Aleksandr Isaevič Solženicyn

(almeno Wikipedia lo scrive così)
Solženicyn è stato il classico esempio della persona che i media occidentali volevano “solo un po’ diverso”, un po’ come Bobby Fischer. Era un piacere parlare di lui quando quei cattivoni di sovietici lo tenevano nei vari gulag: ma in realtà nessuno era davvero interessato a lui, se non come icona. Tant’è vero che quando poté andarsene dall’Unione Sovietica, si stabilì nel Vermont (in un bel posto lontano da tutti) e continuò per la sua strada, che non era certo favorevole agli americani, casualmente si smise di parlare di lui: giusto un minimo di copertura mediatica quando ritornò in Russia. Questo dovrebbe dire qualcosa. Io non ho problemi a dire che non ho mai letto nessun suo libro: però ho apprezzato il suo modo di essere.
P.S.: Se guardate il necrologio sul sito BBC, potete vedere come la redazione abbia scelto alcuni dei commenti dei lettori. Il punto fondamentale per me è “scelto”. Credo che un’interazione di questo tipo sia molto più interessante il banale forum sulla notizia – che comunque è già malvisto dall’italica stampa online – è utile per chi ha voglia di litigare, ma un lettore interessato solamente alle notizie trova più interessante vedere qualche punto di vista “personale”, che può dargli qualche idea in più su cosa è stato davvero quella persona.

Ultimo aggiornamento: 2008-08-04 12:09

4 pensieri su “Aleksandr Isaevič Solženicyn

  1. Yuri

    Neanch’io ho mai letto nulla di Solženicyn, e credo sia una cosa da fare prima o poi. L’impressione però è che fosse uno che fondamentalmente diceva quello che si sentiva di dire: giusto, sbagliato, conveniente o sconveniente che fosse.
    Curioso come nei necrologi che sono usciti oggi tutti si siano preoccupati di citare le sue (sacrosante) denunce sul regime sovietico, ma non tutti siano stati altrettanto zelanti nel ricordare che, una volta tornato in Russia a metà degli anni ’90, non era stato nemmeno particolarmente tenero nei confronti dell’arroganza dei nuovi ricchi e di come la democratizzazione della Russia avesse significato anche ereditare le caratteristiche peggiori dell’occidente…
    Su questo bisogna dare atto al TG1 di aver fatto un servizio “onesto” (sarei curioso di vedere il servizio del TG4, o anche solo del TG2)

  2. Yuri

    Faccio parziale ammenda…
    Ho guardato il servizio del TG2 stasera per vedere cosa dicevano… non male come servizio… a parte i 3 commenti finali (Sergio Romano, Ernesto Galli della Loggia e il terzo non lo ricordo, uno storico che non conosco, ahimé).
    Romano ha fatto un ottimo commento, di come Solženicyn si sia sempre trovato, per una qualche strana ironia della sorte, in contrasto con la società in cui viveva: il totalitarismo sovietico prima, il consumismo occidentale e americano poi e infine la Russia degli oligarchi e dei nuovi ricchi.
    Gli altri due si sono limitati al solito cliché della denuncia dei crimini dello stalinismo… (chissà cosa avrà detto il TG4…)

  3. hyperbola

    Tanto per rimanere nel mio ruolo di segnalatrice di libri, consiglio invece la lettura di “Padiglione cancro”. All’epoca, mi era piaciuto molto..Sarà il mio debole per i matematici? :-)

  4. Sky

    Sarò banale e scontato ma, in tempi andati, lessi “Arcipelago gulag” e… beh… fu il primo libro della mia vita che non riuscii a leggere fino in fondo: non per “problemi di stomaco” quanto piuttosto di “sonnolenza” (e leggevo veramente tanto una volta, alle ore più improbabili).
    Forse oggi riuscirei a rleggerlo fino in fondo, non lo so: dico solo che “lo ricordo con orrore” come “un mattone illeggibile” (e mi spiace per i temi, che di certo son validi).
    Consigliabile solo “a lettori abili e più che abili” ma, soprattutto, resistenti. :-D

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