Se è vero che il piano di “salvataggio” di Alitalia prevede 5000 esuberi – e conoscendo Sìlviolo, sono abbastanza certo che qualche trucchetto lo troverà – mi dispiacerà per molti dei licenziati: ma non per quelli che hanno scelto di votare Berlusconi “perché Lui ha il Piano per salvarci tutti”. Giusto per specificare: non parlo di chi ha idee politiche di centrodestra, ma di quelli che hanno creduto ai mirabolanti raccontini preelettorali del nostro attuale PresConsMin.
Ammetto però che c’è una cosa che mi dispiace ancora di più: che cioè nessuno dei leader sindacali che ha fatto affossare la trattativa con Air France non abbia l’onestà morale di dimettersi (e rimettersi a lavorare sul serio: non che fare il sindacalista non sia necessariamente un lavoro, ma è chiaro che loro non sono capaci a farlo. Nulla di male, nemmeno io so fare il capo, ma appunto non lo faccio)
Ultimo aggiornamento: 2008-07-31 09:47
Hai letto l’articolo di Scalfari che riferisce la conversazione avuta con Passera?
http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/economia/alitalia-24/scalfari-alitalia/scalfari-alitalia.html
Io ho capito questo:
– viene costituita una newco, capitalizzata con 800 milioni (in altre fonti giornalistiche la cifra era diversa); peraltro Scalfari parla di “finanziamento”, ma ritengo sia un’imprecisone di un non addetto ai lavori
– la newco acquista praticamente tutte le attività significative di AirOne, inclusa tutta la flotta, le rotte e i contratti di acquisto di nuovi aeromobili – (anche se lui scrive “alcune attività”)
– il pagamento avviene con la “carta”, ovvero con le azioni della newco (chissa come farà Toto a rimborsare i suoi debiti)
– non viene detto, ma ritengo che la newco compri anche aeromobili e rotte della vecchia Alitalia e ne rilevi il personale, ad eccezione dei 5.000 esuberi (possiamo supporre anche qui un pagamento in titoli)
– la newco acquisterà poi altri aerei in leasing (fatto peraltro normale)
Il totale dei fondi necessari è di 5.000 milioni, dei quali se ho ben capito 800 a titolo di capitale di rischio e il resto con affidamenti o forme di finanziamento extrabilancio (leasing). Non è peraltro chiaro se in questa somma vengono anche conteggiate le azioni date in pagamento a AiOne e (forse) alla vecchia Alitalia.
Nessuna parola sul piano industriale, sulle alleanze con altri operatori, sul management.
Che ne pensi?
@Apis: ho letto l’articolo, ma è difficile tirarci giù delle informazioni comprensibili, soprattutto per chi come me economia non ne ha mai studiata.
Se non ho capito male tutto il giro, a Toto viene fatto il regalo di infilare AirOne nella parte decotta di Alitalia che verrà fatta fallire con la legge Marzano, lasciandogli sì carta, ma togliendogli i debiti. La Newco probabilmente non comprerà gli aeromobili Alitalia (flotta vecchia e che consuma troppo kerosene), che verranno lasciati come asset per far finta che il fallimento non sia così grave.
Ovvio che non si parli di piano industriale: Passera è un banchiere e sta facendo un piano finanziario :-)
… che dovrebbe essere elaborato sulla base di un piano industriale.
Vedremo, nei prossimi giorni si saprà qualcosa di più.
Per ora non mi pare che Passera (o chi per lui) abbia dimostrato grande inventiva.
Gli 800 milioni sono la cifra “giusta”, nel senso che i privati che costituiranno la newco metteranno, tutti assieme, 800 milioni in aggiunta ai 300 milioni sborsati da noi sotto forma di prestito ponte (questo per evitare che la EU invali il tutto).
La newco prenderà tutta la parte “attiva” di Alitalia. Alias, tutti gli asset che possono generare un utile. Ciò che invece verrà dismesso, verrà messo nella “bad company”, che non ha un nome ma non può essere Alialia dato che è ufficiale ne verrà mantenuto il nome.
