Non so voi, ma a me lo stile con cui Repubblica ha presentato il “memoriale Tavaroli” (prima e seconda puntata) non è affatto piaciuto.
Giuseppe D’Avanzo ha il diritto, anzi il dovere di commentare quanto affermato da Giuliano Tavaroli; i monologhi non sono notizie, almeno per quanto mi riguarda. Nulla da eccepire, insomma, sulla parte iniziale del primo articolo. Ma andando avanti D’Avanzo ha iniziato a commentare tra le frasi di Tavaroli. D’accordo, tra parentesi e in corsivo, ma comunque interrompendo il discorso, e imponendo comunque una chiave di lettura specifica. Perché un conto è chiosare accanto al nome di Afef “(la moglie di Tronchetti)“, un altro conto è aggiungere dopo Adamo Bove la parentesi “(il dirigente della security governance della Telecom precipitato il 21 luglio 2006 da un cavalcavia della tangenziale di Napoli: suicidio o istigazione al suicidio?)“; in questo modo si collega scientemente Tavaroli a Bove, e si può quasi far credere che il primo c’entri qualcosa con il suicidio del secondo. Né è bello aggiungere il paragrafo “(Tavaroli non dice né vuole dire se il dossier raccolto anche sulla moglie di Tronchetti sia stato una sua personale iniziativa o un’operazione commissionata da altri o addirittura concordata con il presidente della Telecom) dopo la frase “Anche Afef parve a rischio”. Fai un altro articolo, e scrivi “Tavaroli glissa sul dossier Afef, e non dice se è stata un’idea sua o di qualcun altro”. Però è appunto un altro articolo, separato. Oppure, come ho scritto sopra, metti le tue opinioni in fondo al testo. Volenti o nolenti, quanto detto da Tavaroli sono fatti: potranno essere fatti falsi, ma sono comunque fatti. Tavaroli non ha espresso le sue opinioni su cosa è successo, ma la sua verità.
Dal mio punto di vista, fatti e opinioni dovrebbero essere sempre distinti. La china che porta dall’interallacciare i primi con i secondi cambiando solo la presentazione grafica al comporre tutto il testo con lo stesso font è troppo ripida per i miei gusti. Poi non stupitevi se si accettano acriticamente i panini somministrati dai TG.
Ultimo aggiornamento: 2008-07-22 11:19
Semplicemente i fatti separati dalle opinioni, su cui ovviamente Repubblica fa i titoloni, quando invece di penalmente rilevante non si sa cosa c’e’, ma del resto D’Avanzo non e’ nuovo a questi “scoop” che poi in realta’ sono supposizioni.
Ci si lamenta dello stato dell’informazione italiana anche per questo, che differenza c’e’ tra il Tg1 di Riotta che nasconde le notizie mettendo tra i primi titoli storie inutili a-la studio aperto, e Repubblica che fa titoloni su notizie inesistenti? Per non parlare di quelli che almeno 3 volte alla settimana pontificano su eventuali scontri all’interno della maggioranza.
E non diro’ neanche una parola degli editoriali di Ostellino, Panebianco, Romano e combriccola varia dall’altro lato. Ma del resto corriere e repubblica insieme fanno 1.2 ml di copie, la gazzetta dello sport 3.5 ml, a questo punto io sarei piu’ interessato a sapere se viene Lampard all’Inter
@antonio: non mischiare i dati. La Rosea fa 3.6 milioni di lettori (vedi audipress II semestre 2007), da confrontare con i 3M di Repubblica e i 2.7M del Corsera.
Questo è il male del giornalismo italiano: mischiare i POV ai fatti. Ma credo che sia una moda ben orchestrata per far sì che si aumenti la confusione e si diminuisca la comprensione.
In questo modo si maschera l’informazione e si disinforma l’opinione pubblica (continuo a credere che cose del genere all’estero avrebbero portato a una rivolta, mentre da noi si lascia passare tutto…poiché non credo che gli italiani siano degli imbecilli, rimane solo l’ipotesi che siano semplicemente disinformati).
@Tooby: guarda che Telecom è in ottima compagnia: http://www.dw-world.de/dw/article/0,2144,3371190,00.html.
L’opinione pubblica ha mugugnato, ma niente di più. Anche perché il 95% della popolazione non ha ‘sti gran segreti da nascondere alle intercettazioni. E’ il 5% che rimane che ha molto da temere.
Quanto al fatto che Repubblica|Corsera|… non informino più che tanto, direi che è normale date le premesse. Stiamo parlando di persone con in mano un potere ricattatorio enorme, ed un sacco di gente ha una gran paura di scottarsi le mani.
Gente, svegliatevi un poco: davvero pensate che il Tronchetto non sapesse nulla? Tutto fatto a sua insaputa? E’ un imbecille? No sicuro.
E allora come mai autorizzava *direttamente a sua firma* budget e note spese folli al Tavaroli? Quale manager dà niente per niente? Che ritorno aveva il Tronchetto? E come mai ‘sta fretta di lasciarlo fuori dall’inchiesta con Confindustria all’unaminità che dice giù le mani dal tronchetto?
Io di ipotesi ne ho, ma non ne faccio. Invito tutti a rifletterci però…
Sai che non ho la minima idea di cosa sia ciò di cui tu stai parlando? Ho abolito Repubblica da un po’ e vivo molto meglio. Tanto so già perfettamente come funziona l’Italia, e se c’è qualcosa di veramente importante lo scopro dai blog.