Come forse ricordate, se uno legge gli editoriali della Stampa dal feed RSS non sa chi sia l’autore. Ma in questo caso non c’erano dubbi: l’autore era il Presidente Emerito degl’Italiani. Per me leggere un testo di Cossiga è sempre un divertimento: non tanto per quello che dice direttamente – ad esempio, in questo caso l’articolone si può riassumere nella frase del titolo, “Io davo soltanto buoni consigli”, con la chiosa “e il presidente della Repubblica deve fare solo quello e non il decisionista, a differenza di Scalfaro e Ciampi” – ma per tutte le chiose che aggiunge, e che continuo a pensare essere messaggi trasversali. Su alcuni punti, tipo il fatto che il Regno di Sardegna, partito come “costituzionale” (nel senso che Carlo Alberto aveva graziosamente promulgato una costituzione) si tramutò man mano in sistema “parlamentare”, dove si risponde al Parlamento e non al Capo dello Stato, sono sostanzialmente d’accordo. Su altre, come quando dice «lopposizione o anche la maggioranza di sinistra è sempre a favore di unespansione dei poteri del Capo dello Stato per limitare i poteri del governo», non concordo: è più corretto dire che dipende dal carattere del Presidente, si veda ad esempio con Einaudi che di sinistra proprio non era.
Stavolta però mi sono preoccupato per le cantonate che ha preso Cossiga. Iniziamo con l’incipit dell’articolo, letterariamente perfetto: «Sia per i miei studi che per aver avuto una certa esperienza pratica delle nostre istituzioni repubblicane, penso di potere fare una chiosa a quanto scritto nel quotidiano da lei diretto, che mi è caro perché pubblicato nellAntica Capitale del nostro regno: il Regno di Sardegna, cui sia lei che io apparteniamo anche se per non antiche annessioni per via diplomatica, ma pur sempre importanti dato che la Sardegna, Genova e il Genovesato, oltre che il Principato del Piemonte e il Ducato dAosta erano ben più grandi dello Stato originale, e cioè il Ducato di Savoia, che esse fecero regno.». Ora, Genova e il Genovesato furono annesse al Regno dopo Napoleone, e quindi non c’entrano un tubo. E soprattutto nessuna di quelle terre fecero regno il Ducato di Savoia: il titolo di re arrivò nel 1713, con la pace di Utrecht, e l’assegnazione… della Sicilia. Nel 1718, con uno swap diplomatico, la Sicilia fu poi scambiata con la Sardegna. Ma anche più giù, quando afferma «così il presidente del Consiglio italiano, unico caso credo al mondo, può nominare i ministri ma non revocarli!», Cossiga mi casca su una buccia di banana. Il PresConsMin, a dire il vero, non nomina ma propone i ministri, che sono nominati dal Presidente della Repubblica: vedi articolo 92 (no, la Costituzione non ve la linko. Dovreste averla tutti tra i vostri favoriti).
Mi devo preoccupare? La sanità mentale intellettiva di Cossiga sta davvero vacillando?
Ultimo aggiornamento: 2008-10-08 11:24
ho sognato che mi dicevano che COssiga era morto. non che fosse il punto centrale del sogno, preciso.
Anche i presidenti emeriti, arrivati a una certa età, partono per la tangente.
Il punto è, è causa dell’età? :-)