I neoluddisti di rep.it lanciano l’allarme: i computer mandano nell’aria tanta anidride carbonica quanto l’aviazione civile. Per chi non avesse voglia di leggere l’articolo, il fatto è che un PC va avanti ad elettricità, l’elettricità si fa bruciando combustibili fossili, la combustione dei fossili emette CO2. Come si può capire, il punto su cui si può discutere è il secondo: gli aerei sicuramente bruciano kerosene, ma l’energia elettrica non è necessariamente fatta con combustibili fossili.
Bene. Non ci crederete, ma tutto questo era già stato previsto nel 2005 da Leonardo, il blogger più avanti di tutti noi (forse perché è uno dei pochi che ha iniziato prima di me, con ben nove mesi di anticipo). Occhei, 2025 come esperimento letterario non era il massimo, ma come i grandi della SF ha portato idee che solo i posteri potevano apprezzare. Clarke parlò di satelliti geostazionari e ascensori spaziali, Leo di biciclette che forniscono l’elettricità per i calcolatori: un po’ come i computer a manovella, ma con l’ulteriore vantaggio che in questo modo l’internauta medio, se costretto a pedalare per fare funzionare il suo pc, si mantiene in forma fisica, il che sicuramente non gli fa male.
Restano comunque ancora molti spazi per migliorare il sistema: ad esempio, applicare la metodologia fufme. Ma il Nostro era sicuramente sulla buona strada.
Un solo punto di attenzione: occorre stare attenti alla dieta, perché se le energie per le pedalate arrivano da bistecche va a finire che l’anidride carbonica emessa (dalle mucche) è ancora maggiore! :-)
Ultimo aggiornamento: 2008-03-26 09:45
Il Green Computing! E’ una delle tematiche che vanno per la maggiore. A leggere alcune analisi pare che i grandi centri di calcolo consumino tantissimo e ci sia necessita’ di darci un taglio, non perche’ sono diventati ambientalisti di botto, ma per i costi.
Infatti e’ vista come un’opportunita’ di buzinezz nonche’ un’ottima buzzword ;)
ecco cos’era quel male alle gambe: l’installazione delle patch di windows.
Altro che green! Articoli come quello che cita .mau. servono solo ed esclusivamente a pubblicizzare il nucleare!
E’ la stessa “tecnologia informativa” che si usa per le sigarette. Gli articoli dei pennivendoli dicono “scoperto che il peperoncino uccide più del cancro” solo per propagandare il concetto che “tanto si deve morire” e quindi niente di meglio che fumare.
Se il piccì o l’aereo sono insopprimibili si tratta solo di associare il concetto al nucleare che, per i nuclearisti, non emette CO2. Con un articolo così alla settimana (o al giorno?) la campagna radioattiva è pronta e un consenso forte e diffuso è disponibile per chi abbia gli opportuni interessi economici da soddisfare.
Mumble mumble nucleare mumble mumble…
Vedo molti interessi, e molto attuali, nella messa in sicurezza delle centrali non operative. E vedo che paghiamo tutti per questo, paghiamo anche per quelle centrali i cui costi di realizzazione non sono stati recuperati a causa dell’assoluto mancato esercizio (questi li paghiamo direttamente in bolletta).
Questi interessi li vedo, e tuttora estremamente attuali.
Visto che abbiamo un gap tecnologico di 20 anni, e che, boh, anche ripartendo domani nell’ottica di un nucleare italiano penso che ne occorrerebbero altrettanti per arrivare a regime (quindi calcoliamo il 2030), io sarei veramente curioso di sapere chi ha interessi economici da soddisfare grazie al nostro nucleare.
Viceversa, non ho troppe difficolta’ a riconoscere nelle vie delle fonti tradizionali strane rispondenze nei conflitti planetari.
Il 2030 e’ vicino o lontano?
Gli americani hanno lanciato quel mastodontico piano per il fotovoltaico da realizzarsi nominalmente entro il 2050. Se non ricordo male, questo fornira’ loro, tenuto conto della crescita stimata del fabbisogno energetico, il 23% dell’energia necessaria. Nel frattempo, pero’,tutto come prima.
Ecco, ammesso l’ordinamento totale su N direi che 2050>2030.
Solo che noi nel frattempo siamo messi peggio, e non disponiamo di regioni atte ad essere piastrellate a pannelli solari per estensioni dell’ordine di tre stati.
Ma scusate la digressione, la domanda e’ per Bubbo Bubboni:
io non capisco quali gruppi guadagnerebbero nel fare centrali nucleari in territorio italiano. Davvero. Io non ci rischierei un centesimo di Euro. Chi sono? Che ci siano, beh, sembra provato dal fatto che sia a destra che a sinistra l’energia nucleare non e’ piu’ argomento vietato. Ma chi sono, non lo capisco. Chiedo umilmente lumi… In ogni senso!
Vabbe’, tanto sul nucleare chissa’ se avro’ mai l’illuminazione :-)
Torniamo alle povere mucche, ed alla loro emissione di metano (non di anidride carbonica, tanto sempre di gas serra stiamo parlando).
Sfatiamo un mito: anche le piante in condizioni aerobie emettono metano, quindi non toccatemi la bistecca!
La notizia e’ riportata nel numero 473 de Le Scienze, Gennaio 2006, p.11.
44 specie di piante nella Mongolia interna sono risultate emettere metano, la notizia e’ confusetta ma sembra che in Cina siano le piante legnose responsabili delle emissioni e non le erbacee, mentre ai tropici sono invece proprio le piante erbacee ad emettere metano.
C’e’ persino un vago cenno bibliografico ad “Environmental Science and Technology”, senza citazione di autori o altro.
Vabbe’, la scoperta e’ recente e relegata nelle news.
Ma se non vincono l’IgNobel, propongo una campagna per sensibilizzare i cittadini verso ‘ste piantacce maleducate, in difesa della mia adorata “fiorentina”! :-)
Ehm, mi e’ scappato un typo (niente metano, per fortuna). Ho scritto che il numero e’ del Gennaio 2006, in realta’ e’ del Gennaio 2008.
Uh, solo oggi ho visto il commento di Alessandro che chiede chi avrebbe interesse a centralizzare nulclearmente “in territorio italiano.”
Ehehe, il nodo è questo. Non credo che sia facile piazzare proprio in territorio italiano le centrali, ma giusto oltre il confine sì. La soc. elettrica ha già la gestione di centrali nucleari all’estero e quello che cercano ora è di costruirne qui e di piazzarle moolto vicino a qui.
Inoltre una strategia stile inceneritori può servire. Chi vuole un generatore di diossina vicino a casa? Chi è stato programmato mediaticamente per accettarlo!
Oppure una via stile TAV, fatta di botte, di interventi forzati e di politici che non appoggiano le istanze dei cittadini.
Dopo che ho sentito quanto è diffuso il truffaldino termine di “termovalorizzatore” ho più fiducia sul fatto che un lavoro mediatico fatto bene può far accettare di tutto.