Si parla sempre tanto del nostro enorme debito pubblico, e di quanto ci costa. Ma quanto ci costa, in effetti? Ho provato a fare un po’ di conti spannometrici, tanto per avere un numero non troppo lontano dal vero.
Rispetto agli altri grandi paesi UE, noi abbiamo un differenziale di debito pubblico di 40 punti percentuali abbondanti del nostro PIL (104% contro circa 60%), cioè di 700 miliardi di euro in più circa. Supponendo che questi soldi siano rimunerati al 4% agli acquirenti di titoli di stato italiani, sono circa 25 miliardi di costi in più l’anno per gli italiani. Facciamo 30 miliardi per sicurezza. Il tutto per la politica degli anni ’80, giusto per mettere subito le cose in chiaro. Altro che il tesoretto…
Ultimo aggiornamento: 2008-04-12 16:57
Il tuo conto è quasi giusto, il debito pubblico è 1600 miliardi, al 4% farebbero 64 miliardi di interessi da pagare, il punto è che gli interessi pagati a cittadini italiani sono in un certo senso una partita di giro, e dato che il 50% dei titoli di stato italiani è in mano a cittadini stranieri la perdita effettiva per l’Italia è di 32 miliardi.
Ma non è esatto dire che la colpa è tutta degli anni 80.
In realtà le uscite che hanno creato il buco nei conti dello stato sono originate dalla politica di 20 anni di governi di centrosinistra dal 1963 in poi, solo che l’inflazione elevata funzionava come tassa occulta, tamponando la crescita del debito pubblico (il debito nominale pregresso si svalutava velocemente,mentre il pil nominale cresceva ).
Se vai a vedere bene il debito pubblico che è triplicato negli anni 80 ( nei 25 anni successivi è SOLO raddoppiato ) lo ha fatto in un periodo in cui l’inflazione è scesa dal 21% del 1980 al 5% del 1988 mentre la pressione fiscale è passata dal 30% al 40% nello stesso periodo.
Insomma , è un casino capirci qualcosa, se leggi 30 articoli dicono 30 cose diverse.
@pietro: mi sa chce facciamo due conti diversi. Tu calcoli quanti soldi del debito pubblico italiano sono fuori dall’Italia, io calcolo quanto dobbiamo pagare in più di interessi sul debito rispetto a Francia o Germania.
Sulla crescita del debito pubblico, indubbiamente negli anni ’70 l’inflazione altissima tagliava il debito (ma se non ricordo male i BOT davano interessi ben più alti dell’inflazione), ma negli anni ’60 credo l’inflazione fosse intorno al 3% annuo.
Il conto che faccio io, come persona che è contemporaneamente contribuente e bot-people è che gli interessi che incasso sono la metà della quantità di tasse che pago per coprire il pagamento degli interessi.
Il fatto che Francesi o Tedeschi paghino meno di mè non incide direttamente sul mio portafoglio, non so se rendo il concetto.
Proprio perchè il debito era frutto di politiche imprevidenti degli anni 60 e negli anni 70 l’inflazione tagliava il debito questo è esploso negli anni 80.
Tu non consideri il fatto che una parte significativa del debito aveva anche allora scadenze lunghe, per cui negli anni 70 si pagavano interessi bassi sui BTP emessi negli anni 60, mentre per tutti gli anni 80 si sono pagati interessi esorbitanti su titoli emessi negli anni 70, lo so bene perchè avevo dei BTP che mi pagavano il 12.5%.
Negli anni 80 è stata sprecata parzialmente una possibilità di mettere a posto i conti ma le cause del debito sono precedenti.
Non sono un esperto, ma questo libretto:
http://www.mulino.it/edizioni/volumi/scheda_volume.php?vista=scheda&ISBNART=11068
spiega diffusamente il problema, che è ingenuo adossare tutto ai governi degli anni 80, anzi…