panem et circenses (pane poco)

Anche questa volta si è scongiurata la guerra civile. Venerdì sera la Rai e la Lega Calcio hanno graziosamente acconsentito a un accordo per i diritti delle trasmissioni radiotelevisive in chiaro. Pare che il nostro Nume Tutelare, Silvio B., abbia fatto discretamente delle pressioni sui vertici RAI per incrementare l’offerta economica: naturalmente, per ovvio conflitto di interessi, non ha potuto dire nulla al riguardo a Mediaset.
Detto tutto questo, mi chiedo un po’ di cose. La più banale è perché io, come utente pagante il canone RAI, devo vedere parte dei miei soldi usata cosicché la gente abbia il “diritto naturale” di vedersi i gol in tv? La cosa aveva senso prima della nascita delle pay tv: uno poteva dire che non aveva altra possibilità; ma adesso viviamo nel migliore dei mondi possibili, e quindi se mi interessa qualcosa basta pagare il giusto. Detto questo, è interessante notare come Matarrese abbia pianto miseria per conto delle squadre di calcio, quando si sono fatti tutti quei soldi proprio grazie alle pay tv che hanno tolto interesse per i canali generalisti.
Ma la vera domanda è: adesso che sono arrivati nuove palanche, non è che le società calcistiche finalmente pagheranno i danni fatti a nome loro?

Ultimo aggiornamento: 2008-08-31 19:13

3 pensieri su “panem et circenses (pane poco)

  1. PaulTheWineGuy

    Invece a me hanno fatto notare che guardacaso l’accordo Rai-Lega l’hanno trovato all’ultimo giorno di promozione del pacchetto Mediaset Premium col calcio. Chissà quanti contratti hanno sottoscritto nei giorni di panico in cui ne la Rai e ne Mediaset standard si erano ancora aggiudicati i gol, eh. Galliani è il meno calcolato conflitto di interessi del nostro Silvio B.

  2. mestesso

    L’abbonamento alla TV è una tassa di possesso del televisore (o della radio, a seconda dei casi). Questa tassa viene girata poi alla RAI, come perequazione ai costi del “servizio pubblico”.
    Ora, a me del calcio non frega niente, tuttavia è vero che a (molti) altri frega parecchio, e quindi questo è un servizio pubblico, nel senso di supporto alla collettività.
    Dal punto di vista economico, certamente han pagato più di quel che vale. Sarebbe utile vedere cosa ha pagato Mediaset.
    Il problema è che la RAI non può fare a meno del calcio: sarebbe un suicidio. La melina era chiara, e diretta a far abbassare il costo ma in qualche modo dovevano coprire il calcio. Mediaset no.
    That’s the market, baby.

  3. Logan71

    Silviuccio o non Silviuccio, non è la prima volta che la Rai “supera i limiti” e non sarà l’ultima. Soprattutto per il calcio.
    E poi, nessuno ricorda il decreto ad personam per Baudo e Stuzzicker a San Remo, dopo che avevano appena introdotto il limite di ingaggio per i personaggi televisivi in Rai?…

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