Io non credo che i due che hanno ammazzato Abdul Guibre l’abbiano fatto perché era “uno sporco negro”. Credo che se fosse stato brianzolo dalla pelle bianca l’avrebbero massacrato lo stesso: sarebbero semplicemente cambiati gli insulti nei suoi confronti. Considerando che lui era nato in Italia, immagino parlasse italiano esattamente come gli assassini: e anche se non sembrerebbe, la cosa cambia molto.
Poi sono perfettamente d’accordo con Ricambi Riciclati che afferma che la cosa è tutto meno che tranquillizzante. Non che sarebbe stato tranquillizzante l’opposto! Il punto di base è che in questo momento il concetto “se qualcuno mi ruba, ho il diritto di ammazzarlo” è diventato del tutto normale, alla faccia della reazione proporzionata all’offesa. Se si continua però a parlare del “ragazzo di colore“, mi sa che si perde di vista il vero problema, il che non può che far piacere a chi dice che “se non ci fossero i negher non ci sarebbero tutti questi problemi”.
(per i non milanesi: via Zuretti è la parallela di via Gluck. La attraverso tutti i giorni per andare in ufficio, qualche rara volta la percorro anche)
Ultimo aggiornamento: 2008-09-15 15:11
Come del resto insistere sul fatto che fosse negro fa il gioco di quelli che ce l’hanno con chi dice “se non ci fossero i negher…” (che per estensione sono tutti quelli che sollevano il problema della delinquenza legata ai clandestini).
Cmq perfettamente d’accordo, sia con dietrologia singola che doppia s’è persa completamente la prospettiva.
se il ragazzo fosse stato bianco, probabilmente avrebbero reagito ugualmente con violenza ma forse non con tale violenza.
concordo, è la legge sulla legittima difesa. Dunque il “se qualcuno mi ruba, ho il *diritto* di ammazzarlo”.
Ho appena letto in proposito delle interessanti riflessioni qui
Non sono totalmente d’accordo. Mi spiego, ho seguito la vicenda solo sui Tg del mattino ma mi viene un dubbio, perché hanno pensato al furto dei soldi in cassa? Solo perché sono usciti di corsa? Probabilmente è vero che l’essere di colore non sia correlato con la violenza della reazione ma temo abbia contribuito a scatenare la reazione. Poi non so…
E’ chiaro che il ragazzo non è morto in una ronda del KKK. Di fatto c’è da chiedersi se i bottegai avrebbero reagito nella stessa maniera (sospetto del furto alla cassa, inseguimento, insulti,…) se l’autore del furto gli fosse morfologicamente assomigliato.
Inoltre, nessuno di noi commentatori da dietro un monitor, sa esattamente quale sia stata la dinamica del fattaccio. Infatti sembra che i bastoni siano spuntati solo a un certo punto. Perché? A seguito di offese razziali? Chi lo sa.
Concordo nella seconda parte del post. Spero che un giorno i titoli dei giornali siano privi di ogni indicazione geografica ed etnica.
Non sono d’accordo.
Gli aggressori insistono nel dire di non essere razzisti, credo solo per evitare l’aggravante relativa.
Se è vero che volavano insulti specifici come si puo’ pensare che non sia un attacco, oltre che del tipo “giustizia fai da te” anche di stampo razzista?
ciao
A proposito dell’aggravante razzista: esiste davvero? So che esistono aggravanti che aumentano d’un terzo la pena, come la classica “per futili motivi”, e a quanto ne so, è proprio questa che i due rischiano adesso, avendo ammazzato una persona a causa d’una scatola di biscotti. Mi chiedevo se, nelle pieghe perverse del codice, l”aggravante razzista esiste davvero o no, perchè se non esistesse, o se non prevedesse un aggravio di pena almeno pari ad un terzo, si potrebbe arrivare al paradosso che “averlo ammazzato per razzismo”, e quindi non per “futili motivi”, potesse addirittura risultare conveniente agli assassini.
