Altroconsumo e le telefonate a casa

È di oggi pomeriggio la notizia che il Garante per la privacy ha per l’ennesima volta ingiunto alle società “esperte nel campo” di non prendere i numeri di telefono della gente, fregarsene dell’assenza del consenso, e usarli come bersaglio per i signori dei call center. Ma si sa che queste notizie viaggiano molto lentamente, e così anche stasera ci siamo cuccati la telefonata della signora Danila, assolutamente fuori legge visto che non abbiamo certo dato il consenso a ricevere telefonate commerciali.
Il guaio è che la signora Danila ci offriva gratuitamente per due mesi i servizi di… Altroconsumo. Interessante, vero? Posso immaginare che i signori in questione mi diranno qualcosa tipo “ma noi non facciamo offerte commerciali, visto che diamo gratuitamente i servizi in prova”, nel miglior stile degli imbonitori delle feste di paese. Peccato che la cosa non cambi assolutamente nulla, per quanto ne so… e anche se lo facesse, non sarebbe comunque un bel biglietto da visita per un’associazione che promette di tutelare il cittadino.
(Ah, una simpatica miglioria alla legge sarebbe obbligare chiunque faccia telefonate commerciali a dire prima dell’argomento della telefonata il nome della società che sta facendo telefonate e dove è stato esattamente preso il numero di telefono. Non credo che nessuno proporrà mai una legge così)

Ultimo aggiornamento: 2008-09-02 20:18

5 pensieri su “Altroconsumo e le telefonate a casa

  1. Giuseppe

    Se la proponi io la firmo subito.
    Sono passato dal dover fare il terzo grado alla signora che vendeva vino in modo da sapere il nome della ditta (con tanto “l’indirizzo che le ho dato non è vero” alla fine prima di chiudere), a dovermi sorbire un dr sbaitso giusto ieri sera (non so cosa fosse, dopo 15 secondi ho messo giù).
    Sto pensando di mettere su una segreteria telefonica che intimi di lasciare le generalità e minacci denuncia alla polizia postale in caso contrario….

  2. Antani

    Non che quelli di AC siano dei santi, ma so che ci sono stati casi di aziende che si promuovevano offrendo abbonamenti gratuiti per far la figura di quelli puliti. Non è che sia questo il caso?

  3. .mau.

    @Antani: boh, ci ha parlato Anna ma mi sembra che fossero proprio loro, anche perché non era abbonamento alla rivista ma due mesi di gratuità del supporto esperti.

  4. claudio

    In realtà la legge che proponi tu, almeno per la prima parte c’è già:
    Articolo 52 del Codice del Consumo (decr. leg. 206/2005)

    3. In caso di comunicazioni telefoniche, l’identita’ del professionista e lo scopo commerciale della telefonata devono essere dichiarati in modo inequivocabile all’inizio della conversazione con il consumatore, a pena di nullita’ del contratto.

  5. .mau.

    @claudio: a parte che se dici “no, grazie” il contratto comunque non c’è :-) quell’articolo dice solo che il signore del call center deve iniziare la telefonata dicendo “salve, sono Palmiro e le voglio fare un’offerta strabiliante”. A me interesserebbe sapere anche chi è che sta pagando (poco) Palmiro…

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