Repubblica.it pubblica un’analisi di Mediobanca, col rassicurante titolo “Banche, per quelle italiane meno perdite ma più sofferenze”. Rassicurante per chi non sa cosa siano le sofferenze: crediti che non si spera praticamente più di recuperare. Detto in altro modo: le banche all’estero hanno messo in bilancio come perdita una serie di cose; le banche italiane preferiscono fare finta di nulla e sperare nello stellone. Vi ricorda qualcosa?
(che poi è ovvio che nel 2006 le banche hanno avuto i massimi guadagni: prestavano soldi allegramente a chi non era detto che li potesse restituire. Non è poi così diverso dal Multi-Level Marketing: finché dura, va bene; poi crolla tutto)
Ultimo aggiornamento: 2008-05-27 11:09
.mau., non riesco a dare la stessa lettura che dai tu dell’articolo. Ora per tagliare la testa al toro bisognerebbe ovviamente leggersi lo studio, ma sono 134 pagine e non ho nè tempo nè voglia … Tuttavia, basandosi sul poco che dice l’articolo, se parla di “crediti dubbi” ciò significa che sono stati oggetto di valutazione e conseguente accantonamento, in altre parole il risultato economico sconta già un “costo stimato” relativo al probabile mancato incasso di una percentuale di tali crediti.
@apis: non mi stavo lamentando dello studio di Mediobanca (che immagino corretto), ma di come è stato pubblicizzato da rep.it :-)
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Perché nella home mi dice 2 commenti ed attualmente io non ne vedo nessuno?
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Da quello che so non è così semplice nella realtà ma sostanzialmente lo è… (presente la rinegoziazione di “Tremonti”? potrebbe tornare utile per ridurre un po’ le sofferenze ad al contempo fare qualche soldo)