Per la serie “le notizie che non arrivano da noi”, leggo dalla BBC che si va verso una moratoria della pesca al tonno dalla pinna blu nel Mediterraneo. Il livello sostenibile per la pesca sarebbe 15000 tonnellate l’anno, mentre le quote ufficiali sono il doppio e altre 20000 tonnellate vengono pescate di nascosto: il risultato è che la popolazione è scesa a un terzo di quella degli anni ’70. Sembra che finalmente Spagna (maggior pescatore) e Giappone (maggior consumatore) abbiano accettato un periodo di riposo.
Detto tutto questo, sbaglio oppure la pubblicità del tonno in Italia mette l’accenno al fatto che le scatolette hanno tonno dalla pinna gialla che è tanto più buono? Non è che qualcuno glielo va a dire ai giapponesi?
Ultimo aggiornamento: 2008-10-14 17:00
Razzista! Distingui i tonni buoni da quelli cattivi in base al colore della pinna. Razzista!
Veramente qualcosa da noi del genere è arrivato:
http://www.corriere.it/cronache/08_ottobre_07/tonno_rosso_denuncia_936804d0-9457-11dd-a0d8-00144f02aabc.shtml
Il tonno migliore è quello rosso, cmq. La pubblicità (indipendentemente se italiano o meno) dice quello che son pagati di dire, potrei dire giustamente (il tonno “migliore” è soggettivo, non una qualità oggettiva).
Con sufficiente budget da spendere in pubblicità puoi ridefinire il concetto di “migliore” come ti pare…
Se devi mangiarlo crudo, cotto o con preparazioni tradizionali, meglio il pinna blu, detto anche tonno rosso.
Se devi metterlo in scatola, assolutamente meglio il pinna gialla o, anche, il tonnetto striato.
Si possono fare delle eccellenti cose in scatola anche con il tonno rosso, ma diventa un prodotto da boutique, non da supermercato.
Ribalto anche la questione: come è che nonostante la moratoria nessun ristorante ha tolto il tonno rosso, rigorosamente del Mediterraneo, dal menù?
La giapponese che ho in casa conferma che il pinna blu è di qualità migliore.
L’unico motivo per cui il pinna gialla è preferito al tonno rosso nella preparazione di scatolette è che il primo nell’Atlantico è particolarmente abbondante e quindi dà maggiori garanzie di un prodotto costante nel tempo. Per il resto il tonno rosso lo surclassa anche, ahime, nel prezzo!
Lo so, lo so della moratoria sempre più inevitabile.
Speravo che il trucco di pubblicizzare il tonno rosa e tenero fosse sufficiente per evitare che il tonno rosso e sodo scarsegiasse nel MIO bento, invece il problema è stato solo rinviato.
Basta considerare che questo valido articolo è del 2006!
http://www.iht.com/articles/2006/09/08/opinion/edgreen.php
Interessante l’articolo dell’IHT qui sopra.
Comunque i ristoranti continuano ad avere tonno rosso in carta perché:
– è di moda e quindi possono chiedere un prezzo alto in carta;
– è di moda, quindi possono servire una porzione modesta:
– viene fornito pronto all’uso, solo da porzionare;
– non ha scarto.
In pratica pur essendo costoso all’origine il ristorante lavora bene con il tonno.