Stamattina, sul treno regolarmente in ritardo da Milano a Torino, ho avuto un po’ più di tempo del solito per riuscire a leggere il giornale (la Busiarda, claro) e scoprire cosa vogliono fare i ministri del Silvio IV. Tralascio solo la coppia Simpli(fi)cius-Bossi e il loro siparietto con Gheddafi, anche se mi sa che il Senatur abbia ragione quando afferma che è Tripoli a favorire i flussi dei migranti.
Ignazio La Russa, costretto a fare un commento sulla situazione in Libano, riesce a dire «Quand’ero solo un politico ho detto che le regole d’ingaggio andavano modificate. Ora, prima di ripetere quella frase ho bisogno di informazioni piu approfondite». Detto in altro modo, un politico può dire tutte le idiozie che vuole, tanto si sa che non contano un tubo. Ci ha messo qualche decina d’anni per accorgersene, ma meglio tardi che mai.
Renato Brunetta, al grido “Banda larga per tutti”, inizia col dire che vuole dare al cittadino la possibilità di svolgere tutte le pratiche pubbliche per via telematica, e ciò è molto bello. Peccato che poi, novello Napoleone, si faccia prendere la mano e affermi di volersi tagliare i ponti alle spalle, eliminando l’accesso tradizionale: «sarà la piu grande rivoluzione, una rivoluzione gioiosa e giocosa». Io penso alle persone anziane e mi auguro che la cosa faccia il paio con l’occhettiana “gioiosa macchina da querra” del ’94. (ah: con il suo piano, parte della struttura pubblica diverrà “eccedentaria”. Anche parte del lessico italiano, mi sa)
Secondo Ugo Magri, poi, correrebbe la voce che i sottosegretari che Berlusconi vorrebbe nominare (solo 38) siano troppo pochi, perché bloccherebbero il lavoro delle commissioni – dove a quanto pare deve esserci necessariamente un membro del governo, a fare non si sa bene cosa: dare l’augusta benedizione ai lavori? Spero non si superino i centoun membri del governo Prodi II, ma sappiate già sin d’ora che la colpa non è di Silvio!
Per par condicio dovrei anche parlare del monocolore ombra creato da Uòlter: non vorrei però farmi troppo del male. Il governo ombra funziona (forse) nel Regno Unito, dove c’è un gentlemen’s agreement tra maggioranza e opposizione e quindi il ministro ombra ha dei dati su cui lavorare per fare delle proposte: qui da noi è al massimo un modo per far credere ai trombati che contano ancora qualcosa…
Aggiornalmento (12 maggio): per completezza devo aggiungere che non ho nulla da dire contro l’intervista a Giorgia Meloni.
Ultimo aggiornamento: 2008-05-10 20:12
Adesso siamo sicuri che le teorie sui complotti per l’invasione da parte degli alieni sono vere: hanno piazzato un poeta Vogon al ministero della cultura.
Ignara bellezza
Rubata sensualità
Fiore reclinato
Peccato d’amore
(Sandro Bondi, dedicata a Michela Brambilla)