senilità o malafede?

Nell’omelia scalfariana odierna – per chi l’ha letta sull’edizione cartacea del giornale il brano incriminato si trova in prima pagina, quindi è difficile esserselo perso – il Fondatore de la Repubblica fa tutto un lungo preambolo per potere prendersela con Berlusconi. Fin qua nulla di strano, né nulla di male: anch’io parlo spesso male di Sìlviolo e faccio più o meno lunghi preamboli :-).
Il punto è che nella foga gli esce questa frase: «La vita privata e le intemperanze sessuali di Clinton furono raccontate nei minimi dettagli. Alla scadenza del mandato il giovane Bush, repubblicano, vinse le elezioni a mani basse.» Non che Clinton si potesse ripresentare dopo due mandati, a dirla tutta: ma affermare che Giorgino Bush vinse “a mani basse” contro Al Gore, quando dovrebbero ricordarsi tutti di quello che successe in Florida e della vittoria per decreto, mi pare piuttosto esagerato. A questo punto non vale nemmeno la pena di far notare che lo scandalo Clinton è stato ribattezzato “Sexygate” giusto in Italia (i pochi che negli USA gli hanno dato un nome simile hanno comunque usato “Sexgate”).
Ma secondo voi, Scalfari non fa rileggere a nessuno i suoi fondi perché è geloso, oppure è solo circondato da yesmen?

Ultimo aggiornamento: 2008-06-29 12:26

6 pensieri su “senilità o malafede?

  1. Bubbo Bubboni

    Mah, credo che sei l’unico, ma proprio l’unico, che si dà la pena di leggerli tenendo acceso il cervello. Per questo saltano spesso fuori le cose divertenti che rilevi.

  2. Marco Antoniotti

    Non solo non mi sono perso la predica del fondatore del foglio scandalistico. Ho notato anche io la nota poco informata sul ratto delle elezioni USA 2000. Il ri-conto delle schede, se ben ricordo, diede poi ragione ad Al Gore (e torto ai 5 giudici che regalarono l’elezione a G. W. Bush). Però nel Novembre 2001, non un momento molto agile per chi era contro la “macchina da guerra” Repubblicana guidata da K. Rove e da D. Cheney.
    A preust
    Marco

  3. chartitalia

    Sì, avevo notato anch’io lo svarione. Ciò non toglie che è la solita eccellente omelia domenicale del grande vecchio. La svista non cambia di molto la sostanza: fu grazie al logorio del caso Lewinsky che Bush potè avvicinarsi ai voti di Gore e truffarlo in Florida.
    Comunque, il post mi sembra illuminante del perchè la Sinistra non riuscirà mai ad arrivare al potere: appena i suoi potenziali elettori si accorgono della minima pagliuzza (e ve ne sono a iosa) che riguarda i suoi potenziali rappresentanti, non gliene perdonano una. Mentre a destra nessuno vede, o gli frega granchè, delle travi dei loro rappresentanti. Non c’è partita…

  4. .mau.

    @Chartitalia: ma sei così sicuro che il caso Lewinsky abbia cambiato così tanto le carte in tavola? secondo me no. Clinton (come a suo tempo Carter) vinse perché essendo comunque del sud riuscì a raccogliere qualche voto in più nella Bible Belt, ma quelli che hanno votato il born again Giorgino l’avrebbero fatto comunque.

  5. Marco Antoniotti

    Il caso Lewinsky e molte altre cose resero Clinton impopolare, ma più di ogni altra cosa, fu più o meno un semi-suicidio di Al Gore che non capì cosa stava succedendo in casa repubblicana e che condusse una campagna moscissima; niente a che vedere con il Gore combattivo degli ultimi anni. Tra le altre cose, Gore cercò di distanziarsi da Clinton e questo gli fu fatale. In più ci si mise Nader: con sistemi elettorali maggioritari anti-democratici non si scherza. A proposito, nel 2000 Al Gore vinse decisamente il voto popolare con oltre un milione di voti in più calcolati su base nazionale.
    A presto
    Marco

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