avevo letto che aveva preso 30. Spero nessuno faccia pressione per aumentare i 30 e lode. Il blog l’avevo guardato, ed era pessimo, ma magari il docente era già contento che quella avesse capito come si usano computer e tastiera.

  10. Outer Root

    All’utente “mestesso” (@mestesso).
    Se il qualunquismo sul nord e sul sud si vendesse un tanto al chilo, l’Italia (da anni) avrebbe risolto tutti i suoi problemi economici.
    Le tue illazioni sul fatto che (cito testualmente) “più a sud vai, più la qualità dei prof lascia a desiderare…” sono solo le ennesime nel mucchio.
    In particolare, questa del decadimento della qualità man mano “che si scende” è una classica correlazione illusoria, che andrà pure bene per il lettore medio del Giornale o di Libero, ma che qua, su ‘sto blog, stona un poco.
    In base a quali dati sostieni questa tesi? Sui quattro dati in croce che avete messo insieme tu e tua moglie? Bene, allora io ti dico che la mia esperienza (ma non solo la mia) è che la facoltà di Scienze Matematiche di Napoli è una delle migliori d’Italia, insieme a quella di Padova.
    Ma non è così che si fa. In base all’indagine 2008 del Sole 24Ore:

    • la prima università italiana per rapporto fra ricerca e fondi è quella di Benevento (link “I risultati voce per voce/ 1”).
    • Le prime quattro università italiana per “matricole eccellenti” (loro li chiamano “talenti”) sono, nell’ordine: Bari, Camerino, l’Orientale di Napoli e la Federico II sempre di Napoli (link “I risultati voce per voce/ 1”).
    • Nella classifica generale (che tiene conto di parametri negativi come l’affollamento, più marcato al sud che negli atenei del nord) è vero che le prime quindici università sono del centro e del nord, ma è anche vero che molte università del nord (Ca’ Foscari di Venezia, Bologna, Brescia, Bergamo ecc.) riportano un punteggio inferiore rispetto ad università del sud, come la Seconda università di Napoli (quella, appunto, dove c’è Matematica come dicevamo prima) o quella di Benevento; punteggio che, in alcuni casi, è anche inferiore a quello di storiche università meridionali, come la Federico II sempre di Napoli (link).
    • Perciò, abbiamo dimostrato che la tua assunzione che esista questa caduta della qualità, che andrebbe a peggiorare in maniera lineare man mano che si scende verso gli atenei del sud, è illusoria.
      Sicché, caro il mio amico, quando scrivi qualcosa su un blog serio documèntati, perché la situazione è sempre più frastagliata (come diceva Bossi) rispetto a quella servita dalle semplificazioni mediatiche.

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