@daniele: come aggravante bastano già i futili motivi, tenendo conto che poi i due sono pregiudicati (anche se – nemesi pura – per “reati contro il patrimonio”)
@piotr: l’aggravante “per motivi razziali” è stata aggiunta di recente. Poi per come la metti sembrerebbe quasi l’equivalente del ventunesimo secolo del delitto d’onore!
Arrivare ad ammazzare uno che ha rubato è decisamente eccessivo ma un po’ di mazzate ad un ladro da parte del derubato sono sacrosante…
.mau., tu ti salvi per via dei pantaloni arancioni, quando ti vedono si dicono “ommioddio, questo sicuramente é violento e ci fa fuori”
Così, tanto per contribuire, segnalo che in Mozambico la pena popolare per i ladri (indipendentemente dal valore della refurtiva) è venire legati dentro un pneumatico, cosparsi di benzina e arsi vivi.
@vb: beh, allora quello stronzo di Moggi puo’ davvero considerarsi taaaanto fortunato di vivere in Italia.
La legge di Mosè che poi è legge di Dio dice di non rubare, ma poi dice anche di non uccidere per non violare il Principio di Conservazione. I biscotti possono essere restituiti o comunque rimpiazzati con altri biscotti. La vita invece, una volta tolta o sottratta, non può essere ridata o risommata a chi è stata tolta. Il Principio di Conservazione, in questo caso della Vita, tuttavia non può essere violato. Qualcuno deve bilanciare in qualche modo lo squilibrio che si è creato. In che modo la Fisica sfida la Vita o viceversa?
@Piero: va bene, ma mi pare che la legge levitica prevedesse la pena di morte (per lapidazione, così non ci si insozzava le mani nel toccare il condannato) anche per l’adulterio (solo da parte della donna!) e per l’idolatria.
Il mio giudizio sulla vicenda? Non era di certo un agguato premeditato in stile naziskin, ma credo che il colore della pelle abbia avuto la sua parte. Una vicenda estrema (in questo caso un omicidio sicuramente eccessivo) spesso non ha una sola causa, ma più cause che si sommano. Da una parte una naturale tendenza all’uso della violenza, dall’altra un soggetto facilmente vittima di razzismo. Fosse stato brianzolo presumo che gli avrebbero dato delle botte lo stesso, ma che sarebbe ancora vivo e senza l’epiteto di “sevesino di diossina”.
una cosa che non ho mai capito: ma i negozianti non hanno un’assicurazione che li copre dai furti? assicurazione più telecamera penso ripiani ogni possibile perdita. e pure gli orefici se per questo. allora perchè si danno tutti alla caccia al ladro?
Se vi ricordate, un caso simile -come motivo scatenante e come risultato- accadde un anno addietro: due ragazzi salirono su un taxi e a fine corsa scapparono per non pagare.
Il tassista uscì dal taxi col la sua -detenuta regolarmente- pistola, sparò e uccise uno dei due.
Chiaramente capì di aver fatto una stronzata, se non altro perché venti euro non valgono venti anni di galera, che lui si dovrà probabilmente fare.
Il morto, nel caso, era italiano, caucasico. Un altro “bravo ragazzo”.
Il sangue alla testa, quando ci arriva, è difficile da far scendere di nuovo giù, non c’entra il razzismo.
E non c’entra che l’abbiano chiamato “sporco negro”.
Fosse stato basso, l’avrebbero apostrofato con “nano di merda” e, in mancanza di meglio, si sarebbero appigliati a un classico “figlio di puttana”, anche se personalmente, in situazioni normali, quei due potrebbero aver simpatia per nani, puttane e prole relativa: cercavano solo un modo per offenderlo.
Piuttosto c’è una differenza tra questi due casi che mi ha colpito.
L’amico dell’ucciso, nel caso del taxi, dichiarò che oggi non si può uccidere una persona per venti euro… poi, preso da un attimo di illuminazione, aggiunse anche che non avrebbero dovuto tentare di fregare quel tassista.
