Non ho vinto. Ritento?

Forse ricorderete che il mese scorso ho accennato al concorso aziendale di scrittura di un racconto: tema “Un tempo per tutto”, lunghezza massima 2000 caratteri spazi compresi. Non solo non ho vinto (amen, entrare nei primi quattro su 730 non era così banale) ma non sono nemmeno tra i 66 “finalisti”; e questo mi brucia parecchio.
Vabbè, tanto per teminare lo sputtanamento, ecco il mio racconto. Tanto si legge in fretta.

Ultimo aggiornamento: 2008-04-28 14:58

13 pensieri su “Non ho vinto. Ritento?

  1. mestesso

    Ti dò la mia recensione, dal punto di vista di chi a) ha scritto per qualche concorso letterario (senza passare) b) ha visto e conosciuto diverse giurie e raccolto diverse metodologie di giudizio.
    -Conosci il tuo giudice
    I concorsi lettarari sono trappole molto più sottili e pericolose degli esami di laurea, che già notoriamente sono un terno al lotto…un Prof può essere mediocre, bastardo, presuntuoso, e darti un 18 se meriti un 24 (o viceversa).
    Ma un comitato per un concorso letterario a tema…
    Esempio *reale*: concorso “descrivi il tuo pulito”, di una notissima casa produttrice di detersivi. Risultato: vince un raccontino con molti errori grammaticali (oltre che di una banalità sconcertante) perché “incarna la massaia ed il suo rapporto col prodotto”.
    -Conosci te stesso
    No, niente filosofia. Ma semplice esamino di coscienza: sei proprio sicuro sicuro sicuro che il tuo metro di bello/brutto sia condiviso da una quantità di persone sufficientemente rappresentata da un campione di N persone, dove 5

  2. fB

    > «I Byrds, “Turn Turn Turn”!», commentai, fiero come un ragazzino di poterle mostrare la mia cultura.
    Tra “vanità delle vanità” Qoelet e i Byrds c’è di mezzo anche Pete Seeger, che mi pare scrivesse “Turn Turn Turn” quando ancora militava nei Weavers, e sicuramente la incise di persona nel 1956; quella dei Byrds è una cover, insomma.
    Per la serie “medice cura te ipsum” ovvero “si sa che la gente dà buoni consigli proprio quando dà anche cattivo esempio” trovo che l’idea del tuo racconto sia buona, se non proprio originalissima, ma che la realizzazione si gioverebbe di una rilettura a freddo con conseguente riscrittura: a mio parere ci sono due o tre punti dove la lettura non scorre. Temo che il tempo necessario per rifinire adeguatamente un racconto sia inversamente proporzionale alla lunghezza del racconto stesso, ahimé.

  3. .mau.

    @fB: pensa che quella era già una riscrittura a freddo, anche se con scopi diversi (ero partito con 2500 caratteri, e li avevo lasciati una settimana a riposare). Non avrei mai creduto che 2000 caratteri fossero così pochi per scrivere un racconto fino a che non ci ho provato.
    Sull’originalità, non ho mai affermato di averla avuta: il tema è sicuramente stato usato da almeno cinquant’anni, ma non cercavo la battuta finale a effetto :-)

  4. Yuri

    Sembra una trama di Dylan Dog… il ché non è propriamente una stroncatura, anzi… comunque sostanzialmente concordo con fB.

  5. Gio

    potrebbe essere un buon soggetto per una storia di dylan dog, per lo meno avrebbe potuto esserlo per il dylan dog di qualche anno fa – non leggendolo piu’ da tempo non saprei se il taglio e’ rimasto quello. ho scritto soggetto non a caso: come diceva il commento precedente ci sono un paio di punti in cui non sembra un lavoro finito.
    comunque complimenti, non e’ facile costringere delle idee in uno spazio cosi’ esiguo (ne’ esporsi alle critiche di chi – come me – pretende di trovar difetti pur avendo dubbie doti letterarie).

