la benzina che sparisce

Non so se avete notato questo articolo di repubblica.it dove si racconta di come nelle grandi città il consumo di benzina stia notevolmente calando, con punte fino al 30% a Genova, dove notoriamente si sa che sono più attenti a queste cose.
Lo stesso articolo, con un po’ di tabelle e disegnini in più, era anche sulla versione cartacea del giornale; e qui si inizia a vedere l’abilità di mischiare i numeri per far dire quello che si vuole.
Inizio con la tabella centrale, che purtroppo non trovate sulla versione online. Nel periodo gennaio-maggio 2008, il consumo complessivo di benzina e gasolio è stato inferiore di 164000 tonnellate rispetto allo stesso periodo del 2007, con un -7.4% di benzina e un +1.8% di gasolio. Non so cosa si intenda per “gasolio”, se cioè ci sia anche quello per riscaldamento: di per sé il titolo della tabella è “il calo dei consumi al distributore in Italia”, quindi si direbbe di no. Ma passiamo alla seconda parte della tabella.
Nel singolo mese di maggio 2008, il calo è stato del 5,2% rispetto al maggio 2007, con un -9.1% per la benzina e un -3.5% per il gasolio. Ma è interessante notare che in questo caso sono stati messi anche i valori assoluti: 95000 tonnellate in meno per la benzina e 82000 per il gasolio. Facciamo la somma: 177000 tonnellate. Questo significa che da gennaio ad aprile il consumo complessivo di benzina e gasolio è stato superiore a quello del primi mesi dell’anno scorso: è vero, superiore di un zinzinino, ma comunque superiore. Solo che qualcuno non deve essersene accorto: si sa, quando i numeri sono tanti la vista si annebbia.
Aggiungerei anche una seconda cosa, assolutamente di minore importanza ma che dovrebbe essere sempre tenuta a mente: e che cioè che quando abbiamo qualcuno sotto la media vuol dire che c’è anche qualcuno al di sopra. Dire che c’è un calo del 5% e mostrare solo città con cali dal 10 al 30% (salvo Milano che comunque sarebbe al 7%) significa che da qualche parte il calo dei consumi è stato inferiore, e magari c’è stata persino una crescita. A onore di Repubblica l’articolo fa notare come a parità di traffico il ricambio del parco circolante, con modelli più parsimoniosi, può avere portato a una riduzione dei consumi: devo però dire che qui a Milano non vedo nessuna differenza di traffico, e ritengo strano che la miglioria dei motori sia così ampia. Ma tanto per fare un esempio, una possibilità è che, visti gli aumenti dei carburanti, gli automobilisti abbiano iniziato a usare di più i grandi distributori dei centri commerciali che stanno fuori città, e quindi non entrano nelle statistiche riportate sopra: in tal caso la discrepanza dei dati si potrebbe spiegare agevolmente. Non abbiamo dati a disposizione per confermare o smentire l’ipotesi, ed è per quello che ho scritto che ciò è di minore importanza; spero però sempre che la gente inizi a leggere criticamente, e accorgersi che non è poi vero che i numeri servano solo a nascondere le cose.

Ultimo aggiornamento: 2008-06-22 13:27

4 pensieri su “la benzina che sparisce

  1. Taz70

    Gia’, su questa storia del calo di vendite dei carburanti, ci si concede frequentemente a facili entusiasmi.
    Invece dall’analisi di Mau emerge che si tratta più che altro di un fenomeno dei cannibalizzazione del mercato da parte dei grossi centri commerciale.
    Grande Mau

  2. Gianni

    Vorrei fare un paragone:
    Se il petrolio si compra in dollari, e noi alla pompa paghiamo in euro, non dovrebbe costarci di meno? O almeno compensare con l’euro forte? Se il dollaro raggiunge l’euro, quanto ci costerà?
    Ciao Mau
    Gianni Stano

  3. .mau.

    CapoStano! Esisti ancora!
    Le cose sono leggermente più complicate. Ricordo che nel 1999 la benzina negli USA costava 1.10$ al gallone, e adesso è sui 4$, quindi aumentata di più del 350%; in Italia siamo passati da 1700 a 3000 lire al litro, meno che raddoppiata. Quindi qualche vantaggio (o meglio, qualche minore svantaggio) in effetti l’abbiamo avuto.
    Se l’euro perdesse valore sul dollaro, probabilmente anche il prezzo in dollari del petrolio scenderebbe, quindi non vedo troppi problemi da quel punto di vista: tieni anche conto che i prezzi che si leggono tutti i giorni sui giornali, a quanto ne so, sono per contratti spot e “piccoli”, ed è ancora da vedere quali sono i prezzi dei contratti continuativi.
    Per il resto, però, devi cercare un economista vero: loro sbagliano lo stesso, ma lo fanno con più stile di me :-)

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