Anna e io siamo entrati in questa casa cinque anni fa, una volta finita di costruire e rimesso a posto il parquet che avevano montato a soletta non ancora asciugata, con intuibile risultato. Il costruttore ci aveva consegnato 2 (due) radiocomandi per il box: uno che apre solo la saracinesca del box e uno che apre anche il cancello. Come è giusto, la spartizione è stata fatta in maniera sfacciatamente sessuale: in fin dei conti io generalmente mi muovo in bicicletta, e quindi non è che abbia tutti questi problemi a tirare fuori la chiave del cancello. Io ci avevo anche tentato, di duplicare il radiocomando: niente da fare, sembrava proprio che quel modello a codice rotante fosse assolutamente bloccato, e occorresse modificare la centralina.
In un momento di decisionismo, chiesi all’amministratore di mettere all’ordine del giorno dell’assemblea del mese scorso la possibilità di chiamare una volta per tutte il radiocomandista, visto che non eravamo gli unici con questo problema. Arriviamo a discutere quel punto, e il nuovo condomino appena arrivato fa “ma dov’è il problema? Sono andato alla ferramenta qui a cinquecento metri, e mi hanno fatto arrivare il radiocomando con tutte le istruzioni del caso”. Ah, faccio io. La scorsa settimana sono così andato a ordinarlo (38 euro), e giovedì mi è arrivato. Tutto felice, vado a eseguire le istruzioni come da foglietto allegato: mettere i due radiocomandi NUOVO e VECCHIO – nel foglietto scrivevano in maiuscolo, io eseguo obbediente – l’uno di fronte all’altro, tenere schiacciato per cinque secondi il radiocomando NUOVO, poi schiacciare per tre volte di fila il VECCHIO e ancora una volta il NUOVO per conferma. Niente. Riprovo una seconda volta: niente. Ieri torno al negozio, e chiedo lumi: il tipo mi dice “guardi, provi a mettersi il più vicino possibile alla ricevente, a meno di un metro; se proprio non ci riesce, al limite mi dia poi un colpo di telefono e arrivo quando torno a casa la sera.
Stamattina c’era un bel sole, faceva caldo, ero di ottimo umore, e mi sono rimesso di buona lena, alzando i radiocomandi al cielo in offerta sacrale e contando fino a sette invece che a cinque perché tanto io sono sempre frettoloso. Ebbene sì: ci sono riuscito! Ora sono il prode proprietario di un radiocomando a due pulsanti, esattamente identico a quello di Anna! (A dire il vero stavo programmandolo invertendo i due pulsanti, ma me ne sono accorto subito e ho pensato che forse non era esattamente il caso). Come ho scritto nel titolo, mi accontento di poco, no?
Ultimo aggiornamento: 2008-03-02 17:30
E’ bello gioire per piccole grandi cose ;)
Sarebbe bellissimo avere una foto tua mentre innalzi i due telecomandi al cielo :)
@annarella : Oltre ad una foto anche un filmato della danza per la gioia quando e’ riuscito a farlo funzionare … :)
Mannò, sono stato molto misurato, anche se – data la conformazione del nostro cortile che fa da tromba di Eustachio – quando sono salito a casa Anna mi ha detto «allora ce l’hai fatta, vero? ti ho sentito dire “evvai!”…»
grazie per essere passato sul mio blog anche se apparteniamo a religioni diverse