Questo libretto (Tullio De Mauro, Dizionarietto di parole del futuro, Laterza (Universale 867) 2006, pag. 127, € 10, ISBN 978-88-420-8141-8) è la raccolta della rubrica tenuta da De Mauro su Internazionale che ogni settimana presenta in circa mille caratteri (meno di mezza cartella, meno di questa recensione) una parola “incipiente”: un termine cioè che non è ancora un neologismo, perché nei vocabolari non risulta ancora. Le parole non sono necessariamente italiane, e De Mauro ne traccia generalmente l’uso nelle principali lingue europee proprio per vedere la storia della loro diffusione. Alcune sono probabilmente note a chi mi sta leggendo, per esempio internettaro o sudoku; altre erano a me completamente ignote, come oseltamivir (un farmaco antinfluenzale, o meglio la molecola del principio attivo). Nonostante lo spazio ridotto dedicato a ogni lemma, cosa tra l’altro ideale per chi vuole centellinarsi il libro, De Mauro trova spesso il modo di fare un commento anche politico – in senso lato – relativo al termine. Quello che mi ha stupito di più sta in una nota nell’appendice, Dove nascono i neologismi?, appendice che dopo un bell’inizio mi ha però un po’ deluso finendo con una lista tassonomica. La parola latina “omissis” è usata praticamente solo in Italia, il che la dice lunga su come le parole abbiano bisogno di un humus specifico per prosperare. In generale, comunque, la lettura è piacevole.
Ultimo aggiornamento: 2008-04-27 10:32