Speravo di avercela fatta, a perderla. Invece hanno prolungato la mostra a Palazzo Reale a Milano fino al 24 agosto, e così oggi Anna e io siamo andati a vederla, facendo lo slalom tra le seggiole che riempivano piazza del Duomo in attesa dello show di Roberto Bolle ma con il vantaggio che all’interno non c’era poi molta gente.
Premetto: a me Bacon non piace. Se mi capitasse tra le mani un suo quadro, ne sarei felice solo perché potrei venderlo e farmi tanti bei soldini, ma non mi sognerei mai di appendere al muro una riproduzione di una sua opera. Ma qua sto parlando della mostra, e devo dire che è fatta bene. Le informazioni biografiche all’inizio sono complete – insomma non mi è servito a molto compulsare wikipedia in inglese per arrivare preparato; le opere esposte sono parecchie, e non sono affastellate in maniera soffocante (ci soffoca già lui di suo!) Ho solo dei dubbi sulle teche all’inizio dove sono mostrati alcuni “reperti del suo studio”, che mi davano l’idea di qualcuno che avesse rovistato i bidoni dell’immondizia sotto casa. Molto meglio fermarsi nella sala a fianco dove proiettavano sulle pareti diapositive varie dell’interno dello studio.
L’altra cosa molto interessante, anche se per quanto mi riguarda piuttosto lunga – un quarto d’ora è il massimo che io riesca a sopportare – è l’intervista fattagli nel 1985. A mio parere, Bacon ha preso per i fondelli l’intervistatore dall’inizio alla fine; occhei, forse il tasso alcolico del nostro durante le scene al ristorante era piuttosto alto, ma anche la parte girata nel suo studio era di quel tenore. Ma forse proprio per quello le frasi da lui pronunciate, dai paradossi “io sono profondamente ottimista sul nulla” alle dichiarazioni sull’arte “non ha senso fare ritratti somiglianti, tanto vale usare una macchina fotografica o una cinepresa” hanno un certo qual senso.
Commento finale: se volete sapere cos’è l’arte del Novecento, è una mostra da vedere. Se vi piace vedere dei quadri, probabilmente no.
Ultimo aggiornamento: 2008-07-13 18:32
>Se vi piace vedere dei quadri, probabilmente no
AAAAARGH!
Non so chi scrisse (forse lui stesso?) che le sue pennellate mirano direttamente al sistema nervoso dell’osservatore. La definizione e’ quanto mai azzeccata. Puo’ non piacere, sicuramente, ma credo rimarra’ come uno dei pochissimi grandi della seconda meta’ del ‘900.
Grazie per l’informazione, Bacon mi piace davvero molto. Andrò a vedere le sue opere.
Ciao.
p.s. il cgi per autenticarsi fa i capricci