Il governo Berlusconi IV è partito a tamburo battente, forte della netta maggioranza di voti ottenuti alle elezioni e della ancor più ampia maggioranza nei due rami del parlamento. Ha delocalizzato la rumenta napoletana, ha cancellato col decreto legge 112 non so quante centinaia di leggi tendenzialmente inutili o dannose (almeno per qualcuno); ha fatto approvare il decreto sicurezza, sospendendo “per sicurezza” i processi non d’interesse; ha fatto in modo che il PresConsMin possa lodare il Lodo, grazie a quell’angelino di Angelino. È vero, con Alitalia sta ancora traccheggiando, ma la colpa è sicuramente di Intesa-Sanpaolo che non si decide a presentare il piano di salvataggio.
Epperò c’è ancora una Commissione Parlamentare che non è ancora riuscita a costituirsi. Per l’ennesima volta, la nomina del presidente della Vigilanza Rai è andata buca.
Piccola parentesi per chi non è esperto di politica. La prassi prevede che la maggioranza lasci alla minoranza la presidenza delle commissioni parlamentari di controllo: ad esempio nella scorsa legislatura la Vigilanza Rai era presieduta dall’aennino Mario Landolfi. In effetti, al Copasir (Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica, ex Co.pa.co.) nel maggio scorso è stato eletto all’unanimità Piacione Rutelli, che evidentemente piaceva a tutti. L’altra commissione bicamerale, per l’appunto la Vigilanza Rai, non ha avuto questa fortuna. Come mai? Semplice.
PD e IdV si sono accordati per proporre come presidente Leoluca Orlando. La cosa non è piaciuta affatto alla maggioranza di governo, che è anche maggioranza all’interno della commissione: così tutte le volte che viene convocata una riunione i rappresentanti di PdL e Lega si guardano bene dall’andare a partecipare, non si arriva al numero legale, e ai pochi presenti non resta che salutarsi e andare in buvette a bersi qualcosa.
Se a qualcuno non fosse ancora chiaro che il Pdl-pensiero si può riassumere in “voi scegliete chi vi pare, basta che scegliate quello che vi segnaliamo noi” vi cito letteralmente le parole di Alessio Butti, capogruppo PdL in commissione, come riportate da Repubblica: «Non essendoci state novità sostanziali il Pdl non parteciperà al voto e continuerà su questa linea fino a quando non vi saranno le condizioni per procedere, di comune accordo, sia all’elezione del presidente della Vigilanza sia al rinnovo del cda Rai con la condivisione del presidente». Come volevasi dimostrare.
C’è solo una cosa peggiore di questo ennesimo aspetto del rispetto delle minoranze da parte dell’accoppiata PdL-Lega: il silenzio dei quotidiani non politici (rep.it da questo punto di vista è chiaramente schierato, quindi non fa testo). Chissà, forse conviene anche a loro che in Rai stiano tutti bloccati e zitti.
Ultimo aggiornamento: 2008-07-24 15:54
Cioè, secondo te Veltroni vuole veramente Orlando alla vigilanza Rai?? Sveeegliaaa… E’ un teatrino concepito in modo che il PD (ossia quelli che in vent’anni hanno sempre fatto di tutto perché Berlusconi non perdesse mai nemmeno una delle sue TV) non debba prendersi la responsabilità della trombatura di uno che ha fatto pubblicamente le lodi a Travaglio.
A questo punto, o succede un increscioso incidente (tipo, Berlusconi decide che gli conviene dar spazio in Rai ai dipietristi al solo scopo di erodere l’elettorato di Walter) e Orlando passa a sorpresa, o tra un po’ ci diranno che, “vista la situazione”, “per favorire il dialogo” e in un “clima di responsabilità istituzionale” l’opposizione opta per un similpetruccioli qualsiasi.
@vb: è vero che la memoria della ggggente è inesistente, ed è anche vero che in Parlamento sono quasi tutti amichetti: ma un favore di questo tipo dal piddì a Silvio deve valere parecchio, e non so cosa possano avere in cambio.
Mah: è evidentemente in corso una lotta tra Walter da una parte e Tonino + Beppe dall’altra per una buona parte del residuo elettorato di sinistra, a me questo sembra anche un favore di Silvio a Walter…
“Quotidiani non politici”? Immagino tu ti stia riferendo alla “Gazzetta di Macerata” od alla “Vedetta di San Capuzzano di Sotto”. Tutti gli altri, a partire da “La Voce di Cagate Brianza” (ovviamente Leghista), alla busiarda, al più grande giornale della Destra italiana, al foglio di Confindustria sono più che politici e schierati dalla parte del Governo. :)
A preust
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Marco Antoniotti
“quotidiani non politici” = “quotidiani che non affermano esplicitamente un’appartenenza a un gruppo politico”.