  6. chartitalia

    Intanto, complimenti per esserti cimentato. Io non saprei neanche da dove si inizia a scrivere un racconto. Di un numero di caratteri predefinito, poi…
    Che poi non vincessi era abbastanza ovvio, considerando il titolo del contest: “un tempo per tutto”. L’azienda sicuramente avrebbe voluto un raccontino edificante sul time management, ovvero, nonostante siamo oberati da una quantità di lavoro pari al triplo di quello che un qualsiasi essere umano sia capace di reggere, si riesca sempre a fare tutto e a non lasciare niente indietro. O qualcosa del genere…
    Hai notizia dei racconti che hanno vinto? Di cosa parlavano? Mi porto avanti: non è detto che prima o poi qualche genio dell’area comunicazione della mia azienda non lo proponga a sua volta…

  7. fB

    > li avevo lasciati una settimana a riposare
    Per me una settimana è decisamente troppo poco. Credo che gli scrittori professionisti – quelli tra loro che sono comuni mortali, almeno – si affidino agli editor per questo tipo di revisione, è difficile distaccarsi dalle proprie parole al punto da non associar loro i propri ritmi interiori.
    > il tema è sicuramente stato usato da almeno cinquant’anni
    L’originalità di un’opera non si valuta solo dalla trama! La Divina Commedia avrebbe seri problemi, altrimenti.
    A titolo di esempio dello stile cui mi ha fatto pensare il tuo racconto consiglio i Kipling, di cui in Italia sono famose solo le opere peggiori (l’India, di cui millantava una conoscenza molto superiore a quella reale, ne traeva fuori il lato di gran lunga piú antipatico). Io raccomando sempre a tutti “Wireless” (da “Traffic and Discoveries”) che trovo bellissimo, lo si trova facilmente sul web in lingua originale e in traduzione italiana in questa antologia.

  8. .mau.

    @chartitalia: nemmeno io sapevo da dove iniziare a scrivere un racconto, a dire il vero. (ok, potete dire “e si vede”). Quando scoprirò quali sono i racconti vincenti vedrò se sono linkabili da fuori Telecom.
    Per il resto, non avevo nessun interesse a scrivere un racconto sul time management, e se l’avessi scritto sarebbe venuto ancora peggio dal punto di vista “aziendale”, adesso che ci penso un attimo. Qualcosa tipo una persona che ha ottimizzato al minuto il tempo per tutto, fino al momento in cui si accorge che il tempo non è più suo e si sente incasellato… in duemila caratteri non credo sarei riuscito anche a fargli spaccare i cristalli divisori del suo percorso labirintico, ma non si sa mai.
    Ah: io avrò letto forse un numero o due di Dylan Dog, e parliamo di vent’anni fa. La mia formazione è la fantascienza di serie B degli anni ’50 e ’60, se non lo si fosse capito.

  9. Yuri

    @mau: magari anche quella di Sclavi proviene dai B-movies degli anni ’50… anche se forse è una cosa un po’ più dalle parti di The Twilight Zone (ho messo il titolo in inglese per darmi un tono :)
    Io Dylan Dog lo leggevo una quindicina di anni fa, quando ero giovane :) poi dopo un lungo break ne ho riletto qualche numero alcuni mesi fa. Tutto sommato non male, ma non mi spiego come mai l’ispettore Bloch sia quasi prossimo alla pensione da circa vent’anni… devono aver adottato la riforma Tremonti-Maroni (il famigerato “scalone”) anche nei fumetti…
    :)

  10. S.

    Ad essere sincero non mi è piaciuto molto.
    Poi forse sono troppo bigotto, conosco il Qoelet ma non Turn Turn Turn. Al più la citazione del Qoelet fatta in Footloose.
    In compenso stanotte ti ho sognato come protagonista di un giallo psicologico. Eri in un manicomio criminale per investigare su un omicidio quando il tuo collega è morto in un esplosione di un terrorista suicida…
    Io mi sono svegliato a quel punto, se ti va continua pure tu :-P

  11. .mau.

    @Stefano: bisogna sempre essere pronti a contaminare tutto. La storia del sogno però mi preoccupa…

I commenti sono chiusi.