Sto diventando esperto a trovare chi copia i miei post. Dopo il caso di due settimane fa, ora sono arrivato qua. Come i miei affezionati lettori si saranno accorti, quella è una scopiazzatura della mia notiziola (e poi pagina di matematica light) al riguardo. Se uno guarda il sorgente del suo post, in effetti si vede un “finto link” (nel senso che esiste, ma non è cliccabile) al file originario, e sarei quasi stato per accettare che la mancanza di una citazione fosse solamente una svista nello scrivere il post. Però subito dopo c’è quest’altro suo post che è la scopiazzatura di questo, e l’ipotesi benigna va a farsi benedire.
Quello che continuo a non capire è la ragione di tutto questo. Ripeto che dal mio punto di vista non succede nulla se uno mi copia del testo su un blog; lo scrivo anche a chiare lettere. Quello che chiedo non mi sembra molto: che venga riconosciuta la proprietà intellettuale (cioè dire che non l’hai fatto tu, ma io) e un puntatore all’originale. E invece, nulla. Mah.
Ultimo aggiornamento: 2008-04-13 17:43
Sono andato a vedere. Perdonala, è alle prime armi (almeno così sembra).
Mi domandavo una cosa: se scrivo un pezzo sulla matematica o qualsiasi altro tema, sono in grado di spiegarne il contenuto e rispondere alle domande.
Se lo scopiazzo non è detto che sappia chiarire qualsiasi dubbio possa sorgere. A questo punto perche’ farlo ?
Per apparire competenti, perchè non si ha voglia di scrivere ?
Mi sfugge il movente :D
Grazie della segnalazione Mau. Io non credo che essere alle prime armi significhi non capire che anche su internet il lavoro altrui, è…altrui. Forse fa credere soltanto che il furto su internet sia irrintracciabile. :)
@maurizio: probabilmente la fanciulla è alle prime armi. Ciò non toglie che dovrebbe sapere – ma in genere, perché è una cosa generale e non tanto legata a internet – è che non è bello spacciare come propria della roba altrui. C’è sicuramente una bella differenza tra un oggetto materiale e uno immateriale come un testo: ma il fatto che l’oggetto immateriale sia copiabile a piacere non significa che diventi una creazione tua.
Ragazzi, abbiamo cresciuto una generazione di ventenni sulla base del principio che anche se hai tre materie insufficienti e non sai nè italiano nè matematica nè fisica puoi conseguire la maturità scientifica, e che comunque se proprio ti costringono a produrre qualcosa puoi sempre copiare dal vicino o da Internet e insomma arrangiarti in qualche modo… di che cosa vi stupite?
Dai mau non prendertela… anche perché dal numero di commenti ai suoi post, mi sa che il suo blog non sia poi molto frequentato… povera…
Comunque concordo con vb, d’altra parte anche per copiare bene bisogna saper fare. Mi vengono in mente 2 tirocinanti che avevamo l’anno scorso… 100 ore per uno (quindi un lavoro di 200 ore). Presentano un testo di 4 paginette in corpo 16 con un interlinea della madonna. Messo a formattazione normale diventa una pagina e mezzo di frasi scopiazzate malamente da internet: non si erano neanche presi la briga di aggiustare un po’ le frasi in modo che il discorso avesse un qualche senso, un puro copia-incolla selvaggio. Che geni…
La mia collega che supervisionava il tirocinio per poco non se li è mangiati. Gli ha fatto un cazziatone che secondo me se lo ricorderanno per tutta la vita… (o almeno lo spero)
Scusate l’OT
@Yuri: Ma poi il tirocinio lo hanno passato comunque o hanno dovuto rifarselo? Perché il cazziatone non serve a nulla.
Scusatemi di nuovo per l’OT.
P.s: vedo un sacco di miei, ancora per poco, compagni passare esami copiando e non capendo nulla. Se viene fatto in università perché non dovrebbero farlo su internet… Poi il capo di un mio amico dottorando lo ha cazziato perché voleva mettere nella tesi, per introdurre le reti neurali, una voce di Wikipedia, citandola. Voce a cui ha anche collaborato…
@ALG: so che la mia collega, dopo esserseli mangiati, gli fece rifare il lavoro, ma non ho idea di come sia venuto: lei non mi disse nulla e io ho evitato accuratamente di chiederglielo :)