In questo caso i genitori del ragazzo non hanno detto niente del taccheggio -perché di questo si è trattato- del loro “bravissimo ragazzo”.
Eppure, se non avesse taccheggiato quel pacco di biscotti, oggi sarebbe sano e salvo. Cioè sarebbe sano e salvo se i suoi genitori gli avessero insegnato che la roba d’altri non si tocca.
Aspetto con ansia un giornalista che lo faccia notare.
chi ha detto che ci sia stato taccheggio? i due baristi che l’hanno sprangato a morte? fonte autorevole, senza dubbio. alla stregua di un tosi o di un borghezio
@gioegio: la prima ricostruzione (mai smentita). Ovvio che nella seconda versione abbiano cercato di dire “credevamo ci avessero rubato i soldi”.
Beh ma oggi pomeriggio, per manifestare contro la violenza, Milano è piena di nobili protestatari antirazzisti che stanno spaccando tutto…
“Milano è piena di nobili protestatari antirazzisti che stanno spaccando tutto”
@vb: io sono stato alla manifestazione di questo pomeriggio (sabato 20).
a parte cani, bambini, famiglie e tante belle persone non ho proprio visto altro. e la manifestazione l’ho percorsa avanti e indietro per un po di volte visto che si andava davvero lentamente. poi a casa, guardando il sito di repubblica, ho scoperto con sgomento di aver partecipato ad una manifestazione di violenti. devo andare ad autodenunciarmi?
ora bisogna chiarire: si critica con consapevolezza e acume repubblica, il corriere ecc per la loro evidente parzialità e schiavitù nei confronti dello scoop mediatico (e di chi paga rotative e redazioni) e poi si abbocca come gonzi al primo mezzo rigo? forse perché si è terribilmente predisposti ad un certo tipo di retorica e di notizia preconfezionata. studio aperto ha lasciato il segno…
le violenze *non* ci sono state. e se ci sono state (cestini terribilmente rovesciati e due motorini buttati a terra da 17enni che correvano in gruppo) sono avvenute lontano dalla manifestazione stessa (che tra l’altro si è conclusa in piazza duomo quindi sfido chiunque a parlare di “scontri”…)
ah, dimenticavo, ai lati del corteo uno o due ragazzini con le bombolette imbrattavano i muri. quindi: 1)comunisti di m____a che non li hanno fermati anzi li coprivano non possono più essere tollerati 2)perché i poliziotti non hanno caricato per fermare lo scempio? 3)il danno per i tre graffiti e lo pagheranno tutto e caro 4)alla fine un po negri del ca__o sono visto che gli amici di abba sono appunto tutti neri e sono stati loro, ragazzetti minorenni, a rovesciare i cestini con i giornalisti che li inseguivano cercando sangue e spintoni (altrimenti che mostrare nelle foto?) 4)perché tutta questa gente manifestava invece di andare a lavorare come fanno tutte le persone serie? Ammetto che sono esasperato, si.
A me sembra che un normale (purtroppo) episodio di violenza di periferia sia stato strumentalizzato in modo allucinante dai residui della sinistra radicale, manco a Milano ci fossero le ronde del Ku Klux Klan che inseguono i neri per ammazzarli… Non è la prima volta a Milano che un negoziante derubato reagisce in modo inconsulto e ammazza il ladro; ora si farà i suoi sacrosanti anni di galera per omicidio (di che tipo lo stabilirà il processo). Il razzismo, in tutto questo, c’entra fino a un certo punto; può darsi che se il ladro fosse stato bianco i due sarebbero stati meno violenti o rabbiosi, ma può darsi anche di no; la ragione per cui l’hanno inseguito e picchiato non era certo il colore della sua pelle.
Invece, il messaggio che ieri i manifestanti hanno mandato è “prova a toccare un nero, anche se non è un santo, e ti ritroverai la città per aria”; a sua volta questo messaggio genererà ulteriore rabbia, magari anche razzismo, in quelli che si chiedono perché, quando il ladro che rimane ucciso è bianco, non c’è alcuna manifestazione.
