Orwell? inutilmente complicato

Il Corsera riporta il discorso odierno di Sua Eccellenza Cav. Silvio Berlusconi. Tra le mille notizie (il congresso del PdL dove “il «reggente» sarà scelto «con regole democratiche al 100 per cento»”; la controprova dell’inutilità del Parlamento, visto che la finanziaria «Entrerà in Parlamento e ne uscirà così come è stata voluta e ragionata dal governo»; le vacanze “di lavoro”) che ci rendono felici, ce n’è una nascosta molto bene, in stile panino: il futuro di Alitalia. Cito: Berlusconi
ha spiegato che non c’è stato alcun ripensamento sullo stop ad Air France, che nei mesi scorsi si era fatto avanti per rilevare la compagnia di bandiera. «Sarebbe stata una svendita – ha detto -. E poi avevano pensato a settemila esuberi, mentre noi pensiamo che se ne possano fare molti meno».
Settemila esuberi. Avete letto bene. Il Corsera, lo scorso 28 marzo, scriveva che gli esuberi complessivi sarebbero stati 2100. Orwell pensava che il Governo dovesse farsi mandare tutte le vecchie copie dei giornali perché fossero opportunamente riscritte; Berlusconi ha dimostrato che non ce n’è bisogno, perché tanto la gente non solo si dimentica di cosa era stato detto, ma non si prende nemmeno la briga di andare a cercarle. Quell’uomo ha vinto.

Ultimo aggiornamento: 2008-08-08 21:55

9 pensieri su “Orwell? inutilmente complicato

  1. D# AKA BlindWolf

    Fosse solo questo!
    Basta leggere “Le mille balle blu” (Travaglio-Gomez) per avere una bella collezione di quante volte il Cavaliere abbia contraddetto le sue stesse parole e a pochi giorni di distanza.
    D’altronde se gli elettori avessero avuto un po’ di memoria avrebbero evitato di eleggerlo altre due volte.

  2. Giuseppe

    Il problema non è tanto quello — è che quello sterco di giornale chiamato corriere (ma anche repubblica) riporta una balla così colossale, _senza_ scriverci sotto che è un delirio dello psiconano, la verità dei fatti è questa e quest’altra, eccetera. La gente ha già abbastanza problemi da affrontare ogni giorno e ovviamente non può ricordarsi tutto di tutto, sarebbe compito dei cosiddetti giornalisti tenere fresca la memoria riportando i fatti. Orwell probabilmente non aveva pensato a tanto controllo del potere sui media.

  3. .mau.

    @Giuseppe: non sono per niente d’accordo. Ho già scritto in precedenza che io ritengo che fatti e opinioni debbano essere assolutamente separati. (Qua posso permettermi di mischiarli, perché parlo per i soliti ventun lettori: un minimo di retorica la conosco). Quello che il Corsera avrebbe dovuto fare era affiancare all’articolo di cronaca un editoriale dove si faceva appunto notare la balla assurda.
    @D#: se Sìlviolo si contraddice da solo, è un suo problema; se mente rispetto a quanto fatto da altri, no. Capisco che Spinetta se ne possa fregare, visto che lui se ne sta a Parigi; a me la cosa fa incazzare anche se non sono direttamente interessato.

  4. Giuseppe

    Editoriale separato o meno, quantomeno andava scritto qualcosa (in altri termini, non mi importa poi molto la forma, se la sostanza è del tutto assente). Gli elettori hanno memoria corta esattamente perché tali “editoriali” mancano.

  5. D# AKA BlindWolf

    Ci tenevo solo a sottolineare che da tempo dice quello che vuole fregandosene allegramente della memoria del “pubblico”.

  6. vb

    .mau.: Se un politico dice una cosa provatamente ed evidentemente falsa, farlo notare non è affatto una “opinione” del giornale da mettere in un editoriale: è anzi dovere deontologico del giornalista farlo notare direttamente.

  7. valepert

    nella versione online potevano trasformare le parole “avevano pensato a settemila esuberi” in un collegamento all’articolo in cui si parlava dei 2100 esuberi. anche se probabilmente solo i lettori più attenti l’avrebbero seguito e notato la balla, è comunque un passo avanti.

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