Giovannino Guareschi: o lo si ama o lo si odia. (I film non fanno testo, mi affretto ad aggiungere). Quindi sapete già se non siete assolutamente interessati a questo libro (Giorgio Torelli, I baffi di Guareschi, Ancora 2006, pag. 175, € 13,50, ISBN 9788851404055). Se siete dei fan dello scrittore della Bassa, trovate una serie di quadretti – con qualche ripetizione, perché il libro in buona parte è una raccolta di articoli su Guareschi – con una serie di aneddoti noti e meno noti. Conoscendo la maggior parte della sua biografia (ma non sapevo che avrebbe voluto comprarsi uno dei tram dismessi dalla città di Parma per farlo girare intorno a casa sua, anche se fa sicuramente parte del suo modo di fare) personalmente ho trovato interessanti i capitoli sui genitori del Giovannino, e mi sono stupito nello scoprire che il “teologo in racconti” in realtà non solo dedicasse la domenica a scrivere ma non andasse nemmeno a messa. D’altra parte il paradosso di Guareschi è che proprio perché era una persona tutta di un pezzo (il suo pezzo, claro) non lo si può incasellare in nessun modo, e bisogna avere il coraggio di prenderlo così com’è. Onestamente non credo sarei mai potuto andarci d’accordo: ciò non toglie che apprezzi anche la persona, oltre ad ammirare lo scrittore.
Ultimo aggiornamento: 2008-09-03 07:00
Ma come, non andava a messa? E come si autogiustificava (se lo faceva)?