Dopodiché, sostenere che Repubblica sia al soldo di Bossi per parlare male degli antirazzisti è quantomeno grottesco…
“Invece, il messaggio che ieri i manifestanti hanno mandato è “prova a toccare un nero, anche se non è un santo, e ti ritroverai la città per aria””
gli unici che hanno mandato questo messaggio sono stati i giornali. mi spiace ma non voglio continuare questa discussione, sopratutto perché io sono stato alla manifestazione mentre tu hai semplicemente letto repubblica ed hai sparato il tipico commento pavloviano dandomi implicitamente dell’allucinato. grottesco è il tuo modo di ragionare e di deformare le parole altrui. quindi meglio chiuderla qui. saluti
Quindi queste foto sono state fabbricate da Repubblica con Photoshop per montare lo scoop e dare contro ai poveri neri pacifici?
http://milano.repubblica.it/multimedia/home/3010586/1/1
http://milano.repubblica.it/multimedia/home/3010586/1/3
http://milano.repubblica.it/multimedia/home/3010586/1/6
http://milano.repubblica.it/multimedia/home/3010586/1/9
http://milano.repubblica.it/multimedia/home/3010586/1/14
Evidentemente quando si è privi di argomenti non resta che scappare…
Quello che posso dire io è che la foto 14 e la 15 sono state prese in via Zuretti, quindi fuori dal percorso del corteo. (Ho solo visto le ultime tre, non è stato un mio problema)
@VB: come se non le avessi viste quelle foto. mi sembra di parlare con un sordo ma evidentemente i sordi sono tanti perché pare che la manifestazione anti razzista a milano sia stata percepita come violenta. ora io posso dire che non è stato così e che anzi la manifestazione è stata pacifica e partecipata da famiglie con bimbi e cagnolini inclusi, ciclisti e pure qualche vecchietto con bastone. lungo il percorso della manifestazione non c’è stato nessuno scontro e nessun cestino ribaltato (ancora rabbrividisco all’idea eh!).
gli eventi di cui parli e di cui si da abbondante documentazione fotografica sono avvenuti al di fuori del percorso della manifestazione (qualcosa del genere: http://milano.repubblica.it/multimedia/home/3008354/1/2)
Passiamo a commentare le foto: io vedo un ragazzo che cammina su di un’auto nella foto uno. Nelle altre io sinceramente non ci vedo niente se non ragazzi incazzati per la morte di un loro amico. Tu cosa ci vedi? purtroppo ormai l’italiano medio è invecchiato e diventato uomo da poltrona e dalla sua poltrona maneggia telecomando e tastiera. E’ la vittoria finale della maggioranza silenziosa, concetto coniato dalla profonda DC e che ora impera anche nelle menti dei progressisti/riformisti di area PD (gli altri sono direttamente fascisti). Ora veniamo a ciò che dice repubblica:
“Lungo il tragitto cestini dell´immondizia, motorini e specchietti delle auto, presi a calci, cadevano giù. E per tre chilometri, sono stati rincorsi da polizia e carabinieri, con i quali in diversi momenti si è arrivati a un pelo dallo scontro. Finché non sono arrivati in via Zurini, il luogo dell´omicidio. Alla fine, dopo qualche lancio di bottiglie e una trattativa con gli agenti, tre amici intimi di Abdoul ottengono una concessione: accompagnati dagli agenti, lasciano tre pacchi di biscotti davanti al bar e si mettono a pregare.”
