Gesù lava più bianco

[copertina] La copertina di questo libro (Bruno Ballardini, Gesù lava più bianco, Minimum Fax – Filigrana n.25, novembre 20063, pag. 204, € 9, ISBN 978-88-7521-114-1) vale già da sola il prezzo d’acquisto. L’idea di base del libro è geniale: Ballardini fa vedere come le tecniche attuali di marketing siano state tutte previste e usate dalla chiesa cattolica, che in duemila anni ha avuto tutto il tempo di affinarle e portarle a vette irraggiungibili da chi cerca di venderti un qualunque prodotto. D’altra parte, come dice il capitolo 2, La politica di prezzo come fattore strategico: “Quanto costa il prodotto?” “È gratis”. (Questo è l’intero capitolo 2, tra l’altro).
La prosa è molto piacevole, a volte fin troppo, nel senso che a volte Ballardini si parla un po’ troppo addosso e incorre in alcuni svarioni; ma il cambio di prospettiva nel vedere le azioni della Chiesa sotto questa luce è davvero utile per tutti, forse anche per i marchettari stessi. Non solo “le azioni”, tra l’altro: se definire il papa “l’amministratore delegato della Società” può fare sorridere, la “prima convention di Nicea” è un’immagine favolosa! Per gente comune come me, avrei preferito qualche spiegazione in più sulle varie prove dell’esistenza di Dio tradotte come “Unique Selling Proposition” e slogan relativo, oltre a un capitolo dedicato alla perdita di quote di mercato della Società a causa delle nuove sett… pardon marche, e soprattutto della concorrenza islamica. Chissà, magari in futuro!
Nota per chi ha letto l’edizione del 2001: in questa nuova edizione, è stato aggiunto un capitolo dedicato agli inizi di papa Benedetto XVI. Credo che in tanti converranno che la strategia del “riposizionamento senza muoversi” sia quanto stia accadendo oggi nella chiesa!

Ultimo aggiornamento: 2008-07-21 18:07

8 pensieri su “Gesù lava più bianco

  1. Pythia

    Cavolo, in biblio non ce l’hanno! e se mio padre mi becca con un libro sovversivo e comunista (lol) come questo, mi disereda per questa vita, si converte provvisoriamente all’induismo, mi disereda per tutte le mie prossime reincarnazioni, si riconverte al cattolicesimo e va a Santiago de Compostela in ginocchio per chiedere perdono per il peccato commesso per avere una figlia degenere come me :P

  2. vb

    Non so cosa intendano loro per “strategia del riposizionamento”, ma è indubbio che abbiano concluso che la “chiesa moderna tanto amichevole e progressista” non funziona e che sia meglio la “chiesa austera ma che fornisce un’ancora solida in tempi di incertezza”.

  3. Giuseppe

    Giusto una settimana fa parlavo con una matricola di filosofia e cercavo di spiegargli come la sua distinzione manichea del mondo sia frutto di un’abile campagna di marketing e di come basti cambiare prospettiva per notare la gara “all’accaparramento del mercato” da parte di varie filosofie.
    Le sue convinzioni non ricadono in quelle della chiesa cattolica, ma il funzionamento è lo stesso (i.e. “vendere il prodotto”, “pubblicità” ecc).

  4. luciano giustini

    Avevo letto la versione 2001, e mi sembrò una scemenza pazzesca. Non butterò certo soldi per questo ulteriore update. Ma parlo da cattolico. Dunque conosco gli argomenti di cui parla a proposito della chiesa, meno quelli di marketing. Ma se becchi scemenze su uno……. :-)

  5. mestesso

    A me piacerebbe capire una cosa, che non traspare dal tuo commento .mau..
    L’idea di applicare le regole del marketing in ambiti non “canonici” è assai vecchia, vecchia tanto quanto il marketing stesso. Inoltre il marketing è una “scienza” molto mobile nel tempo, particolare che rende ancora più facile l’inclusione di mondi o realtà potenzialmente esterne.
    La domanda è questa: l’autore cosa vuole dire realmente?
    L’obbiettivo è quello di illustrare in modo non pedante la scienza del marketing? E’ una analisi ironica del mondo della chiesa? E’ un libro autoreferenziale nel senso che è una operazione di marketing per far vendere bene il libro stesso senza riguardo a quello che vi è contenuto?
    Nota: con la stessa copertina, titolo diverso, ho visto almeno altri tre libri diversi ;).
    Non lo compro non perché si irrispettoso della chiesa, prima di dire una cosa del genere dovrei leggerlo :), ma perché mi puzza di operazione di marketing, alias, venderti qualcosa di cui non hai bisogno ma farti credere il contrario.
    Cmq, il marketing è sempre esistito, è nato come scienza autonoma trenta anni fa circa, ma questo non vuol dire che l’uomo non abbia affidato tecniche di vendita innovative prima di questa data. A Pompei nella casa di appuntamenti ogni stanza indicava chiaramente in maniera pittorica le prestazioni offerte. Se non è marketing questo :)…
    Insomma, forse perché ho studiato marketing, ma non mi attizza granché.

  6. .mau.

    @mestesso: per quello che ho capito io, la risposta corretta è la seconda, con una punta della terza e della prima. Il punto di base è una polemica anti chiesa cattolica, ma sicuramente è stato scritto in modo marchettaro, non tanto per essere venduto a priori quanto per essere letto; e uno come me che sicuramente ne sa molto più di cattolicesimo che di marketing l’ha potuto usare come introduzione a quest’ultimo (con qualche difficoltà verso la metà, vedi recensione).
    Sta poi alla singola persona accettare o no le analogie proposte: dal mio punto di vista l’importante è avere la possibilità di cambiare punto di osservazione, poi dopo posso anche ritornare dove stavo prima.
    ps: sulla scheda di Anobii ho messo qualche nota (sulla parte cattolica)

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