Silvio B. e la carta straccia

Ugo mi chiede di scrivere qualcosa contro i giornali che scrivono tutte falsità riguardo a Berlusconi che straccia il programma del PD. Beh, contro i giornali ci scrivo oggi pomeriggio per cose molto più minimali: chi legge le mie notiziole può documentarsi al riguardo guardando direttamente il video postato da Daw, che ho trovato via farfintadiesseresani.
Ho dato un po’ la scorsa ai giornali che scorro di solito. Nulla da stupirsi su rep.it che è in campagna elettorale totale, e se riesce a dire che i sondaggi stanno andando meno a sfavore del piddì può scrivere di tutto. Abbastanza da stupirsi su La Stampa, che scrive “Comincia il Cavaliere che demolisce, dal palco del Palalido di Milano, il programma del Pd definendolo «carta straccia» e sottolineando le sue parole con il gesto di stracciare alcuni fogli di carta.“. Parecchio da stupirsi sul Corsera, che – dopo avere presentato quanto accaduto nel comizio senza schierarsi – il giorno dopo inizia l’articolo con le testuali parole “Stracciare il programma dell’avversario non è cosa da tutti.“.
Ora, è indubbio che quando Silvio ha stracciato quel foglio (bianco) stesse dicendo “Ecco che cosa fa la sinistra del proprio programma” e non “ecco cosa faccio io del programma della sinistra”. Stavolta non è stato frainteso, è stato proprio citato in maniera (volutamente?) sbagliata. Detto questo, andiamo però un po’ avanti. Nel metodo, dire e mostrare così platealmente che “gli altri” sono dei voltagabbana è per me la stessa cosa di vedere qualcuno che brucia le bandiere italiane o qualcun altro che vorrebbe i padroni al muro, giusto per non fare nomi in maniera bipartisan.
Nel merito, è vero che molti dei punti del programma dell’Unione sono stati assolutamente disattesi (gli esempi eclatanti sono i Dico e la legge elettorale, sul resto si potrebbe anche dare il beneficio del dubbio). Ma a parte che definire l’Unione “sinistra” tout court è un banale artificio retorico, visto che quel programma era stato siglato dalla sinistra, da DS+Margherita e da gente come Dini e le truppe mastellate che ora sono dentro il PdL, non è che Silvio abbia poi fatto cose tanto diverse tra il 2001 e il 2006. Non lo dico io, ma lavoce.info: nella pagina che sto citando ci sono anche bufale dette da Uòlter Weltroni e generalmente il sito è nopartisan, giusto per dire che non ho scelto opportunisticamente le fonti.
Come nota a margine, noto che Uòlter è furbo. Sa benissimo che con Silvio non vincerebbe mai a spararle più grosse, e quindi sta ostentatamente abbassando i toni.
Aggiornamento: (14:20) il Corsera è ondivago, e adesso scrive nel titolo: “Un gesto discutibile e la tregua svanita – Stracciata insieme ai fogli che Silvio si è gettato alle spalle platealmente, mimando ciò che a suo avviso fa il Pd” (grassetto mio).

Ultimo aggiornamento: 2008-03-10 12:27

9 pensieri su “Silvio B. e la carta straccia

  1. vb

    Grazie per il post: io, che guardo mezzo telegiornale per volta, ero convinto che avesse veramente stracciato il programma della sinistra dicendo che faceva schifo. Ma non mi stupisce che tutto l’establishment giornalistico sia con Veltroni, viste le candidature di Calearo & C. mi pare indubbio che Confindustria preferisca lui a Berlusconi.

  2. .mau.

    @pb: premesso che per me l’azione è riprovevole uguale, ripeto che non ha stracciato il “programma della sinistra”, ma ha mostrato come la sinistra straccia il “programma della sinistra”. È lana caprina, però le precisione innanzitutto.

  3. Fabio Forno

    Vedi .mau. non comprendi, non è stato frainteseo. Per la bocca di Silvio parla lo Spirito Santo: lui parla nella sua lingua, poi ognuno capisce quello che vuole capire nella sua, così i giornalisti, così i Beneforti. Io lo farei quasi santo quell’uomo, il miracolo accertato c’è :D

  4. Sky

    E’ giusto esser precisi e fare le precisazioni… ma un’azione del genere, fatta in Italia, ha il significato di “io straccio il programma della sinistra” (vero o falso che sia) e così è stato interpretato, non poteva esser altrimenti.
    Berlusconi, da bravo commerciante, segue sempre solo la prima regola del market(t)ing che recita “bene o male purchè se ne parli“, tutto qui. Tutte le disquisizioni che ci stanno dietro, ancorchè valide, sono semplice lana caprina.
    Alle prossime elezioni quella stessa regola gli darà ragione (sarei veramente impressionato se non fosse così): la politica, in Italia, non è un qualcosa che riguardi “le cose giuste (o sbagliate)” ma solo un “problema di visibilità”… come il Grande Fratello o L’isola dei rognosi.

  5. .mau.

    @ff: Ma questo allora è un antimiracolo! Lo Spirito Santo fa capire a tutti la stessa cosa anche se parlano lingue diverse, l’Unto fa capire a tutti cose diverse anche se parlano la stessa lingua!

  6. Sky

    @.mau.: no, FF ha ragione: l’Unto fa capire a tutti la stessa cosa qualunque cosa lui faccia: che lui è un figo della Mad0##a e gli altri valgono quanto la… carta straccia. ;)
    P.S. @FF
    Se parliamo di miracoli oramai il settore è inflazionato: la coda di quelli che trasformano l’etanolo in vino, solo per fare un esempio, è lunghissima. :D

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