Dunque dei ragazzi neri (ma non solo neri) amici di abba hanno aggirato il cordone della polizia e correndo per non farsi prendere sono arrivati fino in via Zurini. Cestini dell’immondizia e specchietti delle auto sono stati danneggiati. Motorini sono caduti, in numero di due. Dove li vedi questi anti razzisti che hanno spaccato tutto? tu prendi una parte per il tutto e pure sulla parte ci ricami parecchio sopra. Ma si potrebbe continuare la discussione all’infinito quindi non vedo perché (non) farlo. Ormai in Italia fare una manifestazione è diventato azzardato perché si è giudicati da gente che vede il mondo attraverso 15 (quindici) foto di repubblica e chiede regolarmente soddisfazione a Digos e Polizia. Ragione e azioni sono atrofizzate e rimane solo lo schermo piatto del televisore nuovo. Tientelo pure. Detto questo non posso che concordare in tutto e per tutto con questo post di Gad Lerner: http://www.gadlerner.it/2008/09/20/se-scoppia-la-guerra-con-gli-immigrati.html
Inutile venire a raccontare adesso che non è stato razzismo. Sappiamo tutti perché così ci è stato insegnato recentissimamente dai media nostrani che esiste la paura percepita… Esiste pure il razzismo percepito e le conseguenze sono (anzi saranno) altrettanto reali. Non è colpa mia se in manifestazione c’erano i CARC o il partito marxista leninista e non il PD od il sindaco Moratti. Ognuno ha la propria sensibilità e le proprie priorità (e le proprie colpe). Divertente e tragico nello stesso tempo è però il riuscire, alla fine di tutto, a scaricare la faccenda su immigranti violenti e comunisti. Stupenda conclusione, degna del miglior Penati. Auguri ai milanesi. Purtroppo arriveranno tempi agitati per tutti.
Io contesto l’approccio per cui se degli italiani (facciamo un esempio: degli ultrà del Napoli) prendono un treno, spintonano i passeggeri, imbrattano i sedili e spaccano i finestrini sono da mandare in galera a manganellate, mentre se dei neri rompono il cordone di sicurezza, spintonano i poliziotti, rovesciano dei cassonetti e spaccano i finestrini delle auto non è poi così grave (in fondo erano solo le macchine di qualche borghese) anzi stanno solo manifestando la loro nobile protesta contro il razzismo… per di più strumentalizzando clamorosamente un episodio di cui è chiaro, come dice il tenutario del blog, che “c’entra poco che fosse negro”.
Per ogni sopruso di un italiano su un extracomunitario è possibile citare un sopruso di un extracomunitario su un italiano, basta fare un giro nella parte nord di Torino per vederne di tutti i colori.
Il problema dell’Italia è che è ormai piena zeppa di feccia sia tra i neri che tra i bianchi che tra i gialli e i verdini; la lotta non è italiani contro extracomunitari, ma onesti contro disonesti. La convivenza civile si sta dissolvendo proprio a causa del fatto che è diventato normale e tollerato vivere al di fuori delle regole, persino quelle piccole secondo cui in una manifestazione si segue il percorso concordato e non si spacca neanche una fioriera.
Parte della responsabilità di tutto questo – oltre che sui politici che hanno scardinato la giustizia e fatto i propri porci comodi – ricade su quelli come te, che pensano che ai “poveri extracomunitari” debba essere concesso di fare qualsiasi cosa solo in quanto neri di pelle, e che essi siano per principio sempre delle vittime, impedendo di concretizzare la base delle società di diritto ovvero il principio di responsabilità personale per le proprie azioni.
La cosa diventa ancora più vergognosa quando queste baggianate sono scritte da gente come Lerner, uno che ha sempre vissuto col culo sul macchinone e sui divani dei salotti eleganti e che la vita quotidiana delle persone normali – magari nei quartieri dove gli spacciatori e i papponi neri occupano ogni angolo disponibile nella più completa impunità – non sa nemmeno cosa sia.
Mi sa che qui il vero razzista (al contrario) sei tu…
@vb: ieri ho guardato anno zero di santoro. tu la pensi come la santanchè e tosi. ottimo a sapersi. ah, anche loro confermano che il razzismo non c’è.
alla fine quello che rimane è il ghigno di tosi, molto simile a quello di belpietro.