In questi giorni Radio Popolare trasmette una pubblicità della IUAV che inizia con una fanciulla che dice “Ho sempre pensato che un mondo migliore è possibile”. Fortuna che è un’università.
Ultimo aggiornamento: 2008-07-29 10:58
In questi giorni Radio Popolare trasmette una pubblicità della IUAV che inizia con una fanciulla che dice “Ho sempre pensato che un mondo migliore è possibile”. Fortuna che è un’università.
Ultimo aggiornamento: 2008-07-29 10:58
Tecnicamente non è sbagliato. La relativa introdotta dal “che” può assumere l’indicativo o il congiuntivo a seconda del grado di convinzione del parlante.
“Immagino che sia così.”
“Sono certo che è così.”
Però dal punto di vista puramente grammaticale l’espressione è corretta: dice l’Accademia della Crusca: http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=4369&ctg_id=93
“[…] alcuni verbi possono avere lindicativo o il congiuntivo, con sfumature diverse di significato[…] pensare, ind. essere convinto: penso anchio che tu sei stanco; cong. supporre: penso che tu sia stanco.”
In questo caso la fanciulla esprime la propria convinzione circa il futuro, e quindi l’uso dell’indicativo è corretto. Anche se personalmente non piace neppure a me, e ci ho dovuto pensare su un po’.
Anche la pubblicità della Toyota è insopportabile per lo stesso motivo. “Toyota Aygo. La 5 porte più compatta che cè.”. e per la Yaris c’era una pubblicità simile in radio.
Errata corrige: volevo dire prop. oggettiva, non relativa. Cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Proposizione_oggettiva (dove trovi conferma che l’indicativo non è errato)
Non riesco a capire come sia possibile che le radio mandano in onda certa roba :)
mi aspettavo una levata di scudi, anche se noto che manca ancora il Beneforti ;-P
Mentre è assodato che un’oggettiva (o una soggettiva :-) ) può tranquillamente avere l’indicativo e non il congiuntivo, occorre che la certezza che il parlante sente sia ben chiara. Se la fanciulla avesse detto “Sono convinta che un mondo migliore è possibile”, non avrei avuto nulla da dire. Se la fanciulla avesse pronunciato la frase accentuando il verbo, sarebbe andato bene: c’è una sfumatura ben precisa di significato che io accetto. Ma l’oggettiva è pronunciata in maniera assolutamente atona, quindi per me è assolutamente scorretto… e poi comunque io avrei usato il congiuntivo imperfetto (che “fosse” possibile), pur concedendo il presente visto la continuità implicata da “sempre” :-)
>”Ho sempre pensato che un mondo migliore è possibile”
>”Toyota Aygo. La 5 porte più compatta che cè.”
Entrambe corrette. Non capisco le lamentele…probabilmente 30 anni fa qualcuno avrebbe storto il naso, visto che l’espressione era tecnicamente corretta ma poco usata. Ora è molto usata ed ancora tecnicamente corretta.
Certo, non le scriverei in un tema di scuola, non è molto bello scrivere come si parla. Ma parlo correttamente però!
> Ma l’oggettiva è pronunciata in maniera assolutamente atona, quindi per me è assolutamente scorretto
Mamma mia, allora non è mica un errore di grammatica come facevi intuire, ma di dizione ;).
Guarda che la sfumatura di significato è proprio quella che cerchi tu: “penso che” + indicativo dà alla frase proprio il senso di “sono convinta che”.
Ma in vacanza non ci andiamo quest’anno? A me è arrivato “Experimental Mathematics in action” e non vedo l’ora di leggermelo con la necessaria calma…
La fanciulla può essere convinta quanto vuole, e anche certa (Cartesio? ehehe) del suo pensare, ma il mondo migliore è un’ipotesi nel regno appunto della possibilità, quindi il mondo sarebbe già migliore se lei congiuntivizzasse.
concordo con .mau. per la ragione chiaramente espressa da Giorgio.
il congiuntivo non è un’opinione. ;)
ma infatti .mau.! si deve dire “ciò… xe posibile”
Ma dov’è l’errore che non lo trovo? :)
No dai sto scherzando… comunque l’utilizzo del congiuntivo dipende molto dalla regione (chissà chi ha scritto il testo dell’annuncio). Ad esempio a Roma è praticamente impossibile trovare qualcuno che usi il congiuntivo. Tecnicamente non sarà un errore, ma stride un po’…. noi romagnoli invece lo usiamo addirittura in dialetto…
Peccato che non lo sappia scrivere, ma facendo una sorta di trascrizione fonetica potrei dirti che “a jo sémpar pinsé che un mond fat mei e fos pusébil” :)