Io capisco chi si lamenta dei tentativi di intromissione della Chiesa nelle leggi dello Stato (andando poi contro anche le proprie stesse norme, come scrissi a suo tempo).
Ritengo ancora più ipocrita la posizione del nostro Parlamento, che invece di provare a scrivere una legge che definisca quando si può accettare di terminare anche le cure di sopravvivenza preferisce appellarsi contro la magistratura che prende le sue decisioni. (Ah già, mi ero scordato che in questa legislatura le leggi le fa solo il governo, non il parlamento).
Però vedere che non appena Eluana Englaro ha una crisi tutti i quotidiani online subito si buttano a pesce a scrivere titoloni a riguardo (sbagliando anche a scrivere): ecco, questo mi pare estremamente ipocrita. Se ritenete di voler fare una campagna a favore dello staccare la spina, potete intervistare il padre, oppure parlare con medici neurologi filosofi e quant’altro; però per favore non mettete in mezzo quella ragazza, che è vero che non può sentire nulla ma non credo che avrebbe voluto trovarsi in mezzo a tutto questo cancan. Anche questo è accanimento.
Ultimo aggiornamento: 2008-10-11 21:59
Io comincio a temere che se la Cassazione darà il via libera allo stacco della spina, il governo decreterà d’urgenza anche sull’eutanasia.
Esagero?
Perché secondo te pubblicare questo libro non è “mettere in mezzo la ragazza”?
@vb: in questo momento il padre è il suo tutore legale. Io personalmente non avrei mai fatto nulla del genere, ma gli riconosco il diritto civile di farlo, esattamente come riconoscevo il diritto di Welby a chiedere che lo facessero morire anche se io sono contrario al suicidio (e riconosco il diritto della chiesa cattolica a tuonare contro il suicidio). Secondo me, questo tipo di temi etici è assolutamente personale e lo Stato non deve mettere paletti.