Scajola illegale

Non ho commentato sulla scajolata “in cinque anni avremo di nuovo le centrali nucleari” (in realtà, in cinque anni si poserebbe la prima pietra di una centrale nucleare che se va bene sarà pronta tra quindici-vent’anni) perché non ho un’opinione precisa in proposito.
Però una cosa non la posso tacere, ed è relativa alla promessa di fare uno sconto sulle bollette a chi si troverebbe in giardino una centrale nucleare. Quando nel 1987 ci sono stati i “referendum sul nucleare”, non è stata affatto abrogata una legge che permetteva di avere centrali nucleari, anche perché probabilmente una legge non c’era. Sono stati invece fatti tre referendum “fiancheggiatori”, come potete vedere. Più precisamente, è stata negata la possibilità per l’Enel di partecipare alla costruzione di centrali nucleari all’estero (anche se poi in questi anni si sono comprate società elettriche straniere che gestivano centrali nucleari), si è tolta la possibilità allo stato di bypassare i comuni che non volevano concedere territori per le centrali, e si sono aboliti i contributi ai comuni che avevano nel loro territorio le centrali nucleari.
In pratica l’affermazione di Scajola va contro il terzo di questi referendum, anche se in realtà i soldi non vanno ai comuni ma agli abitanti. Qualcuno glielo andrebbe a dire?

Ultimo aggiornamento: 2008-05-28 16:08

11 pensieri su “Scajola illegale

  1. vb

    Non capisco il problema: per referendum abbiamo anche abolito il ministero dell’agricoltura e il finanziamento pubblico ai partiti, eppure sono ancora lì.

  2. S.

    Non sarà possibile riscrivere pari pari la legge abrogata dal referendum, ma farne una analoga come dice anche vb è certamente possibile tecnicamente e politicamente.
    Comunque dal 1987 ne è passata di corrente nelle nostre lampadine. E’ cambiata anche la Costituzione, figuriamoci se non possiamo riscrivere una legge abrogata.

  3. Thomas Jefferson

    Infatti, non capisco il problema. Non sarebbe il primo referendum ad essere disatteso, ma sarebbe almeno uno dei pochi che sarebbe bene disattendere….

  4. Fabio Forno

    TJ, è che come al solito chiediamo si rispettino le regole che per qualche motivo ci conviene vengano rispettate. Il resto invece non importa. Se un certo parlamento modifica una legge su cui ci si espressi mediante referendum è democrazia parlamentare, se lo fa un altro è dittatura.

  5. S.

    Non è che fatto il referendum si cambia la legge perché tutto rimanga come prima.
    Sono passati oltre 20 anni, è cambiato il mondo, è cambiata l’Italia, sono cambiati gli italiani.
    Nel programma della coalizione che ha vinto le elezioni il ritorno al nucleare era ben specificato, basta questo a dire che la maggioranza degli italiani non è più contraria come fu allora?
    O dovremmo fare un nuovo referendum per abrogare il referendum precedente?

  6. Apis

    Credo che da un punto di vsta costituzionale non ci sia nessun impedimento a fare una nuova legge che ripristini i contributi o che comunque ripristini lo status quo ante.
    L’unico impedimento credo potrebbe teoricamente essere di natura “politica” (il popolo si è espresso con un referendum), ma dubito che una tale argomentazione possa reggere dopo che sono trascorsi oltre 20 anni dalla consultazione.

  7. Authan

    L’effetto abrogativo di un referendum non e’ vincolante a tempo indeterminato. Il vincolo vale per 5 anni. E’ una cosa che ho sentito pochi giorni fa o su RadioRai o su Radio24 durante un programma giornalistico (non e’ l’opinione di un passante, per capirsi).
    Ciao.

  8. .mau.

    @Authan: i cinque anni sono il divieto di riproporre referendum non approvati (vedi legge 357/1970). La legge non dice nulla sui tempi dopo cui il Parlamento può riproporre una legge.
    Che poi vent’anni siano tanti e si possa pensare di rivedere quello che è stato fatto in passato (in generale) è indubbiamente vero.

  9. AleRoots

    Ne sentivo parlare l’altra sera su radio24 da un costituzionalista intervistato: le modifiche che portano i referendo non sono a livello istituzionale, per cui non c’è nessun vincolo “legale” per cui il Parlamento non possa scrivere una leggere che anche capovolge l’esito di un referendum

  10. Marcello

    Provo vergogna di questo governo. Scajola va in giro a dire che l’Italia vuole il nucleare. Io no, e come me atanti altri. Io voglio meno consumi di energia, e maggior uso delle fonti rinnovabili. Sono dei buffoni, dei quaqquaraqua, dei manager di fondi pubblici.
    saluti
    scusate lo sfogo.

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