protezionismo all’italiana

Quei cattivoni di noiseFromAmeriKa fanno notare una cosa che almeno a me era sfuggita, anche perché confesso di non leggereIl Sole – 24 Ore. In pratica, Lorenzo Cardia, presidente della Consob, ha chiesto al Parlamento di rendere più difficile l’acquisizione del controllo di una società comprando in Borsa le sue azioni. Più precisamente, l’obbligo di indicare una partecipazione significativa scatterebbe quando si ha l’1% delle azioni (e non il 2% come ora), e i dirigenti di un’azienda avrebbero le mani più libere per cercare di bloccare le acquisizioni.
Tra le righe, nemmeno troppo nascosto, si può leggere la parola PROTEZIONISMO. Vorrete mica che qualcuno si compri per un (metaforico) tozzo di pane le nostre grandi e sane aziende, vero? E magari faccia fuori gli attuali manager? Non fia mai! Da noi le aziende si passano di mano con accordi extramercato. L’unico momento di vivacità si è visto dieci anni fa, quando il ragionier Colaninno ha comprato Telecom con i soldi di Telecom. Vabbè, adesso non dite che non lo sapete.
Aggiornamento: (h 21) Toh. Lo dice anche Silvio. Secondo me, qualcuno dei suoi sottoposti legge VoiceOfAmeriKa.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-15 09:50

2 pensieri su “protezionismo all’italiana

  1. mestesso

    Si vede che non leggi il Sole: su Alitalia, applausi e silenzio sullo spreco di denaro pubblico (ovvio, dato che molti soci di confindustria sono dentro Alitalia e fanno affari d’oro…a spese nostre!).
    Insomma, business is business.

  2. gioegio

    Quelli di noiseofamerika sono la tardiva versione neoliberalista – ormai fuori tempo massimo – del marxismo ortodosso di Stalin. Attualmente invece stiamo assistendo al crollo del capitalismo *reale* ed a una sua riconfigurazione a favore del colosso Cinese. Però, in generale, scrivono cose spesso condivisibili.
    L’attenzione della consob al pericolo scalate è l’ennesima dimostrazione che in Italia non c’è nemmeno formalmente la separazione tra politica ed economica. Da noi la politica è il supremo comitato d’affari dei capitalisti pezzenti del Bel Paese. E cioè, detta altrimenti, che ogni volta che in tv si sente dire “deve prevalere il mercato” bisogna tradurlo in “devo saccheggiare quel che rimane del pubblico perché io i soldi non li so fare altrimenti”. E’ il mercato bellezza.

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