Del giornale Cronaca Qui, che per soli venti centesimi ti permetterebbe di avere un “vero quotidiano”, avevo solo visto le locandine all’esterno delle edicole, e posso garantire che non mi era venuto affatto voglia di investire una cifra così grande nell’acquisto di una copia. Però ieri mattina ero al San Raffaele a fare degli esami, c’era un espositore con un po’ di copie (seconda edizione: “dedicata a Milano, Monza e Lodi”!), e ho pensato che fosse un segno divino inviatomi perché ne recensissi una copia.
A proposito di segno divino, l’articolo di fondo è del diacono di rito greco-melchita Alessandro Meluzzi, quello che magari vi ricordavate essere uno psichiatra. In effetti, le pagine 2 e 3 raccontano dello scoop del giornale, con le sue croniste che si sono finte ragazzine per vedere tutti i pedofili che rispondono, compreso l’incontro con l’ingegnere cinquantenne siciliano salito apposta a Milano (video disponibile sul sito, scrivono); e pagina 5 ha l’articolone con titolo «Stuprate “dall’uomo perfetto”». (pagina 4 contiene una pubblicità, quindi non conta). Se non l’aveste ancora capito, Cronaca Qui è un quotidiano che vuole dare emozioni forti: niente tetteeculi, quanto una sensazione diffusa di violenza cittadina, soprattutto ad opera di extracomunitari. In effetti il numero di ieri non era il massimo da questo punto di vista, dato che i pedofili erano tutti assolutamente italiani e il massimo che sono riusciti a trovare è un articolo a pagina 10 dal titolo «Via Idro, liberata dagli zingari la cascina del Settecento». In realtà, l'”uomo perfetto” di pagina 4 è un marocchino, ma visto che le due ragazze sono una marocchina e l’altra slava la “minaccia straniera” non sarebbe stata sufficientemente forte.
L’altro punto di forza del quotidiano sta nelle notizie locali, ma locali davvero. Due titoli: «Pioltello: in arrivo un nuovo ufficio postale» e «Vimodrone: da luglio c’è un nuovo pediatra». Non saprei dire se la penultima pagina, il “Corriere della pera” (www.cdpera.it) sia giornaliera oppure no; vi anticipo subito che la “satira” fa quasi apprezzare il Forattini degli ultimi quindici anni.
Continuerò a non spendere i venti centesimi giornalieri, e mi sa anche che rimarrò con un dubbio. Il giornale afferma di essere all’anno LIX di pubblicazione. Dove lo si trovava nei suoi primi cinquant’anni di vita? Aveva un altro nome? Hanno riesumato le pubblicazioni di un quotidiano del secondo dopoguerra? Il dottorvespa™ potrebbe preparare un plastico?
Ultimo aggiornamento: 2008-06-27 14:20
direi che la rubrica ‘la posta dell’anima e del cuore’ fa di diritto parte di un ‘mai piu’ senza’.
La cosa veramente triste è che qui a Torino è uno dei giornali più letti (è quello che vedo più spesso in mano alla gente, in particolare anziani e persone dal livello di istruzione modesto).
Il giorno dopo gli scontri a Venaus il direttore ha scritto un editoriale in cui paragonava gli anziani montanari della Val Susa ai Black Block… no comment.
Strillone di ieri: “Poliziotto salva anziano massacrato dai marocchini”. Chi e perchè ha aggredito l’anziano? Rapinatori? Balordi? No: “marocchini”.
Dovrò stare attento anche a Karim, studente in ingegneria meccanica? O ad Hassan, gentilissimo biologo che fa il manovale qui in Piemonte?
E pensare che ho fatto un corso di PHP a dei dipendenti di quel “giornale”… ed il più in gamba del corso era un giovane proveniente da tale nazione nordafricana!
(Comunque fino a poco fa si chiamava “Torino Cronaca”. Almeno a Torino.)
@D#: “Poliziotto salva anziano massacrato dai marocchini”
Ok, gli strillonisti a Torino sono piemontesi duri e puri (che poi magari siano nati a Cerignola non importa). Solo loro possono usare “marocchini” in quel modo.