Lo sciopero Telecom di ieri

[presidio in piazza Einaudi] Visto che ieriavevamo uno sciopero di tutta la giornata contro la scelta di Bernabè di far fuori cinquemila persone; visto che per un lavoro come quello che faccio io limitarmi a stare a casa non serve a nulla; visto che tanto avevo l’imbianchino a casa e quindi non potevo starmene a dormire: e visto che il presidio si teneva in piazza Einaudi, cioè a dieci minuti a piedi da casa mia… ieri mattina me ne sono andato a manifestare, da Vero Lavoratore in Lotta. (Non che la partecipazione serva a molto, lo so bene: l’unica cosa seria che avrei potto fare contro Telecom sarebbe stato passare in ufficio, timbrare e uscire. Però sono troppo serio per una cosa del genere. Almeno nel presidio faccio numero)
Non so dire quanti siano stati a scioperare: le persone presenti al presidio regionale saranno state 250 (tiro a indovinare i numeri “ufficiali”: 150 per la questura, 1000 per il sindacato), escluse naturalmente le forze dell’ordine: due camionette della polizia con una decina di poliziotti col casco in mano ma senza scudo, che immagino fossero lì a evitare che qualcuno facesse dei picchetti (non che qualcuno ne avesse voglia); una decina di vigili urbani che avevano l’aria di chiedersi “che diavolo facciamo anche noi”; e un’auto dei carabinieri giusto per far figura. C’era poi il solito camioncino che sparava musica a palla, non so esattamente se per rompere le scatole ai dirigenti nel palazzone Telecom, rompere le scatole a noi che eravamo lì a fare un po’ flanella, o effettivamente per rallegrarci il morale. Ad ogni modo, verso le 10 i sindacalisti hanno deciso che tanto non arrivava più nessuno e hanno iniziato il microcomizio. Peccato solo che a nessuno fosse venuto in mente di portarsi una ventina di metri di prolunga: così hanno usato i megafoni a pile e non si riusciva a sentire praticamente nulla. Non che la cosa non abbia avuto una sua certa qual utilità: ad esempio, sono stati ben pochi a sentire l’assessore Casati (direi Bruno e non Ezio, qua hanno tutti lo stesso cognome!) che dopo averci paragonato ai Rom è anche riuscito ad affermare che la privatizzazione in Telecom è arrivata nel 2001 con Tronchetti Provera. In compenso il nostro territoriale CGIL, a cui avevo dovuto ricordare quando sono passato a salutarlo che non sono un settimo livello ma un quadro, era così contento della cosa che ha comunicato a tutti i duecentocinquanta partecipanti più forze dell’ordine che “per la prima volta abbiamo anche dei quadri alla manifestazione”. Fossi in lui non sarei così felice: io sono notoriamente un tipo piuttosto inclassificabile, e il fatto che il sindacato non sia riuscito a far capire agli alti livelli che forse è meglio vedere tutti insieme le politiche aziendali non depone a loro favore. Ah: del mio gruppo di lavoro ad essere presenti in piazza Einaudi eravamo il 15% della forza lavoro, vale a dire tre persone.
Finito il silenzioso comizio, si doveva decidere il da farsi. Dopo un po’ di confabulazioni varie, alla fine si è deciso che a stare fermi ci si stufava e così si è fatto un minicorteo per via Pirelli, via Vittor Pisani e viale della Liberazione. L’unico problema è che duecentocinquanta partecipanti più forze dell’ordine sono davvero pochini, e quindi il tamtam era “state più sparpagliati possibile per sembrare di più”. All’inizio la cosa funzionava anche, ma via Vittor Pisani è abbastanza larga perché scomparissimo quasi del tutto. Curiosità: c’erano anche delle bandiere dell’UGL, oltre a quelle della Triplice, e qualcuno le ha anche portate in corteo. Solo che se ne stavano a chiuderlo…
Alle 11:30 non c’era proprio più nulla da fare, e me ne sono ritornato a casa dagli imbianchini. Visto che tinteggiavano la camera da letto non ho potuto nemmeno fare una pennica, ci ho guadagnato ben poco da questo sciopero :-(
Ho scattato qualche foto: le trovate su Picasa.

