Filosofie feline

Stamattina, mentre preparavo colazione, ho dovuto come sempre dare un po’ di pappa alle belv di casa nostra. In realtà credo che stanotte avessero avuto croccantini a sufficienza, quindi né Ariel né Momo si sentivano in dovere di mostrare la fame atavica che le attanagliava.
Ma – come gli esseri umani – anche i gatti hanno caratteri diversi: così, mentre Ariel se ne stava fissa in cucina per essere certa che io non scappassi via senza compiere Il Mio Dovere Pluriquotidiano, di Momo non v’è stata traccia… finché non ho aperto la scatoletta, al che si è materializzata come un qualunque sistema JIT.
Purtroppo la scena antropolog… ehm, felinologica è stata rovinata dalla pappa non considerata troppo interessante. Intendiamoci: non così poco interessante da essere snobbata, ma comunque senza un grande successo di critica.

Ultimo aggiornamento: 2008-08-05 09:14

2 pensieri su “Filosofie feline

  1. paolo beneforti

    il mio gatto ultimamente si fa vivo solo un paio di volte al giorno; in tali occasioni si piazza sul tavolo accanto alla mia scrivania e MI FISSA. non ho mai osato aspettare così a lungo, prima di nutrirlo (sì che potesse tornare a fare scorribande nei giardini circostanti); ma penso che, se lo facessi, passerebbe alle minacce esplicite. ;D

  2. Licia

    off topic ma in un certo senso ha a che fare con gli animali e mi è venuto in mente guardando la vignetta nei ritagli…
    Vecchia battuta inglese di livello scuole elementari:
    “Why are crabs so mean? Because they are shellfish”

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