Oggi il correttore di bozze a www.corriere.it deve essersi preso un giorno di malattia. Jash mi segnala questo articolo, dove campeggia un “Nessuno lo crede” che almeno a me fa venire in mente solo “scendi il cane che lo piscio”.
Io posso credere a qualcuno o in qualcuno, ma se uso il verbo come transitivo io credo qualcosa; generalmente la frase prosegue con un’oggettiva (“Credo che al Corsera non ci sia più un controllore di bozze”), al più un cattolico può professare “Credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica”. Ma credere una persona, proprio no.
Santa Scolastica, aiutaci tu!
Ultimo aggiornamento: 2008-09-18 17:20
beh, tecnicamente “lo” potrebbe essere il complemento oggetto, nel senso di “nessuno crede ciò”; una costruzione del tipo “questa non (te) la crede nessuno”
Figurati che io mi meravigliavo piuttosto che chiedesse di essere intervistato da Fede!
E magari dopo pretendeva che Vespa scrivesse un libro sulla sua storia.
…è già diventato “nessuno ci crede”
Eddai è chiaramente riferito al fatto che lui fosse l’assassino. :-) Anche se in effetti la costruzione è sudata.
Ma sai che io invece una lancia a favore del povero estensore del titolo la spezzerei pure? Quel “lo” potrebbe essere proprio un pronome facente funzione di complemento oggetto stante per “il fatto che il tizio abbia detto quel che ha detto”. Poi, brutto è brutto, anche perché ingenera la possibilità dell’ambiguità.
In effetti, come notano molti, il “lo” può starci. Anche se si tratta di una costruzione singolare, non escluderei che il/la giornalista abbia pensato proprio a quello.
Secondo me suona strano perché appare dopo la citazione, in altri contesti “lo” funziona.
– Qualcuno crede a quello che ha detto?
– No, nessuno gli crede [intransitivo, “ritenere qualcuno veritiero”]
– Qualcuno crede che sia lui l’assassino?
– No, nessuno lo crede [transitivo, “accettare per vero qualcosa”]
@moe: nella tua frase, appunto, il complemento oggetto è riferito a una cosa e non a una persona… tanto che la frase è stata prontamente corretta.
@S.: perché, avrebbe dovuto farsi intervistare da Mentana?
@D#: vorrà dire che domattina il mio posterous avrà “Orwell #4”
@farfi: sarebbe comunque italiano da matita blu. In quella valenza avrebbero dovuto scrivere “nessuno ci crede” come si legge adesso (altrimenti, “nessuno gli crede” se volevano parlare della persona)
Termino notando tristemente che se gli attacchi alla grammatica italiana vengono prima o poi corretti, quelli all’aritmetica (la riduzione dei tempi di reazione della mia notiziola precedente) restano in bella vista.
@licia: nel tuo esempio, il “lo” è al posto di un’oggettiva: “nessuno crede che lui sia l’assassino”. La costruzione del titolo in questo modo, però, continua a sembrarmi con un’impalcatura di ipotesi assolutamente esagerata.
frase bruttina ma non sbagliata a livello grammaticale, penso.
Tu al posto di “lo crede” che avresti messo? Io “gli crede”.
Ma “nessuno lo crede” per “nessuno crede che…” è corretto; il problema però, concordo con te, è se il giornalista veramente volesse usare questo costrutto, o pensasse di stare scrivendo “nessuno gli crede”, che è quel che più comunemente verrebbe da dire dopo un virgolettato.
Comunque quando .mau. fa il saccente matematico nessuno lo crede.
toh, ho appena finito di sentire il direttore del corriere che parlva di qualita’ dell’informazione, e mi ha fatto un po’ specie. tra queste cose e gli articoli che finiscono con un ‘e muore’, boh, ho dei seri problemi a credergli [no, non crederlo ;)]
Ultimamente sia su corriere sia su repubblica è un continuo, secondo me per il web non ce l’hanno il correttore, tanto si corregge dopo e grazie alle proteste :D
Stavo per mettermi a segnalarli tutti su tumblr ma è eccessivo, sarebbe un lavoro a tempo pieno. Però le insensatezze logiche ancora le segno, quasi quasi sarebbe da aprire un blog collettivo, chi si associa? Alla gogna, o quelli non imparano!
@Quartz: passi per i refusi in mezzo al testo, ma sui titoli non transigo. Poi non è che stia sempre a verificare cosa scrivano, altrimenti mi sa che non avrei molto altro da fare.
la frase, come ha detto mau, è sbagliata. anche intendendo il “lo” riferito alla frase precedente (“Sono l’assassino…” etc.), è comunque una costruzione sbagliata. Faccio un esempio analogo: “Ho detto che piove ma nessuno lo crede”. qui l’errore è più evidente; e l’errore consiste nel fatto che non si può dire “credo quella frase”, bensì “credo A quella frase” oppure “credo che quella frase SIA VERA”.
nel mio esempio, quindi, sarebbe corretto (ma bruttino) scrivere “Ho detto che piove ma nessuno lo crede vero”; idem nel titolo del Corriere: “…Ma nessuno lo crede VERO. E lui se ne va.”
nono lo crede. Anche io avrei detto così, anche se “lo crede vero” di paolo b. sarebbe meglio.
Insomma, mi pare bruttina ma non sbagliata. IMHO.
dicevo che mi pare bruttina ma “lo crede vero” è giusto. Concordo con paolo beneforti.
mau mi fai confondere, penso e ripenso e poi tutto va bene…:)
E intanto al Corriere continuano a usare i pronomi in maniera disinvolta:
Chiara Zardi […] è il più giovane legale che abbia mai difeso Berlusconi. «C’è da difendere un cliente un po’ particolare», GLI è stato detto e LEI, scusandosi perché non aveva con sé la toga, si è presentata in aula.
PS Ormai che ci sono, alla voce credere nel dizionario Sabatini Coletti, nell’uso transitivo, ci sono vari esempi di credere+lo (altri ancora nell’edizione cartacea). C’è anche non credo una parola di ciò che dici: a molti di noi può sembrare una costruzione poco naturale rispetto a non credo A una parola, ma è sostanzialmente corretta.