Ultimo aggiornamento: 2008-07-05 16:51

12 pensieri su “Lo sciopero Telecom di ieri

  1. luca

    ..speriamo in bene per i tagli…
    a volte quando i giornali parlano di queste vicende dimenticano che queste sono persone…famiglie….il tutto mi rattrista…

  2. ALG

    Ieri mattina davanti alla sede Telecom di Val Cannuta a Roma c’erano massimo 10 persone. Poi non so se il corteo partisse da un’altra sede. Comunque, al di là delle persone che saranno licenziate e ci sono sempre persone dietro i numeri etc etc, be forse sarebbe ora di pensare che è il modo in cui Alitalia è arrivata ad essere conciata.
    Forse anche se Telecom non se la passa proprio male licenziare un po’ di persone in esubero per non trovarsi a doverlo fare con l’acqua alla gola non è proprio male, anche perché si possono discutere delle buonuscite migliori.
    Ciao
    P.s: forse il nuovo lavoro oltre a togliermi il sonno mi sta affinando l’istinto da serial killer?

  3. Icekent

    non ho mai pensato che il sindacato potesse far smettere di piovere.
    ma ho sempre sperato (vanamente) che ci fornisse almeno l’ombrello. e questo significa far capire che gli arretramenti degli ultimi dieci, quindici anni, hanno portato a queste situazioni. sentire il sindacato che saluta contento la detassazione degli straordinari, o la diminuzione delle tasse per aumentare gli stipendi, o addirittura rivendicare a se la primogenitura dell’idea, beh, francamente non ci sarei mai arrivato a pensarlo!

  4. .mau.

    @ALG: se “passarsela male” significa macinare meno utili di tre-quattro anni fa, indubbiamente Telecom se la passa male. I problemi di Telecom non sono di cassa ma di indebitamento, e su quelli la riduzione di personale fa ben poco. Posso aggiungere che per quel poco che so io dei miei colleghi milanesi che lavorano sui turni, gli organici sono già ridotti all’osso.
    Aggiungo il fatto (sul merito: sul metodo io ho manifestato seguendo i dettami di Niemöller) che Bernabè ha detto “cinquemila esuberi col nuovo piano industriale”, ma questo piano industriale mica si è visto. Se vi sembra una cosa seria…

  5. Paolo

    “Peccato solo che a nessuno fosse venuto in mente di portarsi una ventina di metri di prolunga”
    Come si dice, Telecom ha dei grossi problemi con la rete.

  6. ALG

    @mau:
    Non ho detto che TI se la passa male, ho detto che proprio perché sta andando discretamente bene è il momento migliore per pianificare il licenziamento degli esuberi, se ci sono (la faccenda piano industriale è un altro paio di maniche).
    Sinceramente l’outlook nei prossimi 10 anni per le telco non è proprio buona, con i margini di profitto delle linee a banda larga in calo ed i costi per l’energia elettrica in crescita (lo sapevi che TI è il secondo maggior consumatore di energia elettrica in Italia dopo le FS?) quindi licenziare qualche esubero (ed ho constato recentemente che ce ne sono!) subito prima che la situazione economica peggiori è una cosa furba.
    Ciao

  7. .mau.

    @ALG: tagliare i dipendenti non credo riduca molto il consumo di corrente, se non per qualche PC spento :-) Quanto agli esuberi, è possibile che qualcuno nello staff sia di troppo, soprattutto dopo la fusione con Tim. Ma se – come avevo scritto a suo tempo – capita che nell’Information Technology la media è di un dipendente per cinque-sette consulenti, siamo proprio sicuri che ci sia tutto quel sovrannumero di persone?

  8. ALG

    @mau: Non prendermi troppo alla lettera. Il punto è che l’outlook a 10 anni per le telco non è buona.
    Non entriamo nel discorso consulenti, dato che è ciò che faccio ora; dal mio punto di vista, se avessi un azienda, non darei loro lavoro. Ma da quel che ho visto finora non siamo proprio il primo dei problemi, ma se vuoi ne parliamo in privato!

  9. .mau.

    @vb: se per piano industriale telecom intendi questo (pagina 2), immagino che a questo punto questa si possa definire una controproposta sindacale.
    Il vero guaio è che il piano industriale in realtà non c’è, o almeno non ce l’hanno mostrato. C’è solo una lista del numero di persone di troppo, provincia per provincia e area funzionale per area funzionale.

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