Le firme per i referendum di beppegrillo™

Nel mio post precedente sui referendum proposti da Grillo, Procellaria Westfalica ha fatto notare come secondo la legge le firme raccolte oggi verrebbero invalidate. Via vb (che oggi ha anche scritto che l’ex-comico, nel suo comizio odierno a Torino, ha accennato alla cosa – quindi la conosce anche lui) sono arrivato a questo blog che spiega come stanno le cose.
In pratica, la legge 25 maggio 1970, n. 352, afferma all’articolo 31 «Non può essere depositata richiesta di referendum nell’anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere e nei sei mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per l’elezione di una delle Camere medesime.». Siamo tutti d’accordo che la prima parte non fa testo e quella che conta è la seconda: i comizi elettorali sono stati convocati il 6 febbraio, quindi fino al 6 agosto non si possono consegnare le firme; e visto che il tempo di raccolta è di tre mesi, tutte quelle raccolte prima del 6 maggio non saranno valide. A Generazione V cercano di arrampicarsi sugli specchi con un’interpretazione della frase “Salvo il disposto dell’articolo 31 [della legge]”, ma mi pare proprio che la frase significhi proprio il contrario, a meno che uno non pensi di avere “le firme in freezer”.
Sulle prime pensavo che beppegrillo™ fosse stato fregato dalle elezioni anticipate; peccato però che la sua richiesta ufficiale dei referendum sia datata 22 febbraio, quindi dopo che le Camere erano state sciolte. Lascio ai miei lettori decidere se l’ha fatto apposta per far sorgere il caso, o più semplicemente si sia dimenticato di leggere attentamente la legge.

Ultimo aggiornamento: 2008-04-25 19:10

6 pensieri su “Le firme per i referendum di beppegrillo™

  1. vb

    No, disse Travaglio che il V3-Day sarà contro la mafia, a Palermo o a Napoli. Comunque concordo con l’analisi, oggi Grillo ha messo le mani avanti preparandosi a fare un polverone (politico) quando gli daranno il torto che probabilmente ha e sa di avere sul piano legale; anche se è vero che a fronte di centinaia di migliaia di cittadini che firmano (un fatto politico rilevante), dire di no a causa di quella legge pare proprio cavilloso.

  2. .mau.

    @Sergio: il mio è un blog piuttosto di nicchia, non è molto visibile se non sai cosa cercare.

  3. paolo beneforti

    in altre parole la raccolta di firme è finalizzata a creare il casus per fare ulteriore casino, lanciare altri insulti e aizzare altra rabbia. il che, in certo qual modo, è coerente.

  4. Tooby

    C’è da dire che il Governo (con un decreto) o il Parlamento possono derogare alla Legge (è già successo). Dubito, però, che il prossimo Governo/Parlamento voglia farlo (una maggioranza diversa, però, forse l’avrebbe fatto, quindi è anche possibile che Grillo puntasse su questo).
    Io però sinceramente non so cosa pensare: dubito che Grillo (e il suo staff, avvocati compresi) si fossero “dimenticati” di leggere la legge. Si dovrebbe trattare di un’azione dimostrativa, visto che le tre proposte non possono essere messe nel freezer, come una sorta di pressione verso il governo successivo per intervenire al più presto.
    C’è da dire che a Grillo, innanzitutto, serviva una data ad effetto, ma invece che il 25 aprile, avrebbe potuto scegliere il 2 giugno (anche se, probabilmente, avrebbe avuto un effetto minore) e sarebbe rientrato nei termini previsti (il deposito deve avvenire entro il 30 settembre). Tuttavia, io ritengo che a lui non sia mai interessato indire un referendum, anche perché tale referendum si sarebbe svolto troppo tardi (fra aprile e giugno del 2009). Lui, invece, voleva creare uno strumento di pressione per ricordare al Governo che il primo gennaio 2009 dovremo pagare una multa di 3-400 milioni di euro, più 3-400mila euro al giorno da tale data. Troppo tardi per qualsiasi referendum, solo il Legislatore può impedire il pagamento della multa che ha preso Berlusconi (le televisioni abusive grazie alla Gasparri approvata da Berlusconi sono di Berlusconi stesso, dopotutto). E mi sembra di essere nel giusto ascoltando quanto ha affermato ieri a Torino (cito: «La legge della fattucchiera Gasparri è contraria alle normative europee. L’Europa, dopo le sentenze del Consiglio di Stato e della Corte Costituzionale ha ordinato all’Italia che le frequenze televisive pubbliche di Rete 4 devono essere assegnate a Europa 7. Se non verrà applicata la sentenza europea pagheremo 300.00[0] euro al giorno dal primo gennaio 2006.», senza dimenticare che l’Italia ha un’altra pendenza, visto che la direttiva [[wikipedia:Televisioni senza frontiere]] da noi è disapplicata -o meglio, la Gasparri è stata applicata (volutamente?) male, quindi possono spettarci nuove multe in futuro – sempre grazie alle televisioni del signore di cui sopra).

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