Il MINIstro Renato Brunetta continua a dire che le assenze per malattia nel pubblico servizio seguono il trend di cui avevo parlato a suo tempo, e quindi per marzo 2009 non ci saranno più assenze.
Io non sono un dipendente pubblico, ma è già la seconda volta quest’anno che non sto bene. Stavolta deve essere colpa dell’inzuppata di venerdì (e non avevo nemmeno la bici!), seguita dal dover uscire ieri pomeriggio per la riunione del direttivo Wikimedia e ieri sera per guadagnare punti moglie andando al cinema. Al momento ho qualche linea di febbre, ma soprattutto la testa piena di catarro, che tanto posto ce n’è.
Non aspettatevi insomma troppi aggiornamenti.
Aggiornamento: (13 ottobre) Caro amicone che scrivi da un computer dell’università di Macerata: capisco che sei in modo write-only, altrimenti ti saresti magari accorto che i tuoi messaggi non appaiono. Quindi non ti dico i leggere qua.
Ultimo aggiornamento: 2008-10-05 16:38
A proposito di Brunetta e i numeri sulle assenze, la settimana scorsa mi sono trovata in un posto in cui lui era ospite d’onore ed effettivamente ci ha subito annunciato che ad agosto le assenze erano calate del 50%.
Nella stessa occasione ho avuto modo di notare lo sforzo del ministro per aumentare l’efficienza anche per quello che lo riguarda… in prima persona. Nella varietà di italiano che usa per descrivere le attività del ministero, infatti, ha ridotto il numero dei pronomi, eliminando lo spreco inutile della prima persona plurale a favore della prima singolare: io, io, io…
Dimenticavo: auguroni di pronta guarigione!