Sono in tanti, da Sìlviolo in giù, a cercare di convincerci che le leggi sulla giustizia che il governo Berlusconi IV ha proposto e il parlamento sta approvando a tamburo battente non c’entrano assolutamente nulla con l’attuale PresConsMin, e che anzi non bisognerebbe dire “legge salvapremier” perché tanto Lui non la utilizzerà mai. Il guaio è che il primo a mettere tutto sul personale è proprio l’Uomo di Arcore, ed è difficile riuscire a distinguere le cose quando lui è nato per la contaminazione (leggi Confiltto di Interessi). Ma proviamo a immaginare uno strano mondo parallelo, dove Sìlviolo abbia guardato il calendario, si sia accorto che ormai la settantina l’ha passata, e ha deciso che non vale la pena che si sacrifichi ancora per il bene dell’Italia: se n’è andato così alle Bahamas e ha lasciato il suo alter ego Uòlter Weltroni a promulgare queste due leggi. Prometto che da qua alla fine non si parla più di Berlusconi. Non posso invece promettere di spiegare correttamente le due leggi, visto che anche i media sembrano fare melina e cambiare le definizioni in ogni momento.
Il Lodo Alfano (chi lo lodi non si sa) afferma che salvi i casi previsti dagli articoli 90 e 96 della Costituzione, i processi penali nei confronti dei soggetti che rivestono la qualità di Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio dei Ministri, Presidente del Senato, Presidente della Camera sono sospesi […] La sospensione si applica anche ai processi penali per fatti antecedenti lassunzione della carica o della funzione. Buffo notare come il PresConsMin è diventato la seconda carica dello Stato, sopravanzando i presidenti delle Camere, ma quella è solo una curiosità. Qualcuno si chiede se una simile legge debba essere una modifica costituzionale: probabilmente no, visto che si parla di una sospensione, non di un’immunità vera e propria; e se non ho capito male, vale solo per una legislatura. Posso anche comprendere la logica che sta dietro il Lodo: se uno ce l’ha con te e inizia a inquisirti per cose che non c’entrano un tubo con la politica, la Carica Importante dello Stato è azzoppata, e ciò non è bello per la Nazione tutta. Il limite a una legislatura è un po’ un controsenso: l’unica Alta Carica dello Stato che ha una sorta di consenso popolare (implicito) è il PresConsMin, e quindi per lui si può dire “se la gente lo ha votato, vuol dire che a loro non importa niente di quello che ha fatto”. Ma a questo punto logica vorrebbe che si limitasse la sospensione ai processi che iniziano nella legislatura in corso; se ti hanno eletto anche se eri inquisito, vuol dire che non ci sono problemi, no?
Per la legge salvapremier il commento è ancora più lapidario. Ma ci sono davvero così tanti processi che possono dare condanne oltre i dieci anni da richiedere uno stop di un anno a tutti gli altri processi? Se sì, siamo messi davvero male. Se no, è una misura assolutamente demagogica che serve solo a svuotare per un po’ le carceri senza fare indulti o amnistie.
Ultimo aggiornamento: 2008-07-10 10:01
> Il lodo Alfano (chi lo lodi non si sa)…
Lodo, s.m,
Si tratta di una parola antica, derivante dal latino medievale laudum che aveva significato di approvazione [data dal signore feudale], forma deverbale di lodare, verbo che è attestato nellitaliano antico con significato di arbitrare, nel 1353 ad Orvieto e nel 1374 in un documento amiatino; nel senso di giudizio scritto laudum è attestato a Piacenza nel 976.
Tratto da http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=4587&ctg_id=93.
Questa è una delle rare occasioni in cui in politica una parola viene usata in modo aderente al contesto e col suo significato esatto!
la “gamba corta” della storia per cui il blocco dei processi sarebbe stato necessario per salvare la giustizia italiana ingolfata da troppo lavoro è apparsa evidente in modo imbarazzante (imbrazzante per chi è in grado di imbarazzarsi) nel momento in cui questo ddl è stato barattato con il Lodo Alfano, mandando avanti quest’ultimo con iter d’urgenza nel calendario della Camera.
le contraddizioni che tu fai notare (vere) paiono quisquilie di fronte a quel baratto.
Da una parte si inaspriscono le pene per i poveracci, dall’altra, per alcuni privilegiati e furbacchioni, l’impunità viene garantita in barba alla Costituzione, e proprio le alte cariche, quelle che dovrebbero rappresentare questo Paese, dare l’esempio di cosa sia la rettitudine e la parità sanno fare solo leggi a loro convenienti, senza alcuna considerazione di altre vere urgenze, ossia quelle ambientali, dei diritti civili, del rispetto e di un mondo che invece di essere libero è sempre più privatizzato, come privatizzati sono le spiagge e i parcheggi. E poi si ha il coraggio di parlare di “qualità della vita”? Ma per favore! E’ ora di finirla! E’ ora di educare al rispetto della vita degli animali, dell’ambiente, delle persone che hanno pensieri e gusti differenti da noi. Non smettiamo di discutere del matrimonio omosessuale, di giustizia, quella vera; non dimentichiamoci che il mondo appartiene a tutti e a nessuno.