I punti controversi sono essenzialmente:
-potenzialmente (se il governo non emana un decreto ad-hoc) appena la newco viene creata, l’attuale board Alitalia è penalmente perseguibile per scorretta gestione, e Police (l’AD Alitalia) ha chiesto espressamente garanzie a riguardo. Il problema è come evitare questo…
-Airone non parteciperà come tale, ma con una sua sotto-compagnia per evitare di peggiorare la sua posizione debitoria (Airone è fortemente sottocapitalizzata). Problema: che solidità può avere una newco siffatta?
-i sindacati. I piloti sono fortemente contrari alla newco, ed erano ai tempi a favore di air france (e tutti gli altri al contrario..). Se Berly non caccia fuori amortizzatori a manetta, i piloti sono col culo per terra nel senso letterale del termine: nessuna aerolinea li riassumerà, e se un pilota sta a terra 2 anni, è un pilota morto (non passerebbe l’esame IATA).
Alitalia è molto, molto traballante.
Una piccola precisazione alle interessanti parole di mestesso.
Se le parole di Scalfari sono vere (e Scalfari è un uomo d’onore …, ma può aver capito male), AirOne si prenderà carta (=azioni) per la cessione delle attività alla newco.
Poi, credo, verrà liquidata o, come ritiene .mau., “marzanata” (questo copyright è mio).
Quindi i problemi finanziari di AirOne non riguarderanno la newco. Semmai è da capire come sarà possibile far diventare azionista della newco un’altra società di Toto e non AirOne che è prorpietaria degli assets da cedere, ma su questo credo si sbizzarriranno i consulenti del suddetto.
Era chiaro fin dal principio che il piano di Berlusconi era bloccare la vendita ad Air France per poi svendere l’azienda ai suoi amici dopo averla liberata da debiti e esuberi in maniera ben più pesante del previsto. C******i i sindacalisti e i lavoratori che hanno abboccato: avranno quel che si meritano per lustri di irresponsabilità, egoismo e immobilismo.
Non sono d’accordo. I tali sindacati hanno premuto il limone molto più di quello che sarebbe stato possibile in un paese “normale. A loro modo hanno ottenuto molto.
Tanto non ci può essere una “sostenibilità” del business, la situazione è completamente artificiale e, senza aiutini vari, la chiusura sarebbe avvenuta molti anni fa.
Credo però che il motivo per cui è stato per anni buttato tutto questo denaro pubblico non sia neppure il ritornello che è “di bandiera” o un po’ di clientela. Mi pare che, almeno dopo tangentopoli, sia un modo per far rientrare dalla finestra soldi che escono dalla porta…
Io decisamente non sono del ramo (credo di non avere neanche mai volato con Alitalia…), però a quanto dicono Alitalia ha 10 volte i dipendenti che sarebbero necessari per una compagnia delle sue dimensioni…
Ho l’impressione che (così come alle poste o alle ferrovie tanto per fare qualche esempio) il vero problema è che come al solito queste compagnie statali o ex-statali siano state un bel contenitore per “sistemare” un bel po’ di gente a spese dello stato (non fraintedete, ci sono anche un sacco di persone che lavorano sul serio in queste aziende).
Se è così, sicuramente per stare in piedi Alitalia ha bisogno di una bella cura dimagrante… il problema è che in questi casi non “potano” quasi mai i dirigenti, ma gli addetti che in realtà servirebbero per fare andare avanti la baracca. Non vorrei che finisse come la storia già vista con le ferrovie, dove ormai i dirigenti sono più che i ferrovieri, in compenso manutenzione, pulizia e tutti i servizi vengono ormai appaltati all’esterno per risparmiare con i risultati che ben conosciamo…
Ok, non infamatemi ma quando posso volo British Airways, sarò anti